mercoledì 24 aprile 2019

SE GESU' NON FOSSE ESISTITO

Ricevo dal mio corrispondente dalla Svizzera Sergio Pastore
Caro prof. Melis,

eccellente pezzo quello di oggi (Gesù o Barabba?): un discorso il Suo così semplice e chiaro e incontrovertibile. Mi piacerebbe sapere cosa replicherebbe il “genio”Ravasi che Lei malgrado tutto ammira, probabilmente per la sua - si dice, io non lo so - immensa cultura. L’erudizione e la cultura sono delle belle cose, si può apprendere sempre qualcosa di bello o di curioso: parlare e discutere con una persona colta è sempre meglio che con una rozza e stupida. Ma alla fine anche un Ravasi non potrebbe non ammettere - se è onesto - che Lei ha riassunto molto bene il senso - e/o non senso - del cristianesimo: peccato originale, piano di salvezza del Padre Eterno comprendente la macellazione del Figlio, pure lui Dio e parente di quello strano intruso chiamato Spirito Santo, piano necessitante il traditore Giuda (senza Giuda niente tradimento, niente crocifissione, niente resurrezione, ergo niente redenzione del genere umano). Eccetera eccetera eccetera. Insomma, un cumulo di fesserie - che però sono state credute per duemila anni e lo sono ancora da parte di milioni di persone, anche di persone acculturate. E ci hanno creduto persone geniali come Dante, Tommaso d’Aquino, Pascal, forse anche Galilei e Newton. Come la mettiamo? Dice la Magli che anche un uomo di genio non può sottrarsi allo Zeitgeist, è praticamente impossibile oltre che pericoloso. Ma ormai siamo nel XXI secolo e ognuno può dire quello che vuole (ma un “porco dio” in televisione fa ancora scandalo e il Vaticano protesta …).
Io penso che Bergoglio, Ravasi, i vescovi e cardinali italiani e Tarquinio il Superbo (il direttore di Avvenire) sappiano benissimo che nessuno più può credere nelle fesserie dei Vangeli: la minaccia dell’inferno fa solo ridere (e poi Bergoglio ci ha comunicato che l’inferno non esiste, le anime dei dannati semplicemente  si dissolvono, mentre i beati assisteranno allo spettacolo in technicolor di Dio per l’eternità - pensa tu che noia, meglio dissolversi!).Bergoglio che cancella l’inferno e quasi nessuno protesta! 
Perciò il cambio di paradigma di Bergoglio e soci: d’accordo, non si può più credere a tutte le scemenze dei vangeli, ma i diritti umani, il dovere dell’accoglienza non si discutono: chi non accoglie i migranti è un egoista, non è cristiano, non può considerarsi dei nostri. Perciò la continua solfa di Bergoglio (un neologismo carino trovato in rete: saremmo in una fase di “rimbergoglionimento” …).
L’ultima frase del suo pezzo però non mi convince appieno. Scrive:
La conclusione amara è che la storia sarebbe stata migliore se Gesù e, soprattutto, Maometto non fossero mai esistiti. 

Sì e no. Più sì che no, ma la stessa storia o storiella di Gesù  qualcosa di buono ha apportato, non solo per le splendide cattedrali, le opere d’arte, la Matthäus Passion di Bach, la riflessione seria di tanti teologi. Io penso che il cristianesimo abbia resistito così a lungo per le opere di carità della Chiesa, vedi anche le missioni. Il cristianesimo ha almeno in parte raddolcito i costumi, temperato l’innato egoismo degli uomini. Stendhal diceva che ciò sarebbe avvenuto anche senza il cristianesimo: è la civiltà, la conoscenza, che porta alla civile convivenza. Vero, ma il cristianesimo vi ha contribuito (pur avendo a suo carico immensi danni: crociate, guerre, terrore psicologico - uno poteva dannarsi persino in punto di morte per una bestemmia o un atto (un pensiero) di ribellione a Dio).

Stia bene.
Sergio Pastore

P.S. Uta Ranke-Heinemann sostiene che Giuda non è mai esistito, è un personaggio “costruito a tavolino” per “drammatizzare” il racconto, renderlo più
avvincente. 



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