Blog del prof. Pietro Melis: BURRUMBALLA AFROISLAMICA: SE LA PRENDANO GLI STATI ISLAMICI

giovedì 14 giugno 2018

BURRUMBALLA AFROISLAMICA: SE LA PRENDANO GLI STATI ISLAMICI

Non sono persone. Sono burrumballa. Perché questa burrumballa negra e islamica ha come meta solo l'Europa e il suo ventre molle che è l'Italia? Perché non vanno in Stati islamici ricchi come l'Arabia, il Qatar e gli Emirati arabi? Non mi commuovono questi invasori che si ammucchiano in una burrumballa. Sono essi stessi la causa della loro povertà perché hanno governi incapaci e corrotti, che non hanno mai promosso una politica di controllo demografico, con guerre tribali al loro interno. E' burrumballa che merita solo una discarica. Vengono qui come invasori dopo avere pagato migliaia di dollari ai trafficanti. Come mai non preferiscono prendere un aereo spendendo assai meno e potendo avere nelle tasche quanto hanno risparmiato prendendo un aereo? Perché altrimenti verrebbero considerati come turisti e non potrebbero presentarsi come rifugiati (termine assai vago con cui vengono compresi anche i migranti economici) per essere qui mantenuti a nostre spese mangiando a sbaffo. All'origine di tutta questa burrumballa di invasori vi è l'insipienza italiana ed europea del non voler trattare con l'unico governo forte e laico della Libia che è quello del generale Haftar a Tobruk (Cirenaica), che per risposta usa il ricatto della burrumballa da inviare nel mediterraneo evitando di impedire che la burrumballa continui ad arrivare in Libia attraversando l'Africa subsahariana.
E' falso quanto dichiarato da Fusaro (ormai divenuto personaggio televisivo per ripetere la solita cantilena) secondo cui la colpa è di quelli che hanno interesse a farli venire per sfruttarli come mano d'opera a basso costo. Questa burrumballa viene qui pur sapendo che per essa ormai non vi è posto nemmeno per raccogliere pomodori. Hanno come prospettiva solo quella di fare i disoccupati fancazzisti nei cosiddetti centri di accoglienza finanziati con le nostre tasse.