domenica 27 gennaio 2019

PERCHE' LE CHIESE SI SVUOTANO

Mia risposta lasciata nell'articolo
Le chiese si svuotano (meglio: si vuotano) ANCHE perché diventa sempre più difficile credere nelle balle della Bibbia. E allora questo papa preferisce fare proselitismo facendo politica invece di convincere sulla base dei racconti evangelici che sono invenzioni  prive di qualsiasi storicità.  Pertanto organizza incontri con folle ignoranti incapaci di riflettere sull'origine del cristianesimo e sul reale contenuto storico dei vangeli, bisognosi di emozioni collettive in cui esaltarsi nella loro ignoranza. Questo papa è anche un Anticristo perché con la sua politica dell'accoglienza pretende di imporre la carità con le tasse ignorando per esempio Matteo (6,1)  dove si dice:" Quando dunque fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodati dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Quando invece tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti segreta; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà". Il Gesù dei Vangeli (ma non si saprà mai chi sia stato veramente Gesù nella storia) non ha mai fatto politica e ha detto: "il mio regno non è di questo mondo"; "date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio". Con conseguente separazione della religione dalla politica. Per di più nel Discorso della montagna ha fatto l'elogio della povertà e di coloro che soffrono a causa della mancanza di giustizia dicendo che saranno i primi nel regno dei cieli. Rimane poi famosa la frase "è più facile che una fune (e non un cammello, come si suol dire per un errore di traduzione) passi attraverso la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli" (Matteo, 19,24). Dunque non vi può essere alcuna ricompensa nel predicare l'accoglienza imponendola a tutti con le tasse.   Il fondatore del cristianesimo non fu Gesù ma S. Paolo, che, senza mai avere conosciuto Gesù (perché era già morto), si inventò la sua resurrezione. A Paolo interessa un solo miracolo, la resurrezione di Gesù. Nell'Epistola 1Corinzi, 15 dice: se Gesù non è risorto vana è la vostra fede. E tutte le Epistole di Paolo precedono cronologicamente tutti i Vangeli. Anche il  fondatore del cristianesimo che fu S. Paolo non predicò alcuna rivoluzione sociale contro la povertà. Al contrario, giustificò anche la schiavitù. Ecco che cosa scrisse nella Epistola agli Efesini: "Schiavi, obbedite ai vostri padroni secondo la carne con timore e tremore, con semplicità di spirito, come a Cristo, 6e non servendo per essere visti, come per piacere agli uomini, ma come servi di Cristo, compiendo la volontà di Dio di cuore, 7prestando servizio di buona voglia come al Signore e non come a uomini. 8Voi sapete infatti che ciascuno, sia schiavo sia libero, riceverà dal Signore secondo quello che avrà fatto di bene.
9Anche voi, padroni, comportatevi allo stesso modo verso di loro, mettendo da parte le minacce, sapendo che per loro come per voi c'è un solo Signore nel cielo, e che non v'è preferenza di persone presso di lui".
  Ma l'Epistola più importante è quella ai Romani, che è il vero fondamento del cristianesimo, come riconobbe Lutero. Ma tale Epistola è contraddittoria perché da una parte considera il valore delle opere,  a tal punto che dice che anche i Gentili, cioè i pagani, si salveranno se hanno obbedito alla "legge naturale inscritta nei loro cuori", dall'altra introduce la dottrina della predestinazione. Le opere di bene non sono determinanti  perché altrimenti Dio sarebbe vincolato dalla volontà umana pur nel suo bene operare, e Dio non sarebbe libero. Rimane solo la speranza, non la certezza, che la fede venga accettata da Dio  come valore. Ma la salvezza non è garantita nemmeno dalla fede. Paolo non si accorse della contraddizione o fece finta di non accorgersene perché la sua dottrina della predestinazione non era compatibile con la sua predicazione da cui ebbe origine il cristianesimo. Se basta il rispetto della legge naturale  per salvarsi a che serve l'essere anche cristiani? A nulla. La dottrina della predestinazione verrà fatta propria da Agostino, per cui mi sono sempre domandato  come mai Agostino sia considerato non un eretico ma un Padre della Chiesa, nonostante che Lutero abbia ripreso da Agostino la dottrina della predestinazione. Bisogna attendere dopo Agostino l'equilibrista S. Tomaso che sostituirà la predestinazione con la prescienza. Dio conosce il futuro ma non determina la volontà umana. Dunque vengono riabilitate le opere come determinanti ai fini della salvezza. E S.Tomaso sarà il fondamento della Controriforma del Concilio di Trento. Orbene, come si può essere credenti in questo cumulo di contraddizioni?  Come si vede, il cristianesimo è nato cornuto con S. Paolo. A parte la necessità di credere che Gesù sia risorto senza che esista alcuna prova storica.         .   

