Potrebbe essere il protagonista della commedia di Plauto Miles gloriosus che è stato tradotto dal latino all'italiano con il titolo Il Vantone. E' uno che si vanta di meriti inesistenti.
Ci sono più buonisti sul web che nella cabina elettorale
Non è così. Salvini (che sto attaccando da molti giorni nel mio blog) sta dimostrando di essere un incapace. Ha sostituito le criminali ONG con navi italiane che vanno a prendere questi invasori. Perché di invasori si tratta. I barconi sono natanti fuori legge che non hanno diritto ad alcun soccorso. Sono l'ultimo anello di criminali trafficanti. E più se ne accolgono più si alimentano i trafficanti. L'unico rimedio è ignorare i barconi fuori legge o, come dice da molto tempo Giorgia Meloni, fare uno sbarramento di fronte alle coste della Libia. Non provo alcuna commozione per questi invasori. Non debbo pagare le tasse per mantenere questi fancazzisti che poi mangiano a sbaffo mantenuti con le nostre tasse.
Un idiota mi ha scritto:
Mi spiace di constatare che l'ignorante (colui che non sa, che non conosce) è Lei: la Convenzione per la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS- Safety of Life at Sea, Londra, 1974), la Convenzione sulla ricerca ed il salvataggio marittimo, (SAR- International Convention on Maritime Search and Rescue, Amburgo, 1979) e la Convenzione ONU sul Diritto del Mare (UNCLOS – United Nations Convention on the Law of the Sea, Montego Bay, 1982) dicono ben altra cosa.
Da tali norme emerge che l'OBBLIGO di prestare soccorso a CHIUNQUE sia trovato in mare (o di cui sia abbia avuto informazione) in pericolo è in capo sia ai comandanti di navi sia agli stessi stati (atteenzione: le convenzioni esplicitano che tale soccorso vada fatto CON TUTTA RAPIDITA' (cito, tra gli altri, gli art. 98