lunedì 8 marzo 2021

LA FALSA ACCUSA DELLA MINORITA' FEMMINILE NEL CAMPO DEL LAVORO

Le donne hanno invaso tutti gli spazi nel campo lavorativo a danno degli uomini. Negli ospedali sono pochi gli infermieri, molte le infermiere. Sono più numerose le donne medico, anche se in camera operatoria sembra che prevalgano gli uomini. Sono le stesse donne che difficilmente accetterebbero di farsi operare da una donna. In magistrarura ormai prevale il numero delle donne, che non sembra siano più capaci di ragionare rispetto agli uomini. Ne so io qualcosa in campo civile. Sentenze assurde. Sembra che ragionino piuttosto con l'utero invece che con la testa. Come una certa Donatella Aru della Corte d'Appello di Cagliari. Una sentenza assurda piena di contraddizioni. La Aru ha scritto che avrei dovuto ottenere un provvedimento di revoca della nomina del liquidatore prima della vendita del 13 novembre 1997 (di cui avevo chiesto la nullità e in subordine annullamento). Ma allora la Aru avrebbe dovuto attendere che vi fosse una sentenza passata in giudicato circa la nullità della nomina del liquidatore prima di convalidare la legittimità della vendita e conseguentemente avrebbe dovuto sospendere il giudizio riguardante la nullità o annullamento della vendita. Perché, se fosse stata revocata la nomina del liquidatore (come di fatto è avvenuto), questi non avrebbe avuto il potere di procedere alla vendita. E invece ha scritto che il liquidatore non poteva attendere. ASSURDO. Casualmente (senza sapere che il 13 novembre era già avvenuta la vendita essendo stato tenuto disonestamente all'oscuro della data di vendita dal liquidatore) lo stesso giorno domandai al presidente del tribunale la nullità della nomina del liquidatore. Nomina dichiarata "abnorme". Ma la Aru ha aggiunto da scriteriata che "abnorme" non significa nullo. E così ha dichiarato valida la vendita del locale del cinema Corallo operata da un liquidatore nonostante la dichiarata abnormità della sua nomina. Non basta. Ha citato contro di me una serie di sentenze della Cassazione che invece erano tutte favorevoli a me. Incredibile ma vero. Prima di questa donna ne avevo trovato un'altra, Tiziana Marogna (ora anch'essa in Corte d'Appello), che in una ordinanza di mero rito (in un procedimento cautelare, cioè d'urgenza, con cui chiedevo la nullità della nomina del liquidatore) citò contro di me, ignorando volutamente la giurisprudenza maggioritaria della Cassazione, una sentenza della Cassazione appellandosi ad una giurispudenza minoritaria che prevedeva il ricorso diretto in Cassazione e non in tribunale. Giurisprudenza minoritaria già cancellata dalla stessa Cassazione a Sezioni Unite. La Aru ignorò del tutto la giurisprudenza maggioritaria che prevedeva il ricorso indirizzato al tribunale, come io avevo fatto. Giurisprudenza maggioritaria rimasta unica dopo la citata sentenza a Sezioni Unite della Cassazione. Visto l'esito negativo dell'ordinanza mi rivolsi allora al presidente del Tribunale Antonio Porcella che, succeduto a quello, Marco Onnis, che aveva nominato il liquidatore, revocò la nomina del liquidatore "data la sua abnormità"). Ma il liquidatore, subito dopo l'ordinanza della Marogna, senza attendere una sentenza che giudicasse sulla mia richiesta di nullità della nomina del liquidatore, disonestamente, facendosi una parcella di ben 166 milioni di lire, procedette alla vendita. La Aru, invece di tener conto di tutto ciò, per non andare contro la collega (tutte e due in Corte d'Appello) convalidò incredibilmente la validità dell'ordinanza e non tenne conto nemmeno della dichiarata abnormità della nomina del liquidatore perchè per lei abnorme non significava nullo. Incredibile. Abnorme significa più che nullo perché significa fuori delle norme previste dall'ordinamento giuridico. Consiste infatti in una decisione che va al di là dei poteri attribuiti all’organo giudiziario emittente, in contrasto, generalmente insanabile, con i principi generali del diritto. In sostanza si tratta di provvedimento emesso da un giudice privo di potere. Il presidente del tribunale che aveva nominato il liquidatore era andato oltre i suoi poteri perché non aveva il potere di nominarlo essendo per legge necessario il consenso di tutti i soci, e invece risultava documentato dagli atti del giudizio che vi era la mia opposizione. La Aru giunse addirittura a scrivere falsamente, contro la verità documentata, e perciò con una gravità imperdonabile, che vi era anche il mio consenso nella nomina del liquidatore. E ciò per giustificare la nomina del liquidatore. Giudici di tal fatta, autori di sentenze aberranti perché dettate da ignoranza o vizi logici inescusabili (se non di peggio), dovrebbero essere radiati dalla magistratura. Mi ricordo di un famoso avvocato di Cagliari (Beniamino Piras) che mi disse: vede, preferisco un giudice corrotto (e quelli corrotti sono i più intelligenti) piuttosto che un giudice incapace di ragionare perché un giudice corrotto non è sempre corrotto mentre un giudice incapace di ragionare rimarrà sempre tale. Mi rimane da sperare nella Cassazione. Dopo 22 anni di tribolazioni. Una vicenda assurda. Per questo vado scrivendo da sempre che è necessario riformare la giustizia civile. Se esiste la Corte Europea dei diritti dell'uomo che può riformare un sentenza di un tribunale italiano perché questa Corte non dovrebbe esistere in Italia? Ma esso dovrebbe essere costituito non da giudici togati (manovali della giustizia) ma da giuristi (studiosi del diritto) estratti a sorte tra i professori universitari di materie giuridiche, che sarebbero indipendenti dalla casta mafiosa dei giudici togati che mai sarebbero disposti a condannare i loro colleghi di fronte a sentenze aberranti che richiedono un risarcimento dei danni.          