4 commenti:

bambilu ha detto...

Ci si potrebbe scrivere un Libro sulle cavolazzate delle religioni. Sono come windows: copia un "programma" qua, incollalo la, taglia, cuci, esce fuori che il PC povero cretino ti s'impalla e Tu t'incavoli come una Bufala ! Se questi codesti quelli esercitassero il Cervello, acquisirebbero in LOGICA e staremmo tutti meglio. Sarebbero Atei e Vegani e non tiferebbero più così stupidamente per "atleti" pieni di al meglio steroidi, al peggio droghe. L''ultima moscoviciata atttribuita al pappa: Maria è l'influencer di d'io. Ma l'hanno scambiata per ferragnez? Quella ossuta carina ma con la faccia da vecchia che t'impongono insieme al suo 50 percento tuttotatuato anche mentre stai facendo delle ricerche seriesu inFernet? Date un'aspirina anzi acido acetilsalicilico a tutte e due così si tolgono l'influencer e noi torniamo a respirare: IO inspiro, SONO espiro !

Alessio ha detto...

A volte penso a come potrebbe essere un eventuale mondo ultraterreno se esistesse un Dio, ma le conclusioni a cui giungo sono distanti dal concetto di giudizio che le religioni inculcano. Credo che se Dio esistesse non sia quel giudice che si erge su un piedistallo ed impietoso condanna tutte le miserie umane, ma lo vedo più come un'energia dotata di intelligenza, una Coscienza che permea tutte le cose (animali, piante, enti)e fa sì che la vita possa evolversi e svilupparsi. Molto simile al logos degli antichi Stoici o al Deus sive Natura di Spinoza. Le mie ipotesi sono in parte anche confermate da alcuni racconti di persone che, in una situazione vicina alla morte (coma, arresto cardiaco, ecc.), hanno affermato di aver sperimentato qualcosa di simile all'al di là (NDE, esperienze di pre-morte): ovviamente io prendo tali racconti con le pinze, con molto distacco, tuttavia in nessuno di questi racconti il presunto Dio appare come un giudice impietoso che pronuncia parole di condanna, ma viene descritto come un essere di Luce da cui provengono sensazioni di pace e benessere.

Sergio ha detto...

Spirlì è cattolico, a modo suo. È un sodomita, ma chi siamo noi per giudicare, ha detto il papa. Eppure nel VT si narra della fine di Sodoma e anche S. Paolo ha parole durissime di condanna per chi copula contro natura. Si potrebbe ormai dire: ma chi se ne frega, fate sesso come volete, godetevelo, siamo nel XXI secolo. Però resta la contraddizione insanabile con la tradizione e i testi sacri. Che fare? Dire chi sono io per giudicare, significa abdicare alla funzione affidatagli (dallo Spirito Santo o dai funzionari della Chiesa). Bergoglio ha sbagliato mestiere, se rinuncia a difendere il depositum fidei e fa ormai solo politica. Ma può anche essere che invece abbia capito che ormai nessuna persona con un minimo di cervello può credere nei dogmi del cattolicesimo (creazione dal nulla, Trinità, sempreverginità di Maria, sua assunzione in cielo con tutta la carcassa, sua immacolata concezione (un dogma ambiguo che i cattolici non capiscono), infallibilità pontificia, resurrezione della carne, vita eterna, inferno, paradiso).
È finita, la fede è morta perché assurda. Certo la Chiesa cattolica esiste ancora e addirittura il cristianesimo si espande, ma in Africa e in Asia. Nel primo mondo è morta o moribonda. La gente del primo mondo aspira a una buona vita su questa terra come è logico e naturale.
Il papa e i suoi scagnozzi lo sanno che la fede è morta o moribonda, anzi sono loro stessi non credenti. Il generale dei gesuiti, e quindi almeno teoricamente il superiore di Bergoglio, è arrivato a dire che in fondo non sappiamo come la intendesse Gesù Cristo visto che ai quei tempi non c'era il registratore! Che perla! Chissà, magari anche Bergoglio si è fatta una risatina ascoltando la boutade di Soza, il generale dei gesuiti.
Ma se nel XXI secolo è ormai impossibile recitare il Credo con profonda convinzione e adesione, che fare per continuare a rompere le palle alla gente (la Chiesa ha reso per secoli la vita difficile all'umanità demonizzando il sesso)? Forse non restava altro da fare al papa che buttarla in politica, buttarsi a sinistra. L'invasione dell'Italia, dell'Europa, del primo mondo (compresi Stati Uniti e Australia) è la carta che il papa gioca per restare sulla cresta dell'onda. E difatti la maggior parte dei funzionari di chiesa - anch'essi ormai atei come il papa - lo seguono buttandosi anche loro a sinistra, facendo politica. Ormai non parlano che dei migranti e del dovere di accoglierli, il papa propone persino di prendersene tutti uno in casa, così il problema sarebbe risolto secondo lui. Solo che dall'altra parte del Mediterraneo c'è un miliardo e duecento milioni di Africani - che diventeranno due miliardi nel 2050 e quattro miliardi nel 2100 - che aspirano anch'essi a una vita migliore su questa terra. Quanti ne possiamo dunque accogliere nell'Italia e nell'Europa già sovrappopolate e in cui milioni e milioni sono precari, non arrivano alla fine del mese? Ecco, diteci finalmente - pseudofilosofi del cazzo come Cacciari e papa ateo - quanti ne potremmo accogliere garantendo loro il minimo vitale o meglio ancora un'occupazione e un reddito decenti. È facile fare il frocio col culo degli altri. Il papa vuole accogliere e farsi bello ma saremo noi a pagare e assicurare l'assistenza a mezzo mondo. Ma dài, papocchio, dimettiti e torna al tuo paese.

Aurelio ha detto...

Dio è morto nel momento in cui è venuto Cristo a prendere il suo posto. Posso dire, naturalmente, non per colpa del Cristo, ma degli uomini che hanno ca­pito male il suo messaggio, e soprattutto per colpa di Paolo di Tarso con la sua versione troppo soggettiva del Fatto cristia­no e le sue arbitrarie " aggiunte " o " modifiche " .
Paolo è responsabile di aver sovrapposto al messaggio di Cristo tutta la simbologia e la ritologia pagana, mutuandola dalle altre religioni, ed è naturalmente una responsabilità grave, intendiamoci bene. Se il Cristo fosse vissuto in un'epoca diversa nella quale potevano esistere altre condizioni, probabilmente egli avrebbe detto altre cose. A parte la mitezza dell'uomo, egli non era un rivoluzionario che chiama a raccolta gli uomini e li arma, dunque egli non poteva dire: " Ribellatevi a Cesare ", ma disse invece " Date a Cesare quel che è di Cesare ". Il che era indubbiamente una viltà, intendiamoci. Sul piano rivoluzionario, ideologico, era una viltà, perché avrebbe dovuto o potuto dire: " ribellatevi, inquantoché si tratta di un esercito di occupazione ". Ma per lui non si trattò di viltà. Gesù viveva in un mondo di povera gente, che viveva di carità, di piccoli scambi, per piccoli mercanti, come potevano essi ribellarsi ad un esercito potente e agguerrito come quello di Roma? Ed ecco la sua parola mite, parola rinunciataria, in un certo senso. L'errore è semmai quello di voler ritenere eterno quel messaggio, che era dato solo per quel momento storico. Naturalmente, Paolo tutto questo non l'ha capito o non l'ha voluto capire, e forse non conveniva capirlo, così come non è convenuto di capirlo a nessuno, dopo Paolo. Perché poi è diventato comodo far credere in questo come ad un messaggio divino, far credere al popolo che non doveva ribellarsi perché sarebbe stato premiato dopo, cioè nell'altra vita, spegnendo in questa maniera ogni rivalsa di tipo rivoluzionario, sociale, umano. Questo è stato l'errore grave che ha tenuto l'occidente cristiano per duemila anni in una condizione servile. Poi, naturalmente, le religioni, alleandosi sempre con i ricchi, con i potenti, con i governanti, in base a questo principio hanno tenuto schiave le popolazioni. Questo è stato il delitto delle religioni, di cui non è certamente responsabile Cristo. Non si può neppure dire che fosse responsabile Paolo che in quel momento non poteva pensare a tutte queste conseguenze, francamente; le responsabilità sono dunque posteriori.