sabato 21 novembre 2015

POSSIBILE RISPOSTA AL TERRORISMO ISLAMICO


Ricevo dal mio corrispondente Giancarlo Matta collaboratore del blog di Magdi Allam avendo in tale blog una sua propria rubrica.D'accordo su tutto tranne che su una cosa. Seppellire a sfregio un musulmano insieme con un maiale (destato dai musulmani perché ritenuto immondo) significa nobilitare il musulmano, inferiore ad un maiale, e offendere il maiale, animale che nasce sfortunato ma la cui intelligenza non viene riconosciuta. Si pensi inoltre che il maiale è l'animale che ha il cuore più simile a quello umano. Infatti i primi esperimenti di trapianto di cuore da animale a uomo furono fatti usando il cuore del maiale.

Ecco una possibile risposta al terrorismo islamico: se i terroristi islamici che “lavorano” dalle nostre parti non temono la loro propria morte, bisogna indurli a temere qualcos’altro, ad esempio la morte delle persone a loro care. Dovranno pur averne qualcuna. Se il terrorista islamico rimane ignoto, ci si rassegna; ma se viene identificato si sopprime tutta la sua famiglia fino al primo grado: in diritto ciò significa moglie (…o mogli), figli e figlie, genitori, fratelli e sorelle, qualunque sia la loro età, il loro numero e ovunque si trovino. Per non parlare di una possibile rappresaglia/punizione che si spingesse fino al secondo grado di parentela. 

Gli scrupoli sarebbero fuori luogo. Si ucciderebbero degli innocenti esattamente come ha fatto il terrorista islamico, e si attuerebbe finalmente una guerra simmetrica. Inoltre si confischerebbero tutti i beni di tutte le persone uccise e sarebbe demolita la casa in cui abitava il terrorista e quella dei parenti suoi, anche se fosse un palazzo di tanti appartamenti.
In questo modo il terrorista islamico non dovrà più mettere in conto solo la propria morte, ma anche quella di altre persone innocenti di cui –stavolta– non può non importargli. Inoltre, creando il problema per tutti i suoi parenti e per tutti i suoi vicini di casa ( e per i proprietari degli immobili i quali le affittano loro ), non sarebbe improbabile che, per amore della propria vita e beni ( non di quella degli innocenti che quel criminale fanatico uccidesse ) molti si deciderebbero a fermarlo in tempo, o a denunciarlo mettendo da parte l’omertà.
Naturalmente se la famiglia fosse in un altro Paese e quel Paese si rifiutasse di consegnarla al completo, con uno o più bombardamenti si raderebbe al suolo il quartiere in cui abitava il terrorista. E pazienza per eventuali “danni collaterali”.

Se si trattasse di rinnegati nostrani che hanno abbracciato la “fede islamica” (e relativi parenti) : per soprammercato tutti i loro beni, diritti, previdenze, titoli, e ogni altra consistenza economica saranno immediatamente confiscati con estensione fino al termine della successiva generazione di individui appartenenti alla stessa famiglia anche in linea collaterale, revocando i diritti civili di successione legittima.

Inoltre, i corpi dei terroristi islamici uccisi, o i loro resti comunque reperiti, e i corpi dei loro familiari soppressi, dovranno essere seppelliti nudi e senza cassa -in luoghi noti e con lapidi esplicite e infamanti, che come ammonizione tramandino le notizie degli attentati e delle rappresaglie- insieme a corpi di maiali uccisi per l’occasione e ai loro escrementi. Notoriamente, gli islamici veri amano i maiali… . Tanto, in deroga al vigente regolamento di Polizia Mortuaria.

La decisione irrevocabile di attuare queste tattiche fino a quando l’ultimo terrorista islamico sia vivo, dovrà essere debitamente resa nota a tutti  i Paesi del mondo.

Come è chiaro, quanto esposto è un punto di vista strettamente militare e “simmetrico”. Se i terroristi islamici parlano di jihad, cioè di guerra, dovrebbero sapere che in guerra sono previste le rappresaglie, anche indirette, come in questo caso. E se sono previste per comportamenti sleali nei confronti delle forze militari, figurarsi se non possono essere previste nel caso di comportamenti sleali nei confronti di civili innocenti ed inermi.

Quanto a eventuali proteste internazionali, se ne potrebbe tenere lo stesso conto che ne tiene lo Stato Islamico nel compiere le proprie gesta.

Quando si tratta di islamici veri, date le circostanze la pietà non deve esistere.

Proposte impraticabili? Certo, come no… . Tuttavia, riparliamone dopo la prossima strage commessa dai terroristi islamici dalle nostre parti.



Il miglior modo per difendersi da qualcuno, è quello di comportarsi come lui. I catto-comunisti-buonisti se ne facciano una ragione.                                               IL POLEMISTA POLEMOLOGO

2 commenti:

Mario Ciattoni ha detto...

Buongiorno professore, che cosa ne pensa dell'intervista rilasciata da Michel Onfray a Sébastien Le Fol e apparsa sul Corriere del 20/11/2015? Per il filosofo francese il 13 novembre è una risposta agli atti avviati in Iraq 25 anni fa. La Francia deve ritirare tutte le sue truppe.

Pietro Melis ha detto...

La premessa di Onfray è giusta. Ha incominciato il criminale idiota Bush figlio ad invadere l'Iraq del laico Saddam Hussein che aveva come vice primo ministro il cattolico di rito caldeo Tareq Aziz e che proteggeva i cristiani garantiva parità di diritti alle donne, libere di circolare sole e senza coprirsi la testa con il velo simbolo di sottomissione all'uomo. Era stato accusato di avere armi di distruzione di massa. Grande menzogna di Bush di cui fece ammenda l'alleato Blair. Poi la disgrazia del bombardamento della Libia voluta da Sarkozy e dal quel delinquente di Napolitano che volle che intervenisse anche l'Italia. E l'idiota Berlusconi non seppe resistergli tradendo Gheddafi che poco prima aveva ricevuto a Roma con grandi onori. Poi l'idiozia di Hollande che voleva bombardare la Siria invece di appoggiare già due anni fa il laico Assad che proteggeva con i cristiani le importanti memorie storiche in Siria. Voleva appoggiare i siriani dell'asserito "esercito libero" che combatteva contro Assad. E tutti i governi caddero nella trappola del cosiddetto esercito libero, causa maggiore dell'indebolimento di Assad e della conseguente espansione dell'Isis in Siria dall'Iraq. Una politica estera occidentale pazza e fallimentare. Ma la conclusione di Onfray è scellerata. Ora sono proprio gli Stati che non hanno voluto difendere Assad che debbono rimediare ai propri errori aiutando la Russia con intervento di truppe di terra, senza le quali i bombardamenti indiscriminati serviranno a poco o a nulla. Il deficiente Obama pone la condizione che prima vada via Assad. Un altro coglione alla presidenza degli Stati Uniti, maggiori responsabili di questa situazione. Bisogna invece aiutare Assad senza porgli condizioni. La stronzaggine occidentale del credere che si possa esportare la democrazia negli Stati islamici.