mercoledì 3 marzo 2021

IL SOLITO BARACCONE DELLE CANZONACCE DI SANREMO

Mi guardo bene dal seguire ogni anno il baraccone di Sanremo con le sue canzonacce. Me le fanno ascoltare anche in altre trasmissioni, compresi i telegiornali. E non si dica che si tratti di arte. Al massimo si tratta di artigianato. Chi, come me, è abituato ad ascoltare vera musica, che non è quella leggera, può trovare solo fastidio ascoltando le canzoni di oggi, anche perché ormai le urla si sono sostituite alle melodie. Ma mi domando perché la musica leggerea (detta anche popolare) sia di facile ascolto per il grande pubblico. E la risposta che mi do è sempre la stessa: perché rispetta l'armonia tradizionale. La musica colta contemporanea è inascoltabile perché è diventata da decenni ATONALE. Le dissonanze (che non fanno parte della musica leggera) sono da ritenere contro natura perché sono respinte dall'orecchio. La degenerazione incominciò con la sostituzione della scala di 7 note (da do a si) con quella di dodici note, comprendendo anche i tasti neri del pianoforte. Nello stesso periodo in cui ormai la musica europea aveva abbandonato la tonalità per arrivare persino alla degerenazione della dodecafonia di Arnold Schoenberg e di Alban Berg in Italia si avevano illustri compositori d'opera lirica quali Puccini e Mascagni che erano nettamente in contrasto con l'imperante abbandono della tonalità. Ora mi domando: perché non tornare alla tonalismo? Immaginiamo che uno scriva sapientemente una sinfonia facendola passare per la quinta sinfonia di Brahms (che ne scrisse quattro, tutte stupende) dopo avere imitato la grafia di Brahms e dopo essersi rivolto ad un chimico capace di invecchiare il manoscritto. Il mondo musicale griderebbe alla grande scoperta di un altro capolavoro di Brahms. La falsa quinta sinfonia verrebbe stampata e le maggiori orchestre sinfoniche ne chiederebbero una copia. Grande successo. Poi il vero autore si farebbe avanti e confesserebbe di avere imitato lo stile di Brahms. Che fine farebbe la falsa quinta sinfonia di Brahms? Cesserebbe di essere considerata un capolavoro per essere ritenuta una esercitazione scolastica priva di valore perché ricalcante moduli compositivi sorpassati? Ma la bellezza dipende forse dal contesto storico a cui essa appartiene? Ritengo di poterlo negare. Quando all'età di 18 anni (senza sapere ancora leggere le note del pentagramma) mi iscrissi al Conservatorio per studiare composizione e pianoforete (arrivai al quarto anno e dopo abbandonai la musica perché impegnato contemporaneamente nella Facoltà di Lettere e filosofia dove mi laureai in filosofia con una tesi sulla fisica di Cartesio (filosofo che poi odiai per avere ritenuto che gli animali fossero solo macchine prive di coscienza a causa della separazione tra res cogitans, propria solo dell'uomo, e res extensa, la materia) dovendo scegliere tra l'incerto della professione di musicista e la promessa già avanzata da un professore di un posto sicuro all'Università) immaginavo (fantasie della gioventù) di rinnovare la musica tornando all'indietro, cioè all'800. Per questo non ho mai sopportato la musica contemporanea, detta impropriamente classica perché la musica classica ebbe un breve periodo che va dalla fine della musica barocca (con il sommo Bach) alla fine di essa con il sommo Beethoven. E in essa si trova un altro grande sommo che è Mozart. Dopo inizia il romanticismo. E dopo il romanticismo dell'800 inizia la musica inascoltabile con la dissoluzione del tonalismo, che incomincia ad evidenziarsi con Gustav Mahler, tuttavia ancora ascoltabile. Ancora ascoltabile, ma per me con difficoltà, è l'impressionismo di Debussy. Dopo per me viene il buio della musica impropriamente detta classica. Notare che ho nominato le grandi B della musica: Bach, Beethoven, Brahms.                             

2 commenti:

RIC ha detto...

San Remo .. Una fra le vergogne dell' italia , un' offesa alla musica vera . La peggiore delle manifestazioni "canore " affidata a gente che con la musica ha nulla da spartire . Per non parlare dei temi stupidi e ripetitivi , senza senso , banali e infantili. Ma va benissimo per la maggior parte degli itaglioti ,della serie.. "lasciamoli cantare...con la chitarra in mano "..

Mauro b. ha detto...

Spettacolo inverecondo, irriverente, nani e ballerine di terza classe con vene varicose a vista. Saga del diverso, dell'omosessuale. Santificazione del deretano. Spettacoli simili si dovevano tenere ad Ur, Nippur, Ninive e Babilonia, prima che qualcuno o qualcosa facesse repulisti. Veramente fu come scopare e nascondere la polvere sotto il tappeto. Quei gaglioffi si sparsero per il mondo ed occuparono le cariche migliori, prestigiose. Tragica diaspora di pederasti pedofili e assassini, adoratori di Dei sanguinari e crudeli. Ancora oggi continuiamo a pagar loro interessi su un debito che non sappiamo quando e perché contraemmo.