martedì 27 gennaio 2015

OGNI ANNO LA SOLITA STORIA: L'INDUSTRIA DELL'OLOCAUSTO. MI HANNO COSTRETTO A DIVENTARE UN DUBITAZIONISTA

Non sono un negazionista. Ma la martellante propaganda che ha portato alcuni Stati europei (Francia, Germania e Austria, che vogliono lavarsi la coscienza) ad introdurre il reato di negazionismo (come qualche ebreo vorrebbe introdurre anche in Italia) mi ha costretto a diventare un dubitazionista. Infatti mai si è permesso ai negazionisti di affacciarsi sui giornali e alle TV. La storia non può essere portata nei Tribunali. I negazionisti sono stati sempre perseguitati. Faccio i nomi di Robert Faurisson, Paul Rassinier e David Irving (arrestato in Austria mentre teneva una conferenza). Autori di cui ho letto quasi tutti gli scritti. Notare che Paul Rassinier fu un antifascista medaglia d'argento della Resistenza in Francia, deportato e torturato in un lager dai nazisti che lo lasciarono invalido. Che interesse aveva a negare l'esistenza delle camere a gas? Perché non vi è mai stato un dibattito pubblico con i negazionisti? Perché si è impedito sempre ad essi di parlare in dibattito pubblico? Questo mi sono sempre domandato. Ciò non toglie che furono sciagurate le leggi razziali del 1938 volute da Mussolini, che in questo modo, da cretino, si privò di molte intelligenze ebraiche, anche tra gli scienziati. Eppure era stato finanziato dall'ebrea Margherita Sarfatti per fondare il quotidiano Il Popolo d'Italia. Non furono risparmiati nemmeno gli ebrei iscritti al partito fascista, tranne alcune eccezioni per coloro che avevano partecipato alla prima guerra mondiale e risultavano iscritti ancor prima che Mussolini diventasse nel 1922 capo del governo. Ho riportato nel mio libro Io non volevo nascere  tutti i vigliacchi attentati attuati dai partigiani, mosche cocchiere della Resistenza, che provocarono le rappresaglie naziste.   Per non ripetermi rinvio a quanto ho già scritto nel 2013 e nel 2012.


  1. Blog del prof. Pietro Melis: LA RENDITA DELL'INDUSTRIA ...

    pietromelis.blogspot.com/2013/.../la-rendita-dellindustria-dellolocausto.h...
27 gen 2013 - Lo ha scritto un ebreo, Norman G. Frikelstein , autore di un libro intitolato L'industria dell'olocausto. Per questo l'autore fu espulso da Israele e .


  • Blog del prof. Pietro Melis: L'INDUSTRIA DELL ...

    pietromelis.blogspot.com/2012/06/lindustria-dellolocausto-tra-i-temi.html
  • 20 giu 2012 - Avrei scritto de L'industria dell'olocausto dell'ebreo Norman G.Finkelstein (vedi anche l'ottimo commento del giornalista e scrittore ..      

    3 commenti:

    marcus ha detto...

    In effetti ricordo: Aldo Finzi, fucilato alle Fosse Ardeatine
    ex-dirigente fascista, era ebreo. L'antisemitismo non fu mai un prodotto tipicamente fascista e Mussolini non fu mai antisemita. Tuttavia fu richiesto, con le leggi razziali, l'appoggio di molte personalità di spicco, tra cui, il noto segretario del MSI Giorgio Almirante, nonché dello stesso Mussolini.

    Quanto alla questione dell'Olocausto: difficile negare la drammatica testimonianza di molti reduci dei campi di concentramento, ma occorre ammettere al dibattito anche chi la pensa diversamente.
    Certamente, si ha voluto esasperare l'asserita Shoah con la pazzesca cifra di 6 milioni di vittime (tutta da vedere). Mi chiedo come abbiano fatto tanti a sopravvivere (anche bambini) se veramente era in atto uno sterminio di massa.

    Sergio ha detto...

    Temo però che il dubitazionismo sia equiparato al negazionismo. Infatti esso insinua un dubbio sulla "verità storica" delle camere a gas e dei sei milioni di ebrei assassinati. Ora è noto che il dubbio di fede è legittimo per la Chiesa (il diavolo insinua il dubbio), ma è invece peccaminoso perdurare nel dubbio: è logico, perché alla fine il dubbio mina la fede.
    Dunque anche i dubitazionisti finiranno alla sbarra.
    "Non è lecito mettere in dubbio verità storiche", ha detto ieri un ebreo che invoca il reato di negazionismo anche in Italia. Ma le verità storiche s'impongono da sé, nessuno dubita della sconfitta di Napoleone a Waterloo o dell'assassinio di Cesare: nessuno storico ne ha mai dubitato. Ma sono eventi lontani e ininfluenti sulla nostra vita.
    La Shoah è invece la giustificazione della creazione dello Stato d'Israele e il motivo dell'eterno ricatto di antisemitismo che gli ebrei muovono a chi li critica.
    Queste parole sono per molti ebrei chiaro sintomo di antisemitismo viscerale che va punito. Non accettano nessuna critica. L'ebreo chiagne e fotte.
    La plumbea giornata della memoria è stata istituita non per i 50 milioni di vittime della seconda guerra mondiale (20 milioni le vittime sovietiche), ma unicamente per i 6 (o 5 o 7) milioni di ebrei. Persino un amico di Israele, Lucio Colletti, era contrario all'istituzione di una tale ricorrenza. E anche l'ebreo Ovadia patrocina una giornata in ricordo di TUTTI gli eccidi, massacri, genocidi. Ma gli ebrei insistono sull' «unicità» della Shoah. Chi insiste sull'unicità rivendica diritti, per es. a un trattamento di riguardo.
    Che cosa sono in realtà l'antisemitismo e il razzismo, da dove nascono? La maggior parte della gente non ha mai incontrato un ebreo in vita sua, come può essere antisemita? Si dice per colpa dei pregiudizi, di un certo clima, delle menzogne che si raccontano sul conto loro ecc. Bene, i pregiudizi si possono combattere e gli ebrei possono anche contribuire a sfatarli. Invece preferiscono il rigore della legge e le punizioni esemplari, contribuendo a rinfocolare i pregiudizi. Comunque ora hanno anche l'atomica e potrebbero distruggere chiunque. Ma se vogliono farsi voler bene devono smettere di chiagnere e fottere, di fare le vittime. Vogliono essere diversi, sono anche culturalmente diversi, perché lamentarsi se i non ebrei li considerano diversi? Naturalmente queste parole non sono un incoraggiamento a discriminazioni e persecuzioni.
    Ma non c'è niente da fare: un ebreo che leggesse queste righe mi considererà uno schifoso antisemita e razzista (e invocherà la chiusura del sito), farà intervenire la polizia postale.
    Siamo ricattati perché ricerchiamo la verità. Per es. quante furono davvero le vittime ebree? Proprio 6 milioni, non forse 5,5 o anche meno? L'ebreo Pacifici vuole punire anche chi riduce il numero "ufficiale" delle vittime. Si vede che la verità non gli interessa, gli interessa la sua versione dei fatti: ingigantire il numero delle vittime fa sempre effetto.
    Io non so, ma dubito di chi mi minaccia.

    Pietro Melis ha detto...

    Infatti, mi sono poi accorto di dover aggiungere che il dubbio è più forte della negazione, che, in quanto esterna e contrapposta, può sembrare dogmatica.Il dubbio rode e corrode la proposta verità dell'interno. E' la differenza che esiste logicamente (Aristotele) tra contrasto e contraddizione. La contraddizione è interna ad una proposizione, e più forte del contrasto. Sinora non ho avuto scocciature dagli ebrei, forse perché sanno che, nonostante tutto, sono stato sempre un ammiratore dell'intelligenza ebraica, che è sempre laica. Sanno che sono stato sempre filoisraeliano e antiarabo sfegatato e che considero gli arabi invasori della Palestina, da ricacciare tutti almeno oltre il fiume Giordano. Ma, cbome disse Aristotele, amicus Plato sed magis amica veritas. E la verità storica ha bisogno di una libertà di pensiero e non di una condanna di chi la pensa diversamente. Perché la storia non continui ad essere la storia scritta dai vincitori. Comunque, la cifra di 6 milioni è una balla. Come è stato documentato e ho riportato nei precedenti articoli, gli ebrei nell'Europa occupata dai nazisti erano circa 3 milioni. Dunque i conti non tornano. Soprattutto se si considera che i lager cosiddetti di sterminio (camere a gas) erano solo due (Auschwitz e Buchenwald). E si dice che ad Auschwitz ne morirono un milione e mezzo. E gli altri 4 mulioni e mezzo? La cifra è stata ingigantita a Norimberga per giustificare un maggiore risarcimento richiesto alla Germania. Sempre questioni di quattrini. Perché gli ebrei sono stati sempre perseguitati? Scrisse l'ebreo Marx (La questione ebraica, di risposta a Bruno Bauer) che gli ebrei non volevano integrarsi perché avevano identificato Jahweh con il danaro. Con il comunismo agli ebrei sarebbe venuto a mancare il dio danaro e sarebbero diventati atei, condizione perché si integrassero. Preferisco la spiegazione di Bruno Bauer (nell'omonimo scritto La questione ebraica) che faceva unicamente riferimento alla loro pretesa di avere leggi speciali. Bauer riteneva che in uno Stato laico che avesse tolto agli ebrei questa loro pretesa la questione ebraica sarebbe stata risolta. Ma oggi il pericolo non viene dagli ebrei (anche perché sono pochi). Soprattuto sono una minoranza tra gli ebrei quelli credenti della sinagoghe. Il pericolo oggi viene dai milioni di islamici perché sono essi che non vogliono integrarsi. Mussolini nelle leggi razziali aveva compreso l'esclusione della macellazione ebraica (kosher), che purtroppo è anche islamica. L'unica cosa giusta delle leggi razziali del 1938. Macellazione abolita anche da Hiler e permessa oggi in quasi tutti gli Stati della "civile" Europa. E per essermi battuto contro questa maggiore sofferenza degli animali mi sono preso una condanna ad una multa (sotto condono) sino in Cassazione. Incredibile ma vero.