lunedì 2 novembre 2015

DIALOGO TELEFONICO TRA L'ATEO EVANGELICO EUGENIO SCALFARI E L'ANTIEVANGELICO PAPA FRANCESCO. IL GIUBILEO EXPO COMMERCIALE DEL VATICANO

 

Puntata 31/10/2015

  • 20 ore fa
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PREMESSA


“Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato” (Marco 16:15,16).
«Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Matteo, 28, 19). 


 Solo nei Vangeli di Marco e Matteo, cosa strana, si accenna all'obbligo dei discepoli di andare per tutte le nazioni predicando o ammaestrando le genti perché si convertano. Con questa differenza:   Marco aggiunge la condanna per i non convertiti. Matteo non la aggiunge. Ma trascuriamo questa pur importante differenza. Sta di fatto che rimane l'obbligo secondo questi due Vangeli di fare del proselitismo. Da questo punto di vista papa Francesco dimostra ancora di essere un antievangelico. Infatti nel suo colloquio telefonico con Scalfari ha detto chiaramente che oggi la Chiesa non vuole fare proselitismo. Ma che razza di cristiano è allora questo papa? Ha paura di convertire le genti per paura della reazione islamica negli Stati islamici. Penso che questo sia il vero motivo. Che la Chiesa abbia rinunciato a convertire gli atei negli Stati occidentali è un fatto risaputo. Ha capito che è tempo perso. Dunque la Chiesa oggi ha fatto proprio il convincimento che sia tempo perso convertire gli atei e si debba avere paura di convertire aderenti ad altre religioni, soprattutto all'islam. Siamo di frontre alla resa della Chiesa cattolica. La quale cerca una visibilità con il giubileo. Ma a chi serve? Serve solo a quelli che già credono nella Chiesa. Con quale beneficio non si capisce. Infatti basta la confessione per togliere i peccati. Quali meriti in più si ottengono con il giubileo? Notare poi che i meriti attribuiti dalla partecipazione al giubileo comporta l'essere presenti a Roma e visitare le cinque maggiori chiese romane prescritte. E quei cattolici che in diverse parti del mondo non possono permettersi di andare a Roma per vari motivi, economici, di salute, etc? Questi sono esclusi dai meriti attribuiti dal giubileo? Alla luce di queste considerazioni mi sembra che il giubileo sia solo una pagliacciata commerciale come l'EXPO a Milano. Entreranno più soldi nella casse del Vaticano. Ma torniamo alle obiezioni dell'ateo evangelico Scalfari, che appaiono ovvie, nel senso che con la rinuncia al proselitismo verrebbe a mancare qualsiasi missione nella Chiesa, pur nella sua volontà di rappresentare la verità circa il destino dell'uomo. Il papa, credendo di essere un furbastro, ha risposto che la Chiesa non ha più il dovere  di convertire al cristianesimo, ma quello di estendere il concetto di bene. Ammettendo con ciò che non sia necessario essere cristiani, e tanto meno cattolici per salvarsi l'anima. E allora che rimane di questa Chiesa? Che ci sta a fare? In pratica il papa, senza dirlo, ha detto che ci sta a fare nulla. Anzi, per coerenza, dovrebbe avvicinarsi alla mia tesi: hanno più meriti gli atei-agnostici che pratichino il bene (io direi: che si astengano dal fare del male, secondo la norma universale della giustizia neminem laedere