giovedì 25 aprile 2019

CANCELLARE IL 25 APRILE. RESISTENZA CONTRO I TEDESCHI IN FUGA

I partigiani si sono assunti vergognosamente il merito della liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Quelli comunisti furono codardemente responsabili delle rappresaglie naziste. Una azione si giustifica solo sulla base della considerazione del rapporto di causa ed effetto. Che cosa credevano di ottenere i vigliacchi  che attuarono il proditorio attentato di via Rasella che causò la rappresaglia delle Fosse Ardeatine? Che cosa credevano di ottenere con la guerriglia che causò la rappresaglia di Marzabotto? I tedeschi, pur non riconoscendo i partigiani come parte combattente, inviarono loro, tramite il maresciallo Kesserling, una ambesceria perché la ritirata dei tedeschi avvenisse pacificamente. Ma in risposta i componenti della ambesceria furono uccisi. Cosa esacrabile perché in dispregio di tutta la tradizione storica che ha visto sempre il rispetto della vita degli ambasciatori. Da qui la strage di Marzabotto dove avevano sede i partigiani con la connivenza di buona parte della popoazione. Secondo la clausola intervenuta tra gli americani e il governo Badoglio Mussolini avrebbe dovuto essere consegnato agli americani per sottoporlo ad un processo. E certamente gli americani gli avrebbero risparmiato la vita. Soprattutto in funzione antisovietica nel clima di guerra fredda nei confronti dell'Unione Sovietica di Stalin che si istaurò subito dopo la fine della guerra. Ma i vigliacchi del sedicente CLNAI (Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia) sottrassero Mussolini ai partigiani non comunisti che l'avevano catturato mentre cercava di fuggire dall'Italia in un camion di tedeschi che avevano avuto il permesso di rientrare in  Germania dopo essersi arresi. Siamo al 27 aprile 1945. Qualche giorno prima vi era stata a Genova e a Torino una rivolta NON POPOLARE ma partigiana contro i tedeschi ormai in fuga. Era stata promossa alla radio anche e soprattutto da Pertini, invitando la popolazione all'insurrezione contro l'occupazione tedesca proprio mentre già prima del 25 aprile i tedeschi si accingevano ad abbandonare l'ltalia essendo prossimo l'ingresso degli americani dalla Francia. Era come un invito a sparare contro la Croce Rossa. Pur di attribuirsi poi meriti inesistenti. Mussolini fu ucciso per volere dei comunisti e i loro affiliati del CLNAI che volevano evitare un processo a Mussolini con la sua consegna agli americani. Il film di Carlo Lizzani Mussolini ultimo atto in questo senso è veritiero. Non è veritiero quando attribuisce l'uccisione di Mussolini e di Claretta Petacci ad un comando guidato dall'oscuro ragioniere Walter Audisio, noto come colonnello Valerio (gente che si attribuiva da sé i gradi). Infatti è accertato che Audisio arrivò a Dongo la sera del 28 aprile mentre Mussolini fu ucciso la mattina del 28 aprile. Chi allora uccise Mussolini? Pertini lodò il film di Lizzani ma aggiunse che non era stato Audisio ad uccidere Mussolini. E chi fu allora? domandò Lizzani. Questo non posso dirtelo, rispose Pertini. Questo mistificatore, poi eletto presidente della Repubblica, preferì tacere portandosi nella tomba il nome del responsabile per salvare l'immagine dei suoi complici. In una mia ricerca storica ho scoperto che vi sono cinque versioni sulla morte di Mussolini. Quella più accreditata, anche se non certa, è che sia stato Luigi Longo, futuro segretario del P.C.I. dopo Togliatti. Certo è che tra coloro del CLNAI faceva parte Sandro Pertini, uno dei più fanatici suoi componenti. Dimentico di essere stato liberato dal carcere di Regina Coeli ad opera di Pietro Nenni per intercessione dello stesso Mussolini, rimasto sempre amico di Nenni in ricordo del loro comune sodalizio nel partito socialista. Si tace sempre sulla verità di come avvenne la morte di Mussolini e della Petacci. Per non sporcare l'immagine dei loro assassini, presentati ancor oggi come attuatori di una giustizia "in nome del popolo italiano". Il prof. Cattabeni, medico legale, fece l'autopsia dei corpi di Mussolini e della Petacci. Risultò che il numero dei fori delle ferite da armi da fuoco sui corpi era superiore al numero dei fori riscontrati sugli abiti. Dunque Mussolini e la Petacci furono fucilati nudi. Dopo di che furono rivestiti. Risultò anche che la Petacci era stata prima vittima di uno stupro di gruppo perché furono trovati residui di sperma e poi violentata con un bastone di scopa nella vagina e nell'ano per le gravi lesioni riscontrate. Ciò anche per le affermazioni di un testimone, Aldo Lampredi. Si aggiunse la "macelleria messicana" (frase attribuita a Leo Valiani) nello spettacolo orrendo di piazzale Loreto. 
