martedì 1 gennaio 2019

UN UNIVERSO ETERNO CHE ESCLUDE L'ESISTENZA DI UN DIO CREATORE

Ricevo da Bailador.org
Mio commento: Se l'universo è eterno non possono esistere due eternità. L'eternità di Dio sarebbe del tutto superflua. Anzi, in contrasto perché anche sull'evoluzione dell'universo ha inciso in modo determinane la casualità, che esclude qualsiasi progetto intelligente. Debbo far notare che l'articolo non tiene conto del fatto che è ormai accreditata scientificamente la teoria del pluriverso o degli universi paralleli. L'universo visibile è soltanto uno degli universi che si trovano oltre quello visibile. Pertanto anche sotto questo aspetto non è più utilizzabile la teoria del Big Bang che fu utilizzata sempre dai teologi per asserire l'esistenza di un inizio assoluto dell'universo.           

HAWKING: DIO E LA SPECIE

Prima il mondo viveva nel terrore ora la scienza ha spalancato, almeno in parte, le porte del mistero dissipandolo parzialmente. Prima i vichinghi per far risplendere il sole durante le eclissi urlavano verso il cielo convinti che così potessero recuperare la luce. Ora sappiamo cosa sia un’eclisse. Prima la Terra era al centro dell’universo ora è persa in un angolo periferico della galassia. Ora ne sappiamo di più.
Hawking dice che si può definire Dio come la personificazione delle leggi naturali ma a quel punto la pulsione iniziale va a farsi benedire. Dio diventa qualcosa che attiva l’universo, ma ne resta fuori e lo lascia essere. Come il primo motore immobile aristotelico esterno allo spazio tempo.  
L’universo, secondo Hawking, si è creato spontaneamente e le leggi della natura non possono essere ignorate da Dio che non può intervenire per stravolgerle.
L’incredibile è come immaginare che un universo di questa immensità e potenza energetica sia prodotto dal nulla, ma il concetto del Dio orologiaio è ormai superato. E’ obsoleto. L’idea che qualcosa abbia costruito un universo, come un orologiaio un orologio, è radicata nella visione limitata de1lo spazio tempo.
Lo spazio tempo, riguardo alla concezione totale della realtà, è come un bimbo che vive in un castello con le finestre murate che non abbia mai visto il cielo, il mare, gli animali, le foreste e le cose e cerca di immaginare cosa ci sia oltre quelle mura.
La logica newtoniana va in frammenti se si entra nel mondo subatomico, lì suona una musica differente e l’idea che qualcosa sia prodotta dal nulla diventa possibile. E quello è il mondo che il bimbo che vive rinchiuso nel castello non può vedere. In quel mondo le leggi della causalità non sono applicabili; ma la logica religiosa resta valida davanti al Big Bang perché la religiosità s’interroga su cosa ci sia prima della conflagrazione primordiale e alla domanda, risponde che prima dell’esplosione energetica iniziale c’era Dio. Dio provoca il Big Bang e la creazione per le religioni monoteiste. La logica religiosa postula quindi un Dio che crea le leggi quantistiche e da inizio al Big Bang. Come uno spirito esterno all’universo che lo lascia essere e lo governa, secondo certe religioni in maniera totale: non cade passero che Dio non abbia voluto, tutto accade per volontà di Allah.
Hawking sostiene che l’universo può essersi autocreato come un protone e che nulla abbia dato inizio al Big Bang e spiega che la legge della causalità non è applicabile all’infinitesimale ma neanche all’immenso.
Nei buchi neri il tempo non esiste. Se si potesse penetrare in un buco nero il tempo si fermerebbe e questo è semplicemente quello che accade all’inizio dell’universo.
Il Vescovo Ussher immaginava che il tempo fosse cominciato il 22 ottobre del 4044 avanti Cristo ora pensiamo che sia leggermente più tardi: oltre 13.72 miliardi di anni fa. Aristotele credeva che l’universo fosse eterno e senza inizio ma il Big Bang ha facilitato il compito della teologia postulando un inizio e un universo finito. Per Kant e per i filosofi della sua epoca il tempo era assoluto. Hawking spiega che i sovietici erano molto attenti a questo problema e preferivano l’idea di un universo eterno, non finito e creato perché l’idea del Big Bang apriva la porta al Dio delle religioni. Per i marxisti leninisti l’idea del Big Bang era un problema quindi postulavano un universo senza inizio come un articolo di fede.
E si comportarono. in un senso, come i cattolici con Galileo.
Einstein capovolse tutto e da allora è impossibile parlare di tempo prima della nascita dell’universo.
Prima dell’universo tempo e spazio non esistevano.
L’universo è in costante movimento le galassie fuggono via dal punto centrale della deflagrazione originale a velocità vertiginosa. Fuggono via dal punto d’infinita densità chiamato singolarità. Come se da una pallina di vetro scaturisse magicamente l’intera Europa che poi si allargasse e si spandesse a velocità incredibile.
Il grande dilemma di Einstein era accettare l’idea che l’universo fosse governato dal caso.
Einstein diceva che “Dio non gioca a dadi”, ma Hawking lo corregge e dice che invece Dio (se esiste) e un grande giocatore d’azzardo. E che tutto nell’universo è casuale. Random.
