domenica 21 giugno 2020

WHITE LIVES MUCH MORE MATTER


In contrapposizione a Black Lives Matter. Ma quanto valgono e sono valsi nella storia i negri? Nessuno può negare che essi per secoli sono stati sfruttati dagli europei e dagli americani con la loro riduzione in schiavitù dopo che decine di migliaia di essi furono costretti a lasciare l'Africa in catene per avere mano d'opera non pagata in quanto ritenuti schiavi utili solo per lavorare nei campi. Fu questa scellerata deportazione dall'Africa a causare tuttora soprattutto negli USA la loro discriminazione razziale. Nel 1776 fu dichiarata l'indipendenza degli Stati Uniti d'America. In essa si legge:
"Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità; che per garantire questi diritti sono istituiti tra gli uomini governi che derivano i loro giusti poteri dal consenso dei governati; che ogni qualvolta una qualsiasi forma di governo tende a negare questi fini, il popolo ha diritto di mutarla o abolirla e di istituire un nuovo governo fondato su tali principi e di organizzarne i poteri nella forma che sembri al popolo meglio atta a procurare la sua Sicurezza e la sua Felicità". 
Come si giustifica allora la deportazione e la resa in schiavitù dei negri africani? Non si giustifica. Solo nel 1866 con Abramo Lincoln fu abolita la schiavitù. Ma ancora nella Costituzione americana approvata nel 1791 con la prima clausola all'art. 1 il Congresso non proibiva la tratta degli schiavi fino al 1808. Questa data non fu rispettata sino al 1866. La società multirazziale degli Stati Uniti trova dunque le sue origini nella mancanza di preveggenza di tutti coloro (compresi i presidenti degli USA sino ad Abramo Lincoln) che impiegarono anch'essi i negri come schiavi.
Riconosciute dunque le gravi colpe degli europei colonizzatori dell'Africa e degli americani colonizzatori delle Americhe, vi è da domandarsi: quale sarebbe oggi lo stato degli africani subsahariani se non fossero intervenuti gli europei (intendendo con essi anche gli americani di origine europea)? 
Certamente essi sarrebbero rimasti fermi alla "cultura" ancestrale continuando a vivere in capanne fatte di paglia e di fango. Non si sarebbero mai affacciati alla richiesta di indipendenza e non avrebbero mai scoperto le ricchezze del sottosuolo. Come mai essi non sono mai riusciti ad evolversi da soli? 
Secondo gli ultimi studi di genetica i negri africani non ebbero mai contatti per decine di milioni di anni con i loro contemporanei che furono   il Sapiens Sapiens e il Sapiens di Neanderthal. Soltanto i negri, non mischiandosi mai con il Sapiens, non ereditarono il 4% del genoma del Sapiens di Neanderthal che si trova invece nel Sapiens Sapiens, con cui si incrociò il Sapiens di Neanderthal. 
Dal punto di vista culturale vi è da domandarsi come mai, nemmeno nei decenni recenti, non vi è nemmeno il nome di un negro a cui debba riconoscersi una scoperta scientifica nonostante ad essi negli USA sia ad essi consentito di frequentare anche le migliori Università. Come mai non risulta nemmeno un negro a cui sia stato attribuito il premio Nobel per la medicina o per la fisica? Sono domande che attendono una risposta. I negri possono raggiungere ottimi risultati nello sport (compresa l'atletica) perché si sa che in tal caso occorrono soltanto muscoli e non  cervello. Vi sono tuttavia alcune competizioni sportive in cui i negri sono necessariamente assenti: si tratta di tutte quelle che riguardano il nuoto. Perché? Perché hanno una massa ossea pesante che ostacola il galleggiamento. 
Ascoltare il video a partire dagli ultimi dieci minuti a proposito del rapporto tra Sapiens di Neanderthal e Sapiens Sapiens

Neanderthal e Sapiens: la conquista del mondo - RaiPlay



Sono in effetti 7 miliardi di Homo Sapiens, la specie dominante del pianeta, ... Ulisse: il piacere ...
30 apr 2016
20 mag 2018 - Non avevo mai preso in considerazione la tesi che il sapiens di Neanderthal (con un cranio di 1400 cm cubici, più grande di quello del sapiens ...           

2 commenti:

marcorighi1979@gmail.com ha detto...

Se parliamo di differenze genetiche a livello di etnie umane, con tutto quello che questa interpretazione comporta, dovrebbe altresì riconoscere che gli asiatici sono mediamente più intelligenti di noi "bianchi" fatto 100 il q.i. dell' essere umano medio, ecco che i neri sono per la maggior parte fermi a 85 mentre gli asiatici arrivano in media a 105. La fonte sono studi effettuati negli stati uniti negli anni '70. Le ricordo questo perché noto nei suoi post un grande disprezzo per gli orientali.

Pietro Melis ha detto...

Sono stato sempre scettico sul Q.I. perché le domande sono precostituite. Ma ammesso che il Q.I. sia superiore negli asiatici bisogna distinguere tra genetica e cultura. Tutte le grandi scoperte scientifiche sono state fatte nell'Europa e poi dal secolo XIX anche negli USA dalla popolazione di origine europea. Come mai la rivoluzione scientifica è avvenuta in Europa nel XVII secolo e non, per esempio, in Cina? Perché l'Oriente è rimasto fermo per millenni alla sua cultura ancestrale, alieno da influenze occidentali dell'Europa. Sino a quando nel XX secolo usufruì di aperture alla scienza occidentale. Ma la sua cultura rimase ferma a quella di millenni fa. Vedi le orribili tradizioni alimentari. La scienza è infatti metaculturale, non culturale, intendo per metacultura la conoscenza scientifica, trasversale a tutte le culture che dipendono dalle tradizioni proprie di un Paese. Così si può arrivare ad una sorta di schizofrenia tra metacultura e culture. Ad esempio tra la scienza dell'evoluzione biologica e le religioni che presuppongono una creazione divina all'origine dell'uomo. Alle radici della scienza europea vi è la scienza greca che, pur tra varie controversie, cruenti e non cruenti, si sviluppò anche in opposizione alla Chiesa cattolica, che però sino al XVI fu una scuola di liberalismo. Basti pensare al vescovo di Parigi Nicola di Oresme (che nel XIV secolo asserì il moto rotatorio della Terra), al vescovo di Parigi Stefano Tempier che nel XIII secolo affisse sul portale di Notre-Dame le sue tesi (anche contro San Tomaso) affermando che l'universo era infinito perché Dio non avrebbe potuto creare un universo finito data la sua onnipotenza. Niccolò Cusano, delegato del papa al concilio di Basilea scrisse (nel De docta ignorantia) che l'universo era indefinito e non aveva alcun centro essendo anche la Terra in movimento. Non vi fu contro di essi alcuna persecuzione. Niccolò Copernico, vescovo in Polonia, dedicò il suo "De revolutionibus orbium coelestium" al papa Paolo III, che lo ringraziò. E allora come si spiega il successivo processo a Galileo e il rogo di Giordano Bruno? La causa fu la Riforma protestante feroce oppositrice con Lutero e Calvino della astronomia moderna. La Chiesa cattolica per non vedersi superare dall'ortodossia protestante divenne anch'essa oppositrice della scienza moderna.Ma inutilmente.