Ha detto durante il discorso al Senato: "NON VORREI CHE LA MEMORIA MI INGANNI". Lo ascoltavo annoiato. Sono sobbalzato. Professore universitario che ignora la concordanza dei tempi (consecutio temporum). Ma non è la prima volta che sento orrori linguistici come questo. Ma gli avrà detto qualcuno che avrebbe dovuto dire "Non vorrei che la memoria mi ingannasse? O sono tutti ignoranti?
giovedì 7 giugno 2018
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1 commento:
Non si scalditanto, non è un orrore linguistico ma solo un uso meno frequente e opportuno: "Se nella reggente figura il condizionale presente di un verbo indicante volontà, desiderio, opportunità (come volere, desiderare, pretendere, esser conveniente e simili;...), la dipendente si costruisce col congiuntivo imperfetto più spesso che col congiuntivo presente". La costruzione più opportuna sarà pertanto, in tal caso, quella che vede il congiuntivo imperfetto all'interno della proposizione subordinata e quindi, nello specifico: "vorrei un paese in cui non ci fosse più cattiveria". Le citazioni vengono da Luca Serianni, Grammatica italiana. Italiano comune e lingua letteraria, Torino, UTET, 1989.
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