Gli astrofisici si domandano se l’universo abbia confini. Si chiedono, dove fuggono le galassie? Raggiungono un punto ove si fermano? Cosa c’è oltre i limiti dell’universo? L’universo ha confini?
Per ora nessuno lo sa.
Per alcuni scienziati l’universo è così com’è perché altrimenti non ci potrebbero essere osservatori e questo è chiamato il Principio Antropico ma secondo la Teoria M ci sono molti universi creati dal nulla ognuno con una particolare storia, molti simili a quello in cui viviamo, altri differenti senza la possibilità di vita.
Ma come finirà tutto? 
Una possibilità è che le stelle cominceranno a cadere verso le altre stelle, frenando la loro corsa vertiginosa verso non sappiamo cosa, a causa della contrazione della materia compressa in una singolarità gravitazionale che ridurrebbe l’espansione delle galassie. Questo dovuto alla grandezza della forza di gravità che può fermare la corsa dei corpi stellari. Questo rovesciamento della direzione della corsa delle galassie è come se delle palle fossero gettate verso il cielo da un punto x per tornare rovinosamente verso lo stesso punto provocando quello che i cosmologi chiamano il Big Crunch. Il collasso totale dell’universo.   
Altra possibilità e che le galassie continuino la loro corsa vertiginosa verso quello che si potrebbe definire il nulla (forse un termine errato) a causa della debolezza della gravità che non riesce più a contenerle. Come palle lanciate da un punto X che non ritornano indietro ma continuano la loro corsa verso l’ignoto. 
Sulla possibilità che ci sia altra vita nell’universo Hawking spiega che ci sarà sicuro ma raggiungerla sarà, a dir poco, problematico se si pensa che il pianeta terrestre orbitante nel sistema stellare di Alfa Centauri, considerato una possibilità, ove ci possa essere vita simile alla Terra, dista soltanto venticinque trilioni di miglia dal nostro pianeta. Per raggiungere Proxima B ci vorranno 70.000 anni senza considerare che il  carburante necessario sarà così grande che un tal viaggio non può essere considerato possibile.
Ci arriveranno i robot ma gli umani non ce la faranno salvo che l’idea delle scorciatoie cosmiche, i wormholes, diventino una realtà. E con la corsa vertiginosa della tecnologia tutto sembra possibile.     
E la specie?
Hawking dice che ci sono voluti due miliardi e mezzo di anni prima che le cellule evolvessero in organismi multicellulari e un altro miliardo di anni per divenire pesci per poi evolversi in mammiferi.
Fu un cambio nel DNA umano che diede inizio all’evoluzione biologica, ce n’è voluto di tempo per arrivare all’homo sapiens non sapiens. Bisogna ricordare che l’evoluzione è un processo casuale e l’intelligenza è una delle innumerevoli possibilità dello sviluppo evolutivo. La razza umana esiste come specie da un milione di anni, la civiltà da 10.000 anni. E il processo evolutivo ha fatto in modo che ora sia possibile capire l’universo che ha ora occhi e mente. I pulviscoli umani sono in grado di spiegare l’universo ed è come se i microbi nel nostro corpo fossero capaci di spiegare il funzionamento delle nostre arterie, dei nostri nervi, la struttura ossea, il nostro funzionamento celebrale.
Ma la specie sarà in grado di sopravvivere?
Potremmo sparire per una guerra nucleare con l’aria che tira.
Le grandi civiltà, se esistono nell’universo, rischiano questo se non controllano la tecnologia.
Se siamo ancora qui è perché abbiamo evitato una catastrofe come quella che ha annientato i dinosauri
62 milioni di anni fa. La Terra è troppo piccola ormai per noi l’abbiamo avvelenata e sovrappopolata. 
Deforestazioni, malattie, guerre, distruzione incontrollabile delle altre specie, riscaldamento globale e lo scioglimento della calotta artica e antartica ci stanno portando alla rovina. Il nostro clima rischia di diventare come quello di Venere dove piove acido solforico; pertanto, o si riducono le emissioni carbonifere o bisogna abbandonare nei prossimi secoli il pianeta Terra. Ma se riusciamo in minima parte a trasferirci su un altro pianeta dovremmo abbandonare le altre specie condannandole all’estinzione e sarà la nostra orrenda colpa. Un marchio infame sulla pelle della specie. Per trovare un nuovo pianeta dovremmo trovarne uno situato nella Goldilocks zone cioè posto alla distanza giusta di una stella con acqua sulla superficie.
E l’intelligenza artificiale?
Riguardo all’intelligenza artificiale Hawking afferma che se non sarà controllata ci creerà immensi problemi come quelli immaginati dalla fantascienza. Secondo la legge di Moore i computer supereranno l’intelligenza umana nel prossimo secolo. La nostra capacità di sopravvivenza è dettata dalla nostra abilità di controllare l’evoluzione robotica e l’intelligenza artificiale. La tecnologia è come un coltello con cui si può tagliare il pane o ammazzare una persona.
Questo dice Hawking morto dopo una vita di tormenti con la sua mente geniale intrappolata in un corpo dolente e ora sepolto nell’abbazia di Westminster tra Newton e Darwin.

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