domenica 23 maggio 2021

TENTATIVI DI SGUARDI SULL 'ALDILA'

Nel 1977 alla morte di mio padre (aveva 86 anni) per curiosità frequentai un circolo di parapsicologia e mi diedi alla lettura di riviste mensili quali Il giornale dei misteri e Arcana. Provai per curiosità anche la psicofonia scoperta da Jürgenson e sviluppata da Raudive. Non ebbi alcun risultato. Tra i miei libri di parapsicologia ho ritrovato un testo di Ernesto Bozzano Gli animali hanno un'anima? e il famoso testo La vita oltre la vita di R. Moody. Non riesco a ritrovare il libro di Giorgio Di Simone Rapporto dalla dimensione X. Era la prima edizione del 1973. Forse l'avevo prestato. Ora si ritrova nell'ultima recente edizione. Esso conteneva allegato (e ancora si dice che lo contenga nelle ultime edizioni) un piccolo disco riportante voci dall'aldilà. In Italia una signora, Gabriella Alvisi Gerosa, che scriveva ne Il giornale dei misteri, diceva di avere sperimentato positivamente la psicofonia, consistente nella registrazione su un magnetofono di voci provenienti da un asserito aldilà, per parlare con la figlia morta da qualche anno. Ero stato invitato più volte ad assistere a sedute spiritiche che venivano organizzate in una villetta lontana da Cagliari. Poiché sarei dovuto rimanere a dormire di notte in una dependance della villetta o tornare solo in città preferii non accettare gli inviti. Riporto in sintesi i racconti fattimi dal medium del circolo di parapsicologia. Mi raccontò di fenomenoni di smaterializzazione e rimaterializzazione di oggetti. Di oggetti che attraversavano i muri, di apparizioni di fantasmi che parlavano direttamente, non attraverso la voce del medium. Provai in casa con dei conoscenti con la telescrittura senza avere risultati concreti. Frasi senza senso. Solo una volta in casa di conoscenti che praticavano la telescrittura ebbi un risultato sorprendente. Dopo la morte di mio padre cercavo una perizia di parte (fatta dall'ing. Domenico Cellesi) da produrre in Corte d'Appello per smontare la perizia d'ufficio nella causa con cui riuscii a vendicare mio padre che era stato truffato dai soci nella sua partecipazione alla proprietà del cinema Corallo avendo mio padre portato in società la proprietà del terreno su cui sarebbe stato costruito il cinema negli anni 1961-62. La perizia di ufficio era stata fatta da un ingegnere (Iolao Farci) colluso con uno dei soci che era anch'egli ingegnere, come lo era, d'altronde, anche mio padre. Ebbi la fortuna di trovare in Corte d'Appello un giudice (Oliviero Mighela) che in base alla perizia di parte riconobbe che il costo della costruzione del cinema era stato artatamente gonfiato nei costi delle singole voci per mettere in recessione la partecipazione di mio padre nella società. La vittoria mi permise di avere nel 1991 (dopo la vittoria ulteriore in Cassazione) un risarcimento di un miliardo di lire. I soci truffatori preferirono cedermi tutte le quote di proprietà del Cinema a compensazione del miliardo di lire. Ecco perché era fondamentale trovare la perizia di parte. Ma non riuscivo a trovarla. Ebbene, nella seduta di telescrittura in casa di miei conoscenti uscì la frase: cerca in un tiretto del comò della mia stanza in una busta gialla dentro una cartella azzurra. Tornato a casa assai scettico cercai in tutti i cassetti inutilmente. Stavo per arrendermi quando mi venne il dubbio di non avere cercato bene. Riprovai e mi vennero dei brividi. La perizia si trovava in un tiretto nascosta sotto la biancheria in una busta gialla chiusa in una cartella azzurra.  Chi poteva pensare che la perizia si trovasse proprio sotto la biancheria di quel tiretto? Senza quella telescrittura non avrei potuto vincere la causa in Corte d'Appello perché non avrei potuto mai immaginare che la perizia di parte si trovasse proprio dove mi era stato detto.  

Questo post mi è stato ispirato dal buddismo di Franco Battiato, autore del libro Sguardi sull'aldilà tratto da un film documentario. Ho fatto delle ricerche sul buddismo e, dati i diversi indirizzi all'interno del buddismo, non è chiaro se il Buddha concepisse l'immortalità di tutte le forme di vita. Non ho capito bene la differenza tra reincarnazione, negata dal buddismo, e rinascita. Sembra che dopo la morte vi siano delle rinascite intese però come perdita del Sé individuale. Che significa? Per me rimane una domanda FONDAMENTALE: se è unica l'origine di tutte le forme di vita (questa è una verità scientifica ormai incontrovertibile)come mai esisterebbe solo l'immortalità dell'anima umana? E le maledette zanzare e le schifose zecche hanno anch'esse un'anima immortale? Se non si risponde a questa domanda rimane fondato il dubbio sulla sopravvivenza della sola anima umana. E tuttavia coltivarono lo spiritismo uno scienziato come Oliver Lodge e filosofi come il pragmatista William James e lo spiritualista Henri Bergson. Non basta. Il coscopritore dell'evoluzione biologica fondata sulla selezione naturale Alfred Wallace non sapeva spiegarsi la relativa velocità con cui si sarebbe evoluto il cervello umano e trovò alfine la spiegazione in un intervento diretto di Dio che avrebbe agito direttamente sull'ulteriore evoluzione del cervello umano. Dopo di che Wallace si diede allo spiritismo. Darwin, pur riconoscendo che Wallace era arrivato alla teoria dell'evoluzione indipendentemente da lui, gli scrisse in una lettera: tu hai ucciso il nostro comune figlio. Mi domando se il filosofo Emanuele Severino per altra via, partendo dall'eternità dell'essere di Parmenide per arrivare all'eternità degli enti, per cui la vita è un apparire per disparire dalla visualità e riapparire in essa, abbia ripercorso una concezione buddistica pur nella sua diversità dal buddismo in fatto di reincarnazione. Per il buddismo il ciclo delle rinascite (che avvengono dopo che si è persa con la morte la coscienza del Sè individuale) termina con la fine delle rinascite per il congiungimento del Sè con lo Spirito universale come conseguenza di una vita percorsa dall'illuminazione accompagnata dal nirvana, o rinuncia alle passioni del Sé individuale che sono cause della sofferenza. Lessi recentemente un libro di Roberto Giacobbo Aldilà. La vita continua? In esso, tra tante asserite prove di un aldilà, si racconta di bambini che hanno la memoria (che poi perdono crescendo) di luoghi che non avevano mai visitato e che tuttavia erano capaci di descrivere esattamente per averli conosciuti in una vita precedente e che furono poi verificati.

