mercoledì 6 ottobre 2021

PER LEGGE I CONCORSI UNIVERSITARI POSSONO ESSERE TRUCCATI

Massimo Galli (a parte la giusta antipatia che può riscuotere questo individuo divenuto personaggio televisivo) è stato ingiustamente accusato di avere truccato dei concorsi universitari. Per un reato che non può esistere. Non esistono concorsi universitari truccati perché per legge...possono essere truccati. E' una tradizione che risale al Medievo dove all'Università si veniva chiamati da chi dentro l'Università aveva già un potere. Normalmente veniva chiamato chi godeva di chiara fama. All'Università di Parigi venne chiamato un certo (san) Tomaso d'Aquino. Quando furono istituiti i concorsi non fu più necessaria la chiara fama. Oggi i concorsi vengono fatti eleggendo in campo nazionale come commissari i professori della disciplina che viene messa a concorso. Vengono eletti coloro che riscuotono più voti. A questo punto inizia il gioco delle trattative sotto banco tramite varie telefonate. Un professore si rivolge ad uno o più commissari per "segnalare" un suo protetto con la promessa di restituirgli il favore quando lui o un suo collega amico entrerà in Commissione. Può capitare che il segnalato (diciamolo pure: l'accozzato) abbia dei meriti e dunque meriti di entrare nella terna dei vincitori. Ma più spesso non è così. Sono stato fortunato perché trovai un professore che mi introdusse dentro l'Università come suo assistente e mi seguì poi durante la mia vita accademica riconoscendo in me dei meriti. Ero ancora studente quando mi faceva fare lezioni di logica matematica ai miei compagni di corso. Spiegavo il Manuale di logica di Willard Van Orman Quine. Ma non sarebbero bastati i meriti senza il suo appoggio. Possono entrare nella terna anche coloro che non abbiano titoli superiori rispetto a quelli che rimangono esclusi. E poiché PER LEGGE la Commissione è sovrana un ricorso contro la decisione della Commissione è destinata ad essere rigettato. Infatti un giudice dovrebbe entrare in merito alla  valutazione dei titoli per specifiche competenze. Non avendole dovrebbe nominare un professore della disciplina messa a concorso per valutare i titoli del ricorrente contro la Commissione. Ma la legge vieta che un professore esterno alla Commissione possa giudicare l'operato della Commissione. Pertanto chi non ha appoggi nei concorsi universitari deve sperare solo che i suoi meriti vengano riconosciuti anche a discapito dei segnalati. Si sa da sempre che dentro l'Università vige la legge della mafia. E' una legge voluta dallo Stato. Dunque Massimo Galli non può avere commesso alcun reato dato che ha applicato la legge della mafia universitaria. Come porre rimedio? Istituendo per legge almeno un commissario straniero che, in quanto tale, stia fuori della mafia universitaria e abbia il potere di giudicare le valutazioni della Commissione.    

1 giorno fa — ll virologo milanese Massimo Galli, già primario del reparto di Malattie infettive all'Ospedale Sacco di Milano, professore ordinario presso ...
1 ora fa — "Non sono particolarmente turbato dalla cosa": con queste parole Massimo Galli spiega a Fanpage.

1 commento:

RIC ha detto...

secondo me , al di la delle raccomandazioni e nepotismi di vecchia data , vedo una banalita' disarmante nel identificare come parametro primario la meritocrazia tanto sbandierata ma mai analizzata. Credo che un Monti o un Draghi possano aver avuto note di encomio su questa loro
caratteristica..di meritevoli Ma chi e' che da il giudizio sul merito ? uno che all universita' esce con 110 e lode...e' uno che ha molto facilmente detto e fatto tutto quello che gli esaminatori volevano sentire. Vedo sovente laureati che vantano tesi fatte sul calcio, sulle piu' grandi stronzate possibili e inutili cose. Manca solo piu' la sessualita' della mortadella per completare il quadro. Come forse gia' scrissi , un mio carissimo amico che entrambi all' eta' di 20 anni, nel 1968 , facevamo manutenzione elettrica in una azienda con 300 operai per stampaggio materie plastiche ed eravamo gli unici a fare le scelte tecniche del caso . Poi io dopo il servizio militare scelsi una altra strada per realizzare le mie aspettative dalla vita. Lui , divento' direttore genarale della parte tecnica di tutta l' azienda che raggiunse i 400 dipendenti , eclusa la parte commerciale e amministrativa. I titolari dell' azienda gli affiancarono due ingenieri di supporto ( credo che fossero imposti da strane leggi governative ) . Questo mio amico Paolo , titolo di istruzione terza media come me , dopo un anno si ruppe i coglioni e impose alla societa' di tenerseli chiusi in qualche scantinato o da altre parti purche' non intranciassero piu' la conduzione tecnica dell' azienda . altrimenti lui gli se ne sarebbe andato via, e lo accontentarono. Questo per dire che la meriticrazia la si deve misurare in un quadro motlo piu' ampio che non quello universitario.Il vero senso pratico delle cose lo trova nelle strade , non negli atenei.