Attribuire la liberazione ai partigiani è una totale mistificazione storica. Essi, anche se non tutti, sono da ritenere responsabili  di feroci atti di violenza che andavano ben oltre le azioni di guerriglia. Di una ferocia che deve farli ritenere non migliori dei nazisti.           
Mi sono sempre domandato. Come mi sarei comportato se fossi vissuto da adulto dopo l'8 settembre? Come mio padre. Egli era colonnello di artiglieria. Aveva fatto anche la prima guerra mondiale con il grado di capitano e mi descrisse la rovinosa ritirata di Caporetto, che attribuiva a Cadorna. Abitava a Roma (dove sono nato). Aveva avuto l'ordine di portarsi a nord nella costituita R.S.I. Ma era antifascista. Si nascose con mia madre in una cantina dell'Istituto di suore Stella Matutina (quartiere di Monte Mario). L'Istituto veniva lasciato in pace perché la superiora era tedesca. E ivi passò sei mesi di clandestinità. Ne usciva qualche volta per incontrare con rischio un grupoo di antifascisti, tra cui Emilio Lussu. Una volta, scriteriatamente, partecipò ad una protesta di piazza per l'aumento del costo del pane. Fu riconosciuto e nella calca della folla riuscì a sfuggire all'arresto mentre un suo compagno non vi riuscì e fu portato a Regina Coeli, da cui finì nelle Fosse Ardeatine, dove sarebbe finito anche mio padre se non fosse riuscito a fuggire per rientrare nella cantina. Egli condannò severamente l'attentato di via Rasella, causa della rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Attentato preparato da una autoproclamatasi giunta miliate di cui faceva parte anche Pertini, insieme con Riccardo Bauer e Giorgio Amendola. Evidentemente mio padre aveva capito che era deleteria una guerriglia partigiana, che avrebbe causato solo maggiori disastri. Era meglio laciar fare all'esercito angloamericano. Il quale, però, vigliaccamente non si astenne da bombardamenti sulla popolazione civile, come nel quartiere di S. Lorenzo a Roma. E che dire della distruzione della antica abbazia di Monte Cassino dove gli angloamericani credevano falsamente si trovasse un distaccamento di tedeschi con deposito di armi? Fu bombardata anche la città di Cagliari, con un gran numero di morti, nonostante Cagliari non fosse un obiettivo militare. Vi è da riconoscere che i tedeschi si astennero sempre dal distruggere palazzi e monumenti storici. La guerriglia partigiana non solo non apportò alcun beneficio, ma fu causa solo di maggiori disastri. I partigiani comunisti, per di più, si resero autori di stragi nei confronti di partigiani non comunisti. Valga come esempio quella fatta dalla Brigata comunista Garibaldi (nell'ignominiosa appropriazione del nome Garibaldi) nei confronti della Brigata non comunista Osoppo che cercava di opporsi all'occupazione dell'esercito slavo di Tito del Friuli-Venezia Giulia. Alcuni componenti della Brigata comunista, quelli del Gap, che prendevano ordini direttamente da Togliatti, guidati da Mario Toffanin, detto Giacca, catturarono i comandanti della Osoppo che furono fucilati. Togliatti infatti pretendeva che anche la Brigata Osoppo confluisse, come la Garibaldi, nell'esercito invasore della Slovenia. Tra i militanti nella Osoppo fucilati vi fu anche una ragazza, Elda Turchetti, uccisa perché ritenuta dai comunisti una spia della X MAS. Per questi traditori dell'Italia, tra cui è da ricomprendere massimamente Togliatti, il Peggiore, valeva maggiormente l'essere comunisti che l'essere italiani. I massacratori, nel numero di 37, furono condannati alla fine della guera a 800 anni di carcere. Ma sopravvenne subito una amnistia da parte di Togliatti (ministro della giustizia nel breve governo di Ferruccio Parri e nel primo governo di De Gasperi!) non tanto per salvare i fascisti, ma con essi anche i massacratori comunisti. Ed è pari a una menzogna il silenzio che il 25 aprile si conserva