giovedì 11 settembre 2014

MOSCA TERZA ROMA. CONTRO L'OCCIDENTE CORROTTO UN NUOVO 11 SETTEMBRE...1683

La democrazia per pazzi degli Stati Uniti si meritava l'11 settembre. Fonte maggiore della corruzione occidentale, che contamina l'Europa. Bisogna commemorare un altro 11 settembre, e per festeggiarlo, quello del 1683, quando una coalizione di Stati europei respinse per la prima volta l'invasione turca dei Balcani che in quell'anno era arrivata alle porte di Vienna. In quell'anno era già presente all'età di 20 anni nell'esercito imperiale austriaco Eugenio di Savoia-Carignano, che sarà uno dei più grandi strateghi della storia, ammirato da Napoleone. Fu l'inizio della fine dell'invasione turca dell'Europa perché successivamente, dal 1697 (grande e geniale vittoria di Zenta contro i turchi) al 1717 (battaglia di Belgrado), fu un susseguirsi di vittorie da parte di Eugenio al comandò dell'esercito austriaco, alleato in quegli anni con la Repubblica di Venezia. Purtroppo dopo la fine della prima guerra mondiale la Grecia non fu aiutata dagli Stati vincitori nel conservare la riconquista di Costantinopoli pur dopo la dissoluzione dell'impero ottomano.  
Perché attualmente l'islamismo si erge in guerra contro l'Occidente? Perché l'Occidente ha fornito esso stesso al virus della malattia mentale e mortale che si chiama islamismo un corpo malato di democrazia che è il migliore terreno di coltura del virus. Democrazia malata e disarmata dall'ideologia della società multirazziale e multiculturale derivante dal relativismo. Che oggi esclude persino la differenza tra omosessuale ed eterosessuale, con una falsa sinistra che ha sostituito la classe operaia con quella dei clandestini in una folle politica dell'accoglienza, che favorisce l'invasione islamica. Con un Vaticano complice di questa democrazia malata che non osa chiedere il rispetto della reciprocità e chiudere le moschee se  negli Stati islamici non viene permessa altrettanta libertà religiosa. 
Si aggiunga lo scellerato commercio delle armi che, costruite in Occidente, vengono poi vendute anche agli Stati arabi, che, incapaci di costruirsi da sé le grandi armi da guerra, le comprano con il petrolio per rivolgerle poi contro gli Stati da cui le hanno comprate.    
Una politica suicida. Non ci si vuole rendere conto che non esiste un islam moderato perché non esiste un Corano moderato. Mi ribolle il sangue quando sento ripetere questa distinzione dai disonesti o dagli ignoranti. Ho scritto altre volte che le moschee dovrebbero essere chiuse in quanto sono propaganda di un libro pazzesco che predica la violenza come mezzo di conversione obbligata. Esiste una regola ferrea in quel maledetto libro che impone la dissimulazione per gli islamici che vivano in Stati non islamici. E ciò in attesa che monti il numero degli islamici sino a quando essi siano capaci di imporre il rispetto delle loro norme fondate sulla legge coranica. La guerra sarà persa se sarà ancora permesso ai portatori del mortale virus (anche nel senso che nel Corano si propaganda una visione della vittoria della morte islamica sulla vita di un Occidente corrotto) di presentarsi presso i credenti come salvatori di un corpo corrotto. Questo è il paradosso storico. Un virus tremendo che pretende di presentarsi come medicina anche contro il cristianesimo ridotto ormai ad un ectoplasma di religiosità corrotta anch'essa dal relativismo, che giunge con il papa a chiamare i musulmani "nostri fratelli". Un papa antievangelico. 
Date queste premesse non vi è da meravigliarsi che presso cervelli già malati si insinui facilmente il virus malefico del Corano incoscienti di essere malati mentalmente ma portatori sani del virus che cercano di trasmettere ad un Occidente privo di anticorpi perché malato di democrazia. Ma vi è una parte dell'Europa, la Russia, che non è stata contagiata dal virus dell'islamismo e dalla democrazia malata dell'Occidente. Una Russia in cui sopravvive anche un cristianesimo non malato come quello del Vaticano e che impedì sempre che il virus dell'islamismo potesse in essa attecchire, sino a doversi dichiarare con Mosca TERZA ROMA dopo la conquista turca di Costantinopoli. Perché sia avvenuta tale conquista è stato spiegato da un papa, Benedetto XVI, che vide proprio nella scissione dottrinale tra Chiesa di Roma e Chiesa ortodossa dell'Impero bizantino una delle cause principali dell'invasione turca dell'Europa e della fine dell'Impero bizantino con la conquista di Costantinopoli. Un papa che, nonostante ciò, imitando il suo predecessore Giovanni Paolo II che andò a pregare nella moschea di Damasco, per ragioni politiche, e non religiose, andò a pregare nella moschea BLU di Istanbul (Costantinopoli). Quale dio pregò? Allah? No, certamente. Avete mai visto un islamico andare a pregare in una chiesa cristiana? Sarebbe per lui una cosa inconcepibile. Ecco dove sta la debolezza di un Occidente, le cui radici sono cristiane (come deve ammettere anche un ateo) e tuttavia si piega vergognosamente a dare credibilità ad una malattia nata dalla mente di un pazzo criminale chiamato Maometto, che predicava la morte per crocifissione, con amputazione delle mani e dei piedi, per coloro che, complici di Satana, avessero corrotto la Terra (Sura V). E che cos'è per essi l'Occidente? L'alleato di Satana che corrompe la Terra. 
Riporto quanto ho scritto nel mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica: l'Occidente e il diritto naturale esponendo qui in parte quanto scrisse Benedetto XVI nel 2004 nel libro Europa. I suoi fondamenti oggi e domani.

