Oggi è il 14 del terzo mese. π =3,14. Dopo la virgola segue una serie infina di numeri. Ma per approssimazione ci si ferma a 3,14. Rappresenta, come si sa, o si dovrebbe sapere, il numero da moltiplicare per la lunghezza del diametro per avere la lunghezza del cerchio, oppure il numero da moltiplicare per il quadrato del raggio per avere la superficie del cerchio. Ma si deve dire P greco o P greca? Ormai è invalso l'uso di dire P greco con la giustificazione che in tal caso si tratta di un simbolo matematico e non di una lettera dell'alfabeto greco. Non sono d'accordo. Anche X, Y e Z sono notoriamente simboli matematici, eppure nessuno ha mai detto un X invece di una X parlando di un'equazione. E allora per analogia non si capisce perché π debba dirsi P greco e non P greca. Preferisco seguire il famoso linguista Tullio De Mauro.
pi greco/a - Marco1971 - Accademia della Crusca
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1 commento:
Professore, a volte alcune regole linguistiche sono in effetti più una questione di gusto personale che di senso logico. Il linguista è piuttosto lontano dall'obiettività delle scienze esatte, ma spesso manifesta un'arroganza e una pignoleria molto superiore allo scienziato più dogmatico. Vedo che lei ultimamente mette in discussione certe regole, proprio perché a volte le regole sono fatte per essere infrante......
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