perché il bene porta a concezioni relativistiche, vedendo ogni cultura un differente concetto di bene, che appartiene alla morale, mentre il male, inteso come danno, deve essere visibile da tutti, appartenendo al diritto e non alla morale). I credenti infatti sono degli opportunisti che credono perché convinti di potersi salvare l'anima ed avere dei meriti dinanzi a Dio, il quale, al contrario, dovrebbe privilegiare gli atei-agnostici che si astengano dal fare del male perché non sono degli opportunisti che attendano di avere dei premi da Dio. Questa tesi può essere tratta da una lettura esoterica, e non essoterica, dei Vangeli, che appaiono scritti solo per coloro che abbiano bisogno del timore divino per astenersi dal fare del male. S. Paolo, il vero fondatore de cristianesimo, dice nella Lettera ai Romani  che i convertiti sono come dei bambini da latte, che hanno bisogno della presenza severa e punitrice del padre per evitare il male. Il che significa che gli uomini adulti, non credenti, capaci di astenersi razionalmente dal male, non hanno bisogno di essere dei credenti per avere dei meriti di fronte a Dio. La mia lettura dei Vangeli porta a questa conclusione. Meglio non credere ma rispettare le norme della giustizia per avere maggiori meriti di fronte a Dio, se esiste. S. Paolo, sempre nella Lettera ai Romani,  dice che anche i pagani si sarebbero salvati se avessero seguito la legge naturale iscritta nei loro cuori.  E allora a che serve essere cristiani? A nulla ai fini della salvezza.  La famosa frase "tu sei Pietro e su questa pietra fonderò la mia Chiesa"  è stato ormai documentato essere una frase interpolata nel Vangelo secondo Matteo (16, 18) per giustificare la supremazia della Chiesa di Roma su tutte le altre Chiese. Questa frase, nonostante la sua importanza, non si trova in alcun altro Vangelo. Cosa veramente strana se non fosse stata interpolata successivamente alla stesura del Vangelo di Matteo. Originariamente il vescovo di Roma era soltanto uno dei tanti vescovi di altre città. Gesù non ha lasciato alcun successore come suo vicario. E dunque falsamente si dice che Pietro sia stato nominato come suo successore. Si ricava dallo stesso bisticcio tra S. Paolo e S.Pietro. Bisticcio dovuto al fatto che Pietro riteneva che la predicazione dovesse essere ristretta agli ebrei (circoncisi), mentre S.Paolo riteneva che la predicazione dovesse estendersi a tutte le genti e che la circoncisione non dovesse essere più richiesta. Circa tale bisticcio leggere gli Atti degli apostoli. Come poteva dunque Gesù ritenere Pietro suo successore se Pietro era avversario di Paolo nel concepire la predicazione ristretta agli ebrei e non estesa a tutte le genti, in contraddizione con il messaggio finale "andate e predicate per tutte le nazioni"? Evidentemente Pietro non è il fondatore della Chiesa di Roma. E la famosa frase è stata inventata dalla Chiesa di Roma, che dunque si basa su una grande menzogna storica. Infatti Gesù si rivolse a tutti i discepoli senza lasciarne uno di essi come suo particolare successore. La Chiesa di Roma è fondata su una frase interpolata che non faceva parte di alcun Vangelo.  Ho esposto la mia documentata tesi in 

Addio a Dio. Dialogo con Dio chiedente perdono

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ADDIO A DIO di Pietro Melis. ADDIO A DIO. DIALOGO CON DIO CHIEDENTE PERDONO “Beati coloro che non credono in Dio se... Essi saranno i primi del Regno dei cieli

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5 commenti:

Sergio ha detto...

Il Suo è un discorso semplice e chiaro che non ha bisogno di commenti, sia per quanto riguarda papa Francesco e la sua "nuova religione" (ha praticamente e ufficialmente proclamato che non c'è più bisogno di essere cattolici, basta praticare la misericordia), sia per quanto riguarda i testi evangelici canonici, scelti in tarda epoca fra le decine e decine di altri vangeli.
Chi sia stato veramente Gesù (se è mai esistito, più sì che no) non lo sapremo mai. Il Gesù dei vangeli è piuttosto un prodotto letterario. Secondo la Ranke-Heinmann (prima teologa ufficiale della Chiesa cattolica) Giuda non è mai esistito, è evidente la sua funzione nel racconto evangelico). Gesù è poi tutt'altro che misericordioso (basterebbe l'orrenda sentenza: chi crede si salverà, chi non crede sarà dannato, ma sono rivoltanti anche le continue minacce di dannazione - sembra che in Matteo minacci l'inferno una settantina di volte!).
Un non credente si chiede oggi: com'è possibile che si siano credute queste storie - strane, contraddittorie, ridicole - per ben due millenni? Perché erano imposte dal potere religioso e civile, che si sostenavano a vicenda ed entravano talora anche in conflitto tra di loro. Anche i re di Francia temevano l'inferno! Il cristianesimo è ormai moribondo. Nelle accese discussioni su argomenti tutto sommato marginali (dare o non dare la comunione ai divorziati) non si parla più della fede, dei dogmi, delle cosiddette verità rivelate. La teologia non interessa più nessuno (a parte Cacciari - che vorrebbe l'introduzione della teologia nelle università italiane al pari di quelle tedesche!).
E tuttavia. Mi piacerebbe assistere a un Suo dibattitito (o dialogo o scontro) con quel pozzo di scienza che dicono essere Ravasi, che Lei stesso stima e magari ammira. Chissà quanti puntini sulle i sarebbe capace di mettere quest'uomo. Ma alla fine resteremo con le nostre opinioni: noi non credenti e scettici, lui sedicente cattolico apostolico romano. Secondo dottrina la tentazione, il dubbio di fede sono "normali" (non può esistere un solo credente anche solo modestamente intelligente che non abbia talora dei dubbi di fede). È invece una colpa (grave, gravissima) non scacciare i dubbi, anzi coltivarli - perché allontanano dalla Chiesa alla quale invece - anche secondo il Nuovo Catechismo - apparteniamo completamente.

Anonimo ha detto...

Putin ha raccontato che sua madre lo fece battezzare di nascosto. Lui va’ a Messa di Natale alla Santissima Trinità, la stessa chiesa dove andava il maresciallo Kutuzov, che sconfisse Napoleone.
W Putin! W la Russia!
Abbasso questo papa e tutto il Vaticano marcio e corrotto, Dio ci liberi dai politici nostrani cialtroni e venduti, dal negro americano e dai giudei maledetti che lo manovrano, ed anche da tutti i beduini di merda che ammorbano il mondo e l'Italia.
W Putin l'unico salvatore dei popoli liberi e della cristianità!

Pietro Melis ha detto...

D'accordo su Putin ma io sono stato sempre filoisraeliano e antiarabo. Gli arabi sono stati invasori della Palestina ebraica. Gli ebrei atei appartengono alla maggiore intelligenza mondiale. Se credono invece nelle fregnacce della Bibbia sono dei fanatici che, con il cervello rovinato dalla Bibbia, credono ancora di essere il popolo eletto.Ma Israele è uno Stato laico e democratico all'avanguadia nella ricerca scientifica e tecnologica. Nel mio prossimo libro (di cui mi sono arrivate dall'editore le prime bozze) propongo un progetto che può sembrare utopico perché espone un sogno: l'indipendenza della Sardegna e una sua alleanza politica ed economica con la Russia non meticciata e non corrotta dagli Stati Uniti e da una farsa di Unione Europea. La Russia ortodossa dopo la disgraziata fine di Costantinopoli nel 1453 (causa anche la Chiesa di Roma) si dichiarò TERZA ROMA.

Anonimo ha detto...

Nella vita bisogna fare il proprio lavoro ,se uno fa l'insegnante insegni ,se fa il muratore costruisca case,se fa l'imprenditore produca ma.....se fai il Papa e non fai proselitismo con islamici e atei che cambi mestiere.



Goffredo

Pietro Melis ha detto...

@Goffredo. Giusto. Lo deve riconoscere anche un agnostico come me. Se il papa non fa proselitismo la Chiesa è morta ed è antievangelica. Poi starà ad ognuno decidere se farsi convincere o no. Io non mi farò convincere. Anche perchè, come vado sostenendo, l'ateo o l'agnostico dovrebbe avere più meriti di fronte a Dio se rispetta le norme della giustizia. Il discorso può apparire contraddittorio. Si può fare sparire la contraddizione pensando che i deboli di spirito hanno bisogno di farsi convertire sia per rifuggire dal pensiero del nulla dopo la morte, sia per avere dei guadagni in vita e oltre la vita (se esiste un'altra vita), sia per timore di un castigo divino per chi fa del male. Ma tutto ciò a condizione che i Vangeli rappresentino la verità per la salvezza e che tutte le altre religioni siano false. Altrimenti a che serve il proselitismo?