ancora sull'oro di Dongo, di cui si sa ormai con certezza che fu incassato dai comunisti. Il partigiano Luigi Canali (detto capitano Neri), che si era opposto ritenendo che l'oro appartenesse allo Stato, fu ucciso e il cadavere fu fatto sparire nel lago di Como. Anche perché era stato guardiano di Mussolini dopo la sua cattura in attesa che fosse condotto a Milano, essendosi opposto alla sua fucilazione. Probabilmente era stato un testimone scomodo della morte di Mussolini, e dunque anche per questo doveva essere eliminato. Fu uccisa e gettata nel lago anche la fidanzata del Canali, e con essa furono uccisi, facendone sparire i cadaveri, anche un'amica della fidanzata e il padre di questa, tutti ritenuti testimoni scomodi. Furono i primi di una serie di omicidi, di cui non bisogna parlare per non turbare la festa della "liberazione", fondata sulla verità dei vincitori.              
Valga il vero. Mussolini fece entrare l'Italia in guerra solo nel giugno del 1940 su invito di Churchill, quando si credeva che ormai la guerra, iniziata l'1 settembre 1939 con l'invasione della Polonia, si fosse già conclusa con la vittoria tedesca contro la Francia con la sua conseguente occupazione nel nord e l'instaurazione del governo di Vichy nel sud della Francia. Quella stessa Francia che con l'Inghilterra aveva dichiarato guerra alla Germania. Churchill voleva che Mussolini si presentasse alle trattative di pace anch'egli come vincitore perché pensava che solo Mussolini potesse moderare le aspirazioni territoriali di Hitler. In cambio l'Italia avrebbe avuto altri territori, come la Dalmazia e, a danno dell'alleata Francia, la Tunisia (colonia francese) e Nizza. Vi fu infatti un carteggio Mussolini-Hitler che Mussolini portava con sé nel suo tentativo di fuga in Svizzera e che aveva intenzione di far valere per smascherare il doppio gioco di Churchill a danno dell'alleata Francia. Bisognava anche per questo far fuori Mussolini perché non potesse difendersi rimanendo vivo.  E' da escludere che Mussolini avrebbe portato l'Italia in guerra se avesse saputo che Hitler aveva in programma l'invasione dell'Unione Sovietica (febbraio del 1941), di cui Hitler lo lasciò sempre all'oscuro tradendo l'alleanza dell'Italia fascista con la Germania nazista. Mussolini fu ingannato con il patto Molotov- von Rippentrop del 18 agosto 1939 con cui Hitler e Stalin dichiaravano la loro non belligeranza a danno della Polonia, che si spartirono tra loro. Il carteggio, di cui Mussolini stesso aveva dichiarato di avere come deterrente contro l'accusa di essere anche lui responsabile della guerra, fu fatto sparire. Fu requisito dai partigiani della 52ª Brigata Garibaldi "Luigi Clerici" e da questi consegnata a Churchill ma dopo averne fatto fotocopia. Churchill nel settembre del 1945 venne in Italia, sul lago di Como dietro il falso nome di colonnello Waltham facendosi passare come pittore, in realtà per recuperare, con l'aiuto dei servizi segreti britannici, l'orginale del carteggio, per lui compromettente, che gli fu consegnato dal comunista Dante Gorreri sotto versamento di due milioni e mezzo di lire. Già prima, nel mese di maggio, erano state recuperate le copie che, pare, lo stesso Mussolini aveva già fatto. Il carteggio comprendeva 31 lettere di Churchill e altrettante lettere di Mussolini. Ma una copia era rimasta nella sede comunista a cui faceva capo il Gorreri. Questa copia fu consegnata successivamente a De Gasperi e da questi trasferita in Svizzera perché fosse conservata segreta almeno sino ad una determinata data. Scaduta la quale lo stesso De Gasperi consegnò il carteggio all'archivio di Stato perché rimanesse segretata e dove tuttora rimane segretata. Ecco che cosa si celebra retoricamente il 25 aprile. Anche una serie di menzogne per nascondere la verità storica.   

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2 commenti:

aldo ha detto...

Quello che non leggeremo MAI E POI MAI sui libri di scuola italici, ma solo le fandonie rosse raccontate come verità, da ripetere come pappagalli ammaestrati se vuoi conseguire l'inutile diplomino.

Unknown ha detto...

Complimenti, Professore. condivido.
E' da quando ho avuto l'età della ragione che la cantilena ipocrita del 25 Aprile provoca cedimenti del mio pavimento pelvico.