Bisogna riconoscere che l’Occidente cristiano ha traghettato dal Medioevo all’età moderna, nel pensiero laico ed illuministico, il diritto naturale.

E’ quanto ha mancato di rilevare il cardinale Ratzinger nella sua Lectio magistralis tenuta il 13 maggio al Senato della Repubblica italiana.1 Egli, ripercorrendo l’espansione del cristianesimo da Occidente ad Oriente, pur nel distacco della Chiesa cristiana d’Oriente, avente come capo a Costantinopoli l’imperatore bizantino, erede dell’impero romano d’Oriente, rileva che dopo la conquista turca di Costantinopoli (1453), a causa della quale “l’Oriente sprofondò nell’assenza di cultura…e la cultura greco-cristiane europea di Bisanzio trovò con ciò la sua fine”, “l’eredità bizantina non era morta”, poiché “Mosca rischiara se stessa come terza Roma; fonda il suo patriarcato sulla base dell’idea di una seconda translatio imperii. In Occidente, essendo venuto a mancare l’imperatore romano, si costituì, al contrario che in Oriente, la separazione tra potere civile e potere religioso, divenuta dottrina con papa Gelasio I (492-96), il quale (nella Lettera all’imperatore Anastasio e nel IV Trattato ), contro la tipologia bizantina, “sottolinea che l’unità delle potestà è esclusivamente in Cristo, che infatti, a causa della debolezza umana e della sua superbia ha separato per i tempi successivi i due ministeri affinché nessuno si insuperbisca".
“I sacerdoti devono eseguire nelle cose mondane le leggi dell’imperatore insediato per ordine divino, mentre questi deve sottomettersi nelle cose divine al sacerdote. Con ciò è introdotta una separazione e distinzione delle potestà la quale divenne di massima importanza per il successivo sviluppo dell’Europa e che, per così dire, ha posto i fondamenti di ciò che è propriamente tipico dell’Occidente. Poiché da ambo le parti, di contro a tale delimitazione, rimase vivo sempre l’impulso alla totalità, la brama di porre il proprio potere al di sopra dell’altro, questo principio di separazione è divenuto anche la sorgente di infinite sofferenze, come sappiamo. Come esso debba essere vissuto correttamente e concretizzato politicamente e religiosamente rimane un problema fondamentale anche per l’Europa di oggi e di domani”. Con la rivoluzione francese “la cornice spirituale”, il Sacro Impero, “senza la quale l’Europa non avrebbe potuto formarsi, va in frantumi anche formalmente…Questo significa che la fondazione sacrale della storia e dell’esistenza statuale viene rigettata. La storia non si misura più in base ad un’idea di Dio ad essa precedente e che le dà forma. Lo Stato viene considerato in termini puramente secolari fondato sulla razionalità e sul volere dei cittadini…e dichiara Dio stesso come affare privato che non fa parte della vita pubblica e della comune formazione del volere…Religione e Dio appartengono da adesso all’ambito del sentimento, non a quello della ragione…In questa maniera sorge con la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX un nuovo tipo di scisma la cui gravità noi percepiamo ora sempre più nettamente…Nelle nazioni latine viene delineato come divisione tra cristiani e laici…Il cristianesimo protestante in un primo tempo ebbe vita facile nel concedere spazio alle idee liberali e illuministe all’interno di sé, senza che la cornice di un ampio consenso cristiano di fondo dovesse in tal modo venire distrutta…La drammaticità esplosiva di questo soggetto storico ora plurale si mostra nel fatto che le grandi nazioni europee si sapevano depositarie di una grande missione universale - che necessariamente doveva portare a conflitti tra di loro - il cui impatto mortale abbiamo dolorosamente sperimentato nel secolo ora trascorso”. Dopo essersi allargata a Oriente (nell’Asia) e in America “senza propri grandi soggetti culturali” si ebbe la fuoriuscita dell’Europa in Africa e in Asia che “si tentò di trasformare in succursali dell’Europa, in colonie. Anche Asia e Africa inseguono l’ideale del mondo forgiato dalla tecnica e dal suo benessere, cosicché anche là le antiche tradizioni religiose entrano in una situazione di crisi, e strade di pensiero puramente secolare dominano sempre di più la vita pubblica.
Ma c’è anche un effetto contrario. La rinascita dell’Islam non è solo collegata con la ricchezza materiale di Paesi islamici, bensì è anche alimentata dalla consapevolezza che l’Islam è in grado di offrire una base spirituale valida per la vita dei popoli, una base che sembra essere sfuggita di mano alla vecchia Europa, la quale, così, nonostante la sua perdurante potenza politica ed economica, viene vista sempre più come condannata al declino e al tramonto. Anche le grandi tradizioni religiose dell’Asia, soprattutto la sua componente mistica, che trova espressione nel buddismo, si elevano come potenze spirituali di contro ad un’Europa che rinnega le sue fondamenta religiose e morali. L’ottimismo circa la vittoria dell’elemento europeo che Arnold Toynbee poteva sostenere ancora all’inizio degli anni ’60 appare oggi stranamente superato.
1 Da noi registrata dalla RAI TV. Questa parte, come quasi tutto il testo – tranne le 70 pagine del saggio sequestrato ignorantemente dalla magistratura che si fa padrona, e non servitrice, della giustizia – era stata stesa prima che il cardinale Raztinger divenisse il papa Benedetto XVI. Poi è stata pubblicata dall’autore in Europa. I suoi fondamenti oggi e domani, ed. San Paolo 2004.     

Blog del prof. Pietro Melis: Il terrorismo nel Corano

pietromelis.blogspot.com/2009/10/il-terrorismo-nel-corano.html
20/ott/2009 - Il terrorismo nel Corano.

Nessun commento: