Fa finta di
ignorare questo gra farabutto che i turchi provennero dall'Asia (Turkestan) ed
invasero prima tutte le terre già conquistate dagli arabi e poi si affacciarono
nella Turchia che faceva parte dell'Impero Bizantino (erede dell'Impero Romano
d'Oriente con capitale Costantinopoli). Approfittarono dello scisma tra la
Chiesa di Roma e quella ortodossa di Costantinopoli che causò l'abbandono
dell'Impero Bizantino alle invasioni turche (prima quella dei turchi
selgiuckidi e dopo quella dei turchi ottomani). Il sacro Romano Impero con
l'alleanza tra i papi e la dinastia dei Carolingi (con Carlo Magno incoronato
imperatore nell'800) non ebbe mai interesse a costruire una flotta per contrastare le
invasioni degli arabi e dei turchi avendo solo interesse ad estendersi nel
continente europeo. Il vero Medievo, secondo lo storico Henri Pirenne (Maometto
e Carlomagno), non iniziò con la fine dell'Impero Romano d'Occidente (476) ma
con la conquista araba della costa africana, del Medioriente e di parte delle
terre dell'Impero Bizantino. Subito dopo la morte di Maometto, la più grande
disgrazia della storia. Quello che i Romani chiamavano Mare Nostrum divenne un
mare chiuso, osserva Pirenne, e da allora cessarono i commerci tra Occidente ed
Oriente. Quando si aggiunse l'invasione dei turchi musulmani l'Impero Bizantino, abbandonato a se stesso, invece di essere aiutato militarmente
dall'Europa dei papi, non poté reggere all'invasione progressiva della Turchia
da parte degli Ottomani, che si soprapposero in tutte le terre conquistate dagli arabi. Sino a quando nel 1453 il sultano turco ottomano
Maometto II strinse d'assedio Costantinopoli, che con la sua capitolazione vide la fine, dopo più
di mille anni, dell'Impero Bizantino. L'Europa fu indirettamente complice nella
sua inerzia della fine dell'Impero Bizantino cristiano. L'invasione turca
continuò con la conquista di buona parte degli Stati dell'Europa orientale sino
ad arrivare alle porte di Vienna. Lì avvenne la prima sconfitta turca ad opera
di una coalizione tra l'impero asburgico e della Polonia. sconfitta che segnò
l'inizio della fine dell'invasione turca dell'Europa. Soprattutto dopo le
successive vittorie degli asburgici al comando di Eugenio di Savoia- Carignano,
uno dei più grandi strateghi della storia, per questo ammirato anche da
Napoleone. I turchi, anche per merito dell'intervento della Russia, intervenuta
anch'essa nella coalizione contro i turchi, dovettero abbandonare alla fine
anche tutta la penisola balcanica, lasciando purtroppo tracce della loro
presenza nelle minoranze musulmane, soprattutto nella Bosnia-Erzegovina e in
Albania, dove nemmeno le dittature comuniste sorte dopo la seconda guerra
mondiale riuscirono a cancellare la pazzia islamica, contro cui giustamente si
batterono i serbi dopo la fine della Jugoslavia comunista di Tito. Per
ricompensa il generale serbo
che voleva espellere la presenza musulmana dall'Europa, fu ritenuto colpevole di genocidio da un fantomatico tribunale internazionale (con sede a l'Aja) che era in realtà un tribunale inventato dalla NATO, dove i testimoni contro Mladic erano tutti musulmani, che erano stati essi stessi ad operare stragi di civili a Seraievo e Srebenica per poi attribuirle all'esercito serbo comandato da Mladic, che fu condannato all'ergastolo ed è ancora vivo. In verità colpevole per avere impedito che la Bosnia diventasse uno Stato musulmano, e nonostante i musulmani fossero una minoranza rappresentati da
Alija Izetbegović
Nel 1970 Izetbegović pubblica un manifesto intitolato "La Dichiarazione Islamica", un lavoro che contribuì a dargli una fama da fondamentalista islamico. In questo libro sottolinea lo stato decadente dell'Islam e invoca una rigenerazione religiosa e politica del mondo musulmano. In questo libro non fa accenno alla Bosnia. In due passaggi controversi, dichiara che "non ci sarà mai pace né coesistenza tra la fede islamica e le istituzioni politiche e sociali non islamiche" e che "il movimento islamico può e deve impadronirsi del potere politico perché è moralmente e numericamente così forte che può non solo distruggere il potere non islamico esistente, ma anche crearne uno nuovo islamico". Indica come esempio positivo da seguire il Pakistan, criticando viceversa la Turchia che con Ataturk ha abbandonato le proprie tradizioni...Nell'aprile 1983, Izetbegović e dodici altri attivisti musulmani, tra cui Melika Salihbegović e Hasan Čengić furono processati da una corte bosniaca per una serie di reati, principalmente "attività ostili ispirate dal nazionalismo musulmano", "associazione per scopi di attività ostile" e "propaganda ostile." Nello specifico, furono accusati dell'intenzione di voler creare una "Bosnia ed Erzegovina islamica etnicamente pura".
Saltiamo ora di molti secoli e arriviamo alla prima guerra mondiale che segnò la fine dell'Impero ottomano e la nascita della Repubblica turca ad opera Kemal Ataturk. Da notare che l'Impero Bizantino comprendeva anche il territorio della Grecia, anch'essa invasa dai turchi ancor prima della caduta di Costantinopoli. La Grecia nel 1918 rioccupò Costantinopli ma il disgraziato mancato sostegno militare alla Grecia da parte delle potenze vincitrici della prima guerra mondiale (Francia, Italia, Stati Uniti) portò alla riconquista di Costantinopoli da parte dell'esercito di Kemal Ataturk. L'intervento delle potenze vincitrici avrebbe permesso di riconquistare Costantinopoli all'Europa cacciando i turchi dall'estremo lembo della penisola balcanica.
Ratko Mladić
che voleva espellere la presenza musulmana dall'Europa, fu ritenuto colpevole di genocidio da un fantomatico tribunale internazionale (con sede a l'Aja) che era in realtà un tribunale inventato dalla NATO, dove i testimoni contro Mladic erano tutti musulmani, che erano stati essi stessi ad operare stragi di civili a Seraievo e Srebenica per poi attribuirle all'esercito serbo comandato da Mladic, che fu condannato all'ergastolo ed è ancora vivo. In verità colpevole per avere impedito che la Bosnia diventasse uno Stato musulmano, e nonostante i musulmani fossero una minoranza rappresentati da
Alija Izetbegović
Nel 1970 Izetbegović pubblica un manifesto intitolato "La Dichiarazione Islamica", un lavoro che contribuì a dargli una fama da fondamentalista islamico. In questo libro sottolinea lo stato decadente dell'Islam e invoca una rigenerazione religiosa e politica del mondo musulmano. In questo libro non fa accenno alla Bosnia. In due passaggi controversi, dichiara che "non ci sarà mai pace né coesistenza tra la fede islamica e le istituzioni politiche e sociali non islamiche" e che "il movimento islamico può e deve impadronirsi del potere politico perché è moralmente e numericamente così forte che può non solo distruggere il potere non islamico esistente, ma anche crearne uno nuovo islamico". Indica come esempio positivo da seguire il Pakistan, criticando viceversa la Turchia che con Ataturk ha abbandonato le proprie tradizioni...Nell'aprile 1983, Izetbegović e dodici altri attivisti musulmani, tra cui Melika Salihbegović e Hasan Čengić furono processati da una corte bosniaca per una serie di reati, principalmente "attività ostili ispirate dal nazionalismo musulmano", "associazione per scopi di attività ostile" e "propaganda ostile." Nello specifico, furono accusati dell'intenzione di voler creare una "Bosnia ed Erzegovina islamica etnicamente pura".
Saltiamo ora di molti secoli e arriviamo alla prima guerra mondiale che segnò la fine dell'Impero ottomano e la nascita della Repubblica turca ad opera Kemal Ataturk. Da notare che l'Impero Bizantino comprendeva anche il territorio della Grecia, anch'essa invasa dai turchi ancor prima della caduta di Costantinopoli. La Grecia nel 1918 rioccupò Costantinopli ma il disgraziato mancato sostegno militare alla Grecia da parte delle potenze vincitrici della prima guerra mondiale (Francia, Italia, Stati Uniti) portò alla riconquista di Costantinopoli da parte dell'esercito di Kemal Ataturk. L'intervento delle potenze vincitrici avrebbe permesso di riconquistare Costantinopoli all'Europa cacciando i turchi dall'estremo lembo della penisola balcanica.
Di tutto questo
si dovrebbe ricordare quella faccia da culo di Erdogan, che dopo avere
ritrasformato in moschea la Basilica di Santa Sofia, che il laico Kemal Ataturk
aveva trasformato in museo, ha dichiarato che i turchi conservavano pretese
territoriali sull'Europa perchè sarebbero stati espropriati delle loro
precedenti conquiste. Come dire che soltanto le loro precedenti invasioni
dell'Europa (su popolazioni europee e non turche) costituivano titolo di
possesso. Incredibile ma vero. Nessuno tra i governi europei che abbia avuto il
coraggio di rispondere storicamente sbattendo in faccia la verità storica a questo farabutto che, oltre tutto, ha stracciato la Costituzione laica di Kemal Ataturk che prevedeva la presenza dell'esercito a difesa della Costituzione laica e impediva alle donne di coprire i capelli con il velo islamico negli edifici pubblici. E gli USA e un Europa senza coglioni continuano a tenere la Turchia dentro la NATO.
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