Chi è Massimo Cacciari? Di massimo non ha alcunché. Egli è noto al grosso pubblico solo per essere stato sempre immerso nella politica (fu per molti anni sindaco di Venezia). Come filosofo ha scritto solo cazziate, come ho documentato in due miei libri: solo un presuntuoso come lui, passando dal marxismo del libro Krisis alla teologia del pazzesco libro Della cosa ultima, su cui dovetti rompermi la testa per esporne in sintesi il contenuto (dovere professionale), poteva presumere di definire la natura di Dio andando oltre la teologia negativa di Plotino. Cazziari, analizzando la trinità, afferma che il Figlio fu abbandonato a se stesso dal Padre perché il Figlio rappresenta l'Intelletto mentre il Padre, rappresentando la Potenza, sta al di sopra dello stesso Intelletto. Per il Padre non vale il principio di non contraddizione perché in lui si conciliano gli opposti, ciò che può essere e ciò che non può essere. Dio è la sintesi del possibile e dell'impossibile. Che cazziate! Come è possibile che l'impossibile si accordi con il possibile? Ma evidentemente Cazziari crede di avere una mente superiore a quella umana sino ad essere capace di arrivare a definire la mente divina ponendosi dentro di essa, anche a costo di arrivare all'assurdo. Cazziari non si è accorto nemmeno che in questo modo ha riproposto un concetto di divinità che è quello stesso dell'ebraismo e dell'islamismo, che, essendo privi della trinità, di origine neoplatonica, hanno privato Dio della ragione nel senso che l'hanno ridotta ad un effetto della Potenza, che sta al di sopra della ragione (Intelletto). I risultati si sono visti. L'ebraico Jaweh in tutti i racconti del Pentateuco (o Torah) appare come un dio stragista, colui che al romanzesco (mai esistito) Mosè e al suo successore, l'ancor più sanguinario Giosuè, ordina le cose più pazzesche pur di giustificare l'eliminazione delle popolazioni autoctone della Palestinsa. In realtà i racconti biblici sono puri romanzi. Che vi siano stati conflitti tra i nuovi arrivati ebrei e le altre popolazioni che già abitavano in Palestina è certo. Ma le stragi raccontate sono solo una esagerata amplificazione per giustificare l'immagine di Jahweh come dio degli eserciti. Se si aggiunge a Jahweh il proselitismo delle armi attuato dagli islamici trasformando Jahweh in Allah (mentre la religione ebraica, identificandosi con la razza ebraica, è stata sempre aliena dal fare proselitismo non avendo il compito di convertire altri popoli per non contaminare con essi il popolo eletto, quello ebraico) si giustificano tutti gli orrori dell'islamismo di cui oggi è piena la cronaca. Ma questo Cazziari non l'ha capito. La sua concezione da farneticante della trinità, che, oltretutto, va oltre la dottrina cristiana, sia cattolica che non cattolica, poteva essere sciorinata solo da un individuo come Cazziari, alla ricerca di una originalità ad ogni costo, anche a costo di dire cazziate. Ma lasciamo il campo della teologia e si sappia ciò che oggi alla trasmissione de La7 L'aria che tira il prezzemolo Cazziari ha detto circa la soluzione che si dovrebbe adottare nei confronti degli islamici. La soluzione è semplice per lui: basta adottare il diritto romano del CONSENSUS JURIS. Tutte le religioni erano ammesse purché ciascuno si riconoscesse soggetto alle leggi romane. E bravo Cazziari che ha scoperto l'acqua calda! Ma Cazziari non ha aggiunto che non tutte le popolazioni delle regioni facenti parte prima della Repubblica romana e poi dell'Impero romano ebbero la cittadinanza. Questa venne estesa sempre di più alle popolazioni per provata fedeltà. Sino a quando con Traiano l'Impero romano ebbe la sua massima estensione. E fu proprio questa estensione la futura causa della sua decadenza quando le popolazioni barbariche germaniche incominciarono ad invaedere i confini dell'impero. Alla politica di espansione dell'Impero si dovette sostituire infatti quella di contenimento. I Romani erano ormai demotivati nel combattere non avendo più interesse ad espandere i confini dell'impero. E cominciarono a pensare che fosse necessario mettersi d'accordo con gli invasori germanici concedendo a essi la cittadinanza per accoglierli persino dentro l'esercito romano. Già con l'editto di Caracalla la cittadinanza era stata estesa a tutte le popolazioni che stavano dentro i confini dell'impero. L'ulteriore errore fu quello di estenderla agli invasori germanci credendo ingenuamente che essi potessero combattere a difesa dell'Impero. E invece i Romani si trovarono dei nemici dentro casa pronti a far guerra contro lo stesso impero romano. Commenta Montesquieu che questa fu la causa maggiore della decadenza dell'Impero romano perché "LA PACE NON SI COMPRA".
Torniamo a Cazziari. Egli ritiene che gli islamici dovrebbero riconoscere il CONSENSUS JURIS per essere accettati in Occidente. E bravo il Cazziari! Ma lo conosce il Corano? Vada a leggersi il mio florilegio del 20 ottobre 2009 (basta scrivere su Google il mio nome e cognome con le parole chiavi il terrorismo nel Corano). E poi mi dica il prezzemolo Cazziari come sia possibile conciliare il consensus juris con la merdaccia del Corano. Nessuno che una buona volta in queste trasmissioni abbia avuto l'idea di leggere le frasi più tremende del Corano invece stare a blaterare sull'aria fritta della distinzione tra islamici moderati ed estremisti. Non esistendo un Corano moderato: perché è questa la questione che nessuno per ignoranza o disonestà vuole affrontare.
Aggiungo ora quanto ho scritto nel mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica.
L’unione
burocratica dei popoli europei, espropriati di una loro cittadinanza,
che non può essere sostituita da un fantasma di cittadinanza
superiore, puramente artificiale, esporrà l’Europa ad
infiltrazioni immigratorie che ne corroderanno la stessa esistenza,
perché non si
può ricavare una grande anima dalla somma di più anime. Per di più si vorrebbe aggiungere all’Europa un’anima
turca. Il risultato sarà, invece, la mancanza di una grande
anima, del cui vuoto potranno approfittare tante anime, povere ma
forti, che sono mosse dalla convinzione di appartenere ad una grande
anima, l’Islam, con cui premere sull’Europa allo stesso modo in
cui fecero le popolazioni barbariche premendo sui confini dell’Impero
romano, segnandone la fine, mentre i Romani credevano di aver
comprato da essi la pace accettandoli dentro i loro confini. Fu
l’inizio della loro rovina, come rilevò Montesquieu
(Considerazioni sulle
cause della grandezza dei Romani e della loro decadenza,
1734, cap. 18).
3 commenti:
Probabilmente la storia si ripete: i Romani dovettero scendere a compromessi con i barbari, non avevano altra possibilità. Noi invece li abbiamo accolti senza vera necessità, abbiamo permesso la diffusione dell'islam in quasi tutta l'Europa e ora dobbiamo in qualche modo convivere, ma siamo perdenti perché terrorizzati dagli islamici che non accettano critiche e tanto meno ironie sulla loro religione.
Gli europei sono ormai in gran parte laici e agnostici, non credono in Dio e quindi nemmeno in Allah e nel suo profeta. Avranno i laici europei la libertà di dire che non credono in Dio e quindi nemmeno in Allah o nel suo profeta, o questa professione di laicità, agnosticismo e ateismo costituirà un'offesa da lavare nel sangue? E visto che credono persino nella verginità di Maria non si sentiranno offesi per qualche nostra battuta irriverente sulla Madonna? E Bergoglio vuole dialogare con l'islam, poverino. O forse spera di prolungare l'agonia del cristianesimo alleandosi con l'islam e esigendo il rispetto per la religione cattolica. In una vignetta del Foglio Bergoglio affacciato alla sua finestra dice alla folla: "Quando tornate a casa date un pugno ai vostri figli e dite loro questo è il pugno del papa." Divertente questa reminiscenza di papa Giovanni XXIII.
Quanto a Cacciari sono d'accordo: un presuntuoso. Il classico filosofo parolaio, ateo, ma papista. Ha letto dieci volte la Bibbia per intero, più altre letture parziali. Deve essere completamente scemo. Studiasse un po' di fisica e matematica, così non direbbe più tante sciocchezze.
Egregio prof. Melis, credo che lei dovrebbe studiare un po' di più, prima di parlare di Cacciari
E lei dovrebbe rompersi la testa cercando di capire "Della cosa ultima" di Cazziari prima di dire anche lei cazziate, leccaculo di Cazziari, il quale sarebbe del tutto sconosciuto presso il grande pubblico se non avesse fatto anche il politico. E non è che come politico sia migliore del filosofo. In tutti e due i casi un presuntuoso che pretende di dire la verità assoluta. Ha preteso perfino di dire quale sia la natura di Dio nel rapporto tra le tre persone della trinità. Roba da matti. Se non l'ha capito vuol dire che lei è solo un ruffiano di Cazziari.
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