Finalmente il generale Haftar, l'uomo forte del governo laico di Tobruk (Cirenaica) ha rotto gli indugi e minaccia di avanzare verso Tripoli contro il governo fantiscente islamista e salafita dei fratelli musulmani di Al Sarraj, la cui esistenza è stata paradossalmente riconosciuta dall'ONU, pur non avendo nemmeno il controllo su tutta la tripolitania, e perciò nemmeno sulle coste che si affacciano su Tripoli, da dove partono i barconi degli invasori che vengono raccolti dalle criminali ONG, complici dei trafficanti. Il governo di Tobruk è riconosciuto dalla Russia, dalla Francia e dal confinante Egitto. Haftar controlla ormai anche tutto il sud della Libia. Ma anche a Tripoli vi sono sostenitori di Haftar. E' necessario che il governo italiano cessi di riconoscere il governo di Tripoli se non vuole continuare a subire l'arroganza delle ONG, che dal 2015 ci hanno scaricato circa 600.000 clandestini. Arrendetevi, ha detto Haftar, e non vi sarà guerra civile. Questa potrebbe avvenire solo a causa di Al Sarraj, che non vuole abbandonare il suo fatiscente governo. Se non fosse imbecille sino all'ultimo accetterebbe una soluzione pacifica trattando la sua uscita con il governo di Tobruk data la schiacciante superiorità dell'esercito di Haftar.
venerdì 5 aprile 2019
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3 commenti:
però haftar è il traditore di Gheddafi, quello che stava con gli americani contro la sua Nazione...tutti hanno tradito il grande Gheddafi perché voleva la moneta aurea africana e ripartiva i proventi del petrolio con la Popolazione, dando acqua e servizi gratis ed aiutando chi voleva sposarsi per formare una nuova famiglia...non li perdonerò MAI !
E' vero che Haftar dovette rifugiarsi negli USA. Ma ora tra Tripoli e Tobruk è preferibile Tobruk con ll generale Haftar, ammesso che rappresenti veramente un governo laico, ché tale non era quello di Gheddafi (con il suo libretto verde). La situazione comunque è confusa. Il fatto che la Russia sia dalla parte di Haftar è cosa positiva. Egualmente per l'Egitto con il governo antislamista di Al Sisi.
E' da premettere che, in quelle parti del mondo, il termine "laico" ha un valore molto relativo e discutibile, poiché il concetto di separazione tra Stato e Chiesa non è entrato ancora nelle coscienze e nell'opinione pubblica. Laico significherebbe quindi semplicemente "meno condizionato" dalla regione rispetto ai governi basati dichiaratamente sulla legge coranica, tuttavia in quelle parti anche molti governi apparentemente laici sono diventati più schierati con il Corano in caso di opportunità politica. Di una cosa, però, sono convinto: nelle regioni islamiche non si possono instaurare governi democratici e laici, poiché, essendo la popolazione malata di Corano, ecco che se il popolo avesse il controllo della situazione sceglierebbe spesso governi fanatici. Quindi sono preferibili governi forti ed autoritari che non si fondano sulla religione, molto simili come modelli a quelli dello Scia' di Persia precedenti alla Repubblica iraniana. Questo come male minore, almeno fin quando non ci sia un'emancipazione di massa dalla fede islamica.
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