domenica 21 luglio 2019

EH LA MADONNA! NON SE NE PUO' PIU' DI QUESTI ROMPICOGLIONI

Io ammiratore da sempre dell'intelligenza ebraica e sostenitore del diritto di Israele ad avere il suo Stato dove per millenni ebbero uno Stato invaso prima dai Romani e poi dagli arabi e dai turchi, che debbono essere considerati invasori, dico tuttavia, come Vittorio Feltri che mi hanno rotto i coglioni con la Shoah. Come se la storia non fosse costellata da eccidi e dovesse valere solo quello degli ebrei. 
E mi hanno rotto i coglioni questi froci che continuano a presentarsi come perseguitati. Ma chi li vuole perseguitare? Vogliono incularsi? E che si inculino senza rompere i coglioni ai normali visto che il culo è fatto per defecare e non per altro. Ciò che dà fastidio è che pretendano di essere normali e di cancellare la distinzione tra il culo e la vagina. E questa anormalità la pubblicizzano con le ridicole pagliacciate dei gay pride.    

L'Italia è un paese cialtrone




“E Madonna, sono decenni che rompono i coglioni con la Shoah, ma basta. Per l’amor di Dio. Non se ne può più”. Il direttore di Libero Vittorio Feltri in collegamento con La Zanzara su Radio 24 parla così degli ebrei al termine di un battibecco con uno dei due conduttori, David Parenzo. Poco più di tre settimane fa proprio il quotidiano diretto da Feltri aveva fatto clamore per il titolo: “Calano fatturato e Pil, ma aumentano i gay. E in occhiello: “C’è poco da stare allegri”. Una prima pagina arrivata a dieci giorni di distanza da un’altra apertura molto discussa: “Comandano i terroni. Ora le frasi contro gli ebrei e la Shoah.

2 commenti:

Adolf Benito ha detto...

Il carissimo direttore Feltri ha pienamente ragione, come spesso ne ha, sia sui froci che sugli ebrei. Il vittimismo, parente del buonismo, ha veramente rotto i coglioni! Cari salvti Prof.

Giancarlo MATTA ha detto...

“NON SE NE PUÒ PIÙ DELLA SHOAH” In linea di massima concordo. Pare che molti italiani, specie coloro che hanno una certa vita "pubblica", si preoccupino del rapporto con gli [italiani] ebrei, e che criticare certe usanze ebraiche [ ad esempio la mutilazione rituale maschile che molti di essi praticano ai loro neonati all’ottavo giorno dopo il parto e ovviamente senza anestesia, oppure la macellazione rituale animale a scopo alimentare senza previa anestesia totale della bestia ] implichi controproducenti accuse (grottesche e immotivate) di "razzismo" ( ?! ) o altre.
I cittadini italiani di origine/religione ebraica residenti in Italia sono circa trentamila persone. Piuttosto che una “minoranza”, sono numericamente irrilevanti; e -alcuni di loro- “culturalmente” rivendicano un peso che non hanno (e mai hanno avuto). Caso mai da noi sono riusciti ad averlo -il peso sproporzionato al loro numero- grazie all’ignoranza storica di molti “gentili” e al cessare della persecutoria politica secolare della Chiesa Cattolica (la quale nei loro confronti mutò atteggiamento in pratica solo dopo il “Concilio Vaticano II” che mise fine alla secolare diffusione della nefasta e grottesca accusa di “deicidio” in passato a loro rivolta, con le conseguenze storiche note).
Gli ebrei hanno sempre sfruttato l’ignoranza altrui nei loro riguardi e le opportunità derivanti dall’essere stati -a torto o a ragione- “vittime” lungo varie epoche storiche.
Tuttavia, il fatto di esser stati e/o atteggiarsi a “vittime” nel passato più e meno recente, non li autorizza certo a violare la Legge oggi, tanto meno a rivendicare privilegi di sorta rispetto agli altri cittadini italiani. E questo lo sanno benissimo.
Inoltre, nella Legge di Intesa tra Stato e Comunità Ebraiche non vi è la minima traccia di testo ( nemmeno in forma allusiva, si badi, e fino a prova contraria ) che autorizzi le “mutilazioni rituali” né le "macellazioni rituali" le quali, non mi stanco di ripeterlo, sono incompatibili col nostro ordinamento giuridico : evidentemente a prescindere da quale “religione” le volesse praticare.
E gli italiani di religione ebraica, nonostante la pretesa loro “influenza politico-sociale” se ne sono fatta una ragione.
Gli italiani-ebrei-osservanti, poi, sono sì e no il trenta per cento circa del totale.
Ho parlato a lungo con vari capi delle piccole comunità ebraiche sparse in Italia e unanimemente lo hanno ammesso. Sulle “mutilazioni rituali” ai loro neonati, esiste un forte dissenso anche nell’interno delle loro stesse comunità, e sulla spinosa faccenda essi complessivamente preferirono e preferiscono pubblicamente tacere, salvo la voce isolata e vana di qualche ottuso bigotto. Poi, vi sono italiani-ebrei vegetariani, che non accettano le “macellazioni rituali” e non maltrattano gli animali.
Combattere la “islamizzazione” dell’Italia anche interdicendo le mutilazioni rituali dei minorenni musulmani [e contrastare la loro insolente ed inaudita pretesa di praticarle negli ospedali pubblici addebitando le spese a carico della Collettività = VERGOGNA ! (pretesa che mai gli italiani ebrei hanno osato allegare)], ed esigere il rispetto del Codice Penale relativamente al divieto di maltrattamenti inutili agli animali, non può che fare piacere agli italiani di religione ebraica ragionevoli, che sono molti e rispettabilissimi.
Cordiali saluti da Torino. GM