 

Sentieri Dello Spirito. Agorà dello Spirito: convivio degli uomini liberi ... sull'intero scibile della condizione umana e dello Spirito attraverso migliaia e migliaia di ...

6 commenti:

marcorighi1979@gmail.com ha detto...

non so se esiste qualcosa oltre il mondo tangibile o materiale. in ogni caso don garbriele amorth diceva che il mondo spirituale è più reale di quello materiale. diceva che il nostro mondo dipende dal mondo spirituale. per questo - sosteneva - bisogna pregare. perché tutto ciò che accade nel mondo materiale accade prima in quello spirituale. quindi la preghiera, intesa come suono, vibrazione, energia, può modificare gli eventi, in quanto fatta della stessa sostanza ( energia vibrazione ) del mondo spirituale. amen ! l'amen è ironico, in quanto, ripeto, non ho alcun modo di provare quanto affermato. franco battiato, se esiste un aldilà, ora conoscerà tutto ciò. oppure non conoscerà un bel niente, se non esiste nulla dopo la morte.

Pietro Melis ha detto...

Caro Marco
ha avuto troppa fretta. Ha scritto il commento quando non avevo ancora completato l'articolo. Ma la sostanza non cambia.

ambrogio negri ha detto...

Sono sempre stato scettico su tutto ciò che riguarda l’occulto, pensando che la maggior parte dei fenomeni sia conseguente a qualche sorta di mistificazione.
Però qualche dubbio mi rimane, essendo stato io stesso protagonista di un fatto inspiegato.
Nel ’76, con mia moglie, mio cognato, sua moglie e i miei suoceri visitammo il castello di Malpaga (BG). Esso ha interesse perché è stato la dimora di Bartolomeo Colleoni ed è quasi completamente affrescato. Alla visita eravamo solo noi sei ed il custode, che provvedeva anche a fare da cicerone. Scattai 36 foto da un rullino vergine e la macchina fotografica impediva le sovrapposizioni ostacolando lo scatto se non si fosse fatta avanzare la pellicola.
Sviluppate le foto, davanti al camino della sala dei banchetti c’erano tre giovani, due donne e un uomo, in costume medievale che guardavano verso l’obiettivo. Pensai ad un “riverbero” perciò tornai al castello per parlarne col custode, che parve sinceramente sorpreso tanto che mi accompagnò nella sala banchetti e nel resto dei locali per verificare se quel gruppo fosse presente in qualche affresco, con esito negativo.
Svolsi qualche altra indagine, anche rivolgendomi ad “esperti”, senza alcun esito soddisfacente. Sicché, infine, archiviai la vicenda in attesa che la scienza chiarisca.
Cordiali saluti

zuiano ha detto...

Da Platonico sono convinto sull'immortalità dell'anima , di ogni anima, anche dei vegetali. Mia zia era una medium e non posso non credere a quello che mi raccontano i miei genitori sulle sedute a cui hanno assistito, anche se personalmente sono scettico sull'intervento dei defunti nelle sedute. Forse perchè influenzato dalla lettura di un libro di Guenon di critica allo spiritismo. In ogni caso , da bambino sognavo spesso di aver finito le munizioni e di morire di li a poco, credo di essere morto nella seconda guerra mondiale...

Giancarlo MATTA ha detto...

Se la mente sopravvive alla morte del corpo, ciò dev'essere spiegabile e dimostrabile scientificamente. Al proposito, molti indizi si trovano nelle cosiddette "Near-Death-Experiences" che sono oggetto di indagini scientifiche in alcuni ospedali americani,
britannici e russi. Il tema è affascinante e se verrà dimostrato che la mente esiste
(e funziona) anche al di fuori del corpo fisico cui appartiene, si presenteranno altri interrogativi enormi ..... . Cordiali saluti da Torino, caro Professor Melis.

Mauro b. ha detto...

The Others, film ben fatto, del 2001,si può vedere in streaming. Tratta di disincarnati inquieti che infestano una villa eccetera... Da vedere.

I disincarnati inquieti, appunto, vivono in una sorta di limbo, di interregno. Hanno lasciato qualcosa di incompiuto, vedi il plico fatto trovare al professore dal padre defunto, oppure insistono nei luoghi dove hanno vissuto. Ovvero vorrebbero reiterare i loro comportamenti terreni, le passioni... Forse prima o poi raggiungeranno la loro meta, oppure la carica vitale rimasta si esaurira', a poco a poco, e scompariranno come fuochi fatui.

Non ho mai sognato defunti che in vita si sono dimostrati, ai miei occhi, persone buone, persone positive. Forse avevano lasciato tutto a posto prima della dipartita, facendosi trovare pronti per la nuova destinazione, oppure per il sonno eterno, l'eterno riposo. Che poi, probabilente, è il miglior paradiso immaginabile.