Che cavolo di senso ha l'8 marzo? La scuola media inferiore e superiore è nel degrado perché ormai quasi tutti gli insegnanti sono donne, che scelgono l'insegnamento non tanto per vocazione quanto per la necessità di portare a casa un secondo stipendio. D'altra parte la retribuzione rende l'insegnamento socialmente dequalificato. Un uomo non si sente appagato socialmente. Preferibile socialmente un lavoro in banca (anche se è un lavoro alienante).                           

E il femminicidio? Nessuna giustificazione per gli assassini che uccidono una donna. Però vi è da considerare che sono le stesse donne a cercarsi la morte perché sono rese cieche dalla fase dell'innamoramento. Molti anni fa in occasione di una conferenza di presentazione del suo libro Innamoramento e amore domandai a Francesco Alberoni come fosse possibile che una donna si innamorasse di un delinquente. Mi rispose: le donne per la loro natura fatta di istinto materno credono sempre di poter cambiare l'uomo. Si accorgono troppo tardi che ciò è impossibile. Qui aggiungo che Schopenhauer (Il fondamento della morale) scrisse che è impossibile cambiare la natura di un serpente velenoso togliendogli il veleno. Si riforma. Non si può cambiare il carattere di una persona. Lo si può attenuare, ma non cambiare,  con l'educazione.         

4 commenti:

RIC ha detto...

e aggiungo : basterebbe evidenziare il comportamento dell donne in ambiente sia lavorativo che ricreativo dove ci solo solo donne....Da scappar via a gambe levate !.. Gelosia , ripicca , pettegolezzi , veleni .... sono i veicoli principali dei loro comportamenti. La corsa ad essere la prima donna le mette tutte sulla linea di partenza ma finisce a ruzzoloni e botte , bagarre e tranelli dopo i primi passi. La sottile arroganza che accompagna la loro cattiveria ne e'....una costante. Ma fin che sono fra di loro... Resta il fatto che si fanno rappresentare pubblicamente da donne che di queste qualita' ne hanno a dismisura. Quello che maggiormente mi rende scorbutico e' il sentirsi categoria superiore del genere umano.La donna e' piu' intelligente..la donna e' piu' brava , in politica poi..( mi si dica come mai i campionati di scacchi mondiali sono divisi per genere , mi si trovi un donna che abbia composto una musica decente , e qui si parla di intelligenza pura...)
Ma mi si dica come mai le donne usano con arroganza la loro debolezza fisica , invece che la dolcezza o la ragione ... Le vedo molto simili al portatore di disabilita' motoria ( con tanto di telecamere al seguito) che gira la citta' in carrozzina per cercare un ostacolo e dire che loro sono abbandonati da tutti.

Pietro Melis ha detto...

Ho aggunto altre considerazioni vertenti su una mia assurda vicenda giudiziaria civile.

Mauro b. ha detto...

Le donne sono ormai più motivate degli uomini. Studiano più di noi e vincono a man bassa i concorsi statali. Certi lavori non sarebbero a loro adatti, tipo polizia eccetera, ma stante la parità fra i sessi.... Sempre più numerose le donne pilota di aerei, oppure addette al controllo aereo. Sono meno distratte, mi diceva un mio conoscente esperto del settore, ergo più affidabili. Più capaci, in buona sostanza.

Bisogna acettare questo dato di fatto anche se urta un po' il nostro orgoglio di maschi.

La donna è più terragna, più pratica, bada più al sodo. Quando si impegna molto è più spietata di noi. Gli uomini sono sostanzialmente dei cazzari sognatori, spesso inconcludenti. Compongono le musiche ma non sanno cambiare un pannolino, oppure piegare decentemente una camicia. Sto parlando in generale, ovviamente, per sommi capi.

Se dovessi rinascere, se mi toccasse questa disgrazia, vorrei comunque rinascere uomo. Partorire mi terrorizza, tanto per fare un esempio, e la nostra vita è sostanzialmente più comoda. Arrivato a settant'anni, comunque non sono più maschilista. Femminista non lo sono mai stato. Non me ne frega più un tubo.

RIC ha detto...

Mauro b. : il mio orgoglio di maschio non esiste . Sono ben consapevole che la natura ha forgiato sia l' uomo che la donna adattandoli ai ruoli che la breve vita del percorso biologico li accompagna. Quello che manca e' la nostra consapevolezza delle nature diverse che caratterizzano i generi imponendo una parita' per scopi che nulla hanno a che vedere con il vivere in armonia con il nostro destino .