Possibile che nessun ministro capisca come si debba riformare la giustizia civile? Bisogna spazzare via gli artt. 180-181-182-183-184 del Codice di Procedura Civile che permettono di modificare la domanda, di sollevare nuove eccezioni, di produrre nuovi documenti. E si dà modo ad una delle parti (quella giuridicamente debole) di chiedere rinvii. Spazzando via i suddetti articoli si spazzano via le udienze.Il processo civile è documentale. Insieme con l'atto di citazione debbono essere prodotti subito tutti i documenti e la richiesta di una perizia (se necessaria)insieme con la richiesta (se necessaria) di testimoni, che già possono testimoniare telematicamente senza bisogno di udienza. Da parte avversaria il contraddittorio è garantito con la comparsa di risposta (e valgono le stesse osservazioni fatte in merito all'atto di citazione). Poi vi sono per le due parti in causa la comparsa conclusionale e la comparsa di replica (che appaiono persino eccessive dato che basterebbero l'atto di citazione e la comparsa di risposta).Invece il giudice va alle udienze senza conoscere ancora nemmeno l'atto di citazione e la comparsa di risposta. Assurdo. Conosce la causa soltanto quando la causa va a sentenza. E nel frattempo sono passati anni tra vari rinvii. Il giudice deve conoscere subito la causa con il deposito dell'atto di citazione e della comparsa di risposta. Poi basta. Le udienze non debbono più esistere.
Fine del commento.
Ma poi ho controllato sul Corriere che vi è anche la pubblicazione di quanto segue in un secondo commento.
anno giudiziario
Il ministro Severino a Catania:
«Al Paese serve la spinta nobile dei giudici»
Il guardasigilli invita i magistrati a una giustizia efficiente e
a vincere il divario tra Sud Italia e l'Europa
anno giudiziario
Il ministro Severino a Catania:
«Al Paese serve la spinta nobile dei giudici»
Il guardasigilli invita i magistrati a una giustizia efficiente e
a vincere il divario tra Sud Italia e l'Europa
«Lo stato delle carceri e la civiltà di un Paese» «Oggi il Paese ha proprio bisogno di recuperare in tutti i settori lo stesso spirito di servizio, questa spinta nobile di chi svolge una qualsiasi pubblica funzione senza altri obiettivi che quello di adempiere al proprio dovere. Una spinta che in una realtà così difficile, condividete con i nostri dirigenti e personale amministrativo che con voi affronta ogni giorno rischi e fatiche». Lo ha detto il ministro della Giustizia Paola Severino, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario a Catania. Il ministro ha citato l'esempio di Giovanni Falcone: «In Sicilia la criminalità organizzata rende diverso e più oneroso il lavoro quotidiano. Qui si vive in prima linea - aggiunge - e i risultati lusinghieri sono stati pagati a caro prezzo dai servitori dello stato. A chi mi chiede chi me lo fa fare rispondo come Falcone: lo spirito di servizio».
LA SFIDA - Nel mondo della giustizia c'è «da vincere una sfida nella sfida»: la distanza tra il Sud dell'Italia e l'Europa ha detto ancora il ministro. «Da questo distretto l'Europa può forse sembrare più lontana, ma il miglior modo per accorciare questa distanza è quello di provare a capovolgere l'Italia, a ripartire dal Sud, dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Campania, da città come Catania dove di certo non mancano i problemi ma si può fare affidamento su intelligenze creative e brillanti capaci di proseguire su quell'impegno civile di cui già è stata data ampia prova».
GIUSTIZIA EFFICIENTE - «Rendere la giustizia efficiente, il magistrato capace di organizzare al meglio i propri uffici e amministrare la giustizia coltivando la specializzazione, costruire un modello di avvocatura attento ai valori della concorrenza leale e capace di elevare il proprio livello qualitativo, rappresentano le sfide nelle quali ci dovremo cimentare». Sono anche questi gli altri inviti che il ministro ha rivolto ai magistrati. «Vorrei ricordare - ha aggiunto - che la storia ha dimostrato che da ogni crisi economica di dimensioni planetarie, come quella che oggi ci affligge - sono sempre nate nuove opportunità di crescita e di sviluppo di cui si sono avvantaggiati soprattutto quei paesi che, prima di altri, hanno saputo ripensare e ricostruire il loro modello di società. Ed è quello che ciascuno di noi - ha concluso - con il proprio contributo e con la doverosa rinuncia a qualche privilegio, sta cercando di fare».
LE CARCERI - Il ministro ha affrontato anche il grave problema del sovraffollamento delle carceri: «Dallo stato delle carceri si misura il livello di civiltà di un Paese» anche perchè lo Stato non ripaga mai con la vendetta ma vince con il diritto e l'applicazione scrupolosa di regole e legge».
28 gennaio 2012 | 16:32
... amico mio .. hai fatto centro. Questo è il paese ed il popolo che preferisce "curare" assassini, stupratori, violenti e ladri, che preferisce dare la precedenza negli asili, nelle scuole, nel lavoro agli extracomunitari, che difende a spada tratta chi non ha permesso di soggiorno e lavora in nero, dare lavoro ai giovani (vigorosi e più forti dei loro padri disoccupati), che aumenta le accise su benzina e tabacchi ma si dimentica l'alcool (liquori e vino che oltre a portare alla morte colpiscono tramite incidenti stradali e violenze) piuttosto che dare aiuti a chi, italiano, non ha il minimo per vivere (non per sua colpa), che curare chi non se lo può permettere, dare lavoro a chi lo ha perso avanti negli anni e che certo non ha speranze di riassunzione .... Il nostro è uno strano paese .. ma la verità è che siamo "strani" noi italiani ... a noi basta ci diano una bella partita di calcio e tutto viene dimenticato ... per poi lamentarci il lunedì.
Ridurre le ferie (oggi in pratica 2 mesi l'anno). Lavorare anche il pomeriggio, in ufficio (e non a casa). Questo per la Casta magistrale. E per il Governo, costruire i nuovi posti carcere necessari, come un qualsiasi uomo della strada pensa.
Non c'è, non c'è mai stata, 'spinta nobile' da parte di chi viene selezionato da beceri concorsi statali.... sono nella cultura e nei fatti SOLO dei poveri, inutili, dannosi, impiegati statali. Ed i giudici sono anche peggio degli altri loro colleghi, perchè sono la categoria di statali più assenteista, che si controlla da sola come i mafiosi, e che ci dà uno dei PEGGIORI servizi statali.
abbiate pazienza,sono solo un povero cittadino che lavora onestamente dalla mattina alla sera e fa sacrifici per arrivare alla fine del mese come molti italiani! Ma...come si fa ad eseere favorevoli per i cosidetti decreti svuota carceri perche' quelli poverini stanno stretti?Ma di fare carceri nuove in tutti questi anni era troppo onere?Ma rimpatriare nelle loro galere tanti di quegli individui,con i cosidetti accordi bilaterali che pendono sempre dalla parte degli altri che ci dettan regole e leggi no?(vedi albania,romania,marocco ecc.) Che cosa intende dire con:«Dallo stato delle carceri si misura il livello di civiltà di un Paese" quando ci stanno tanti disoccupati e cassaintegrati?Casomai lo stato di civilta' si misura nel come questi rispetta i propri cittadini e qua in Italia mi sembra che cio' sia ai minimi termini!Altro fumo negli occhi degli italiani che aspettano e speran sempre nel messia che li fa ricchi e felici.Povero paese!
Il ministro esegue solo gli ordini del Vaticano e di qualche partito che dalla disperazione cerca voti tra i carcerati. A me nessuna ha mai perdonato nulla, se sbaglio pago e basta ma per i professionisti del crimine c'è tutta un'altra giustizia.Ai carcerati do un consiglio per non trovarsi nelle condizioni in cui sono: " fate meno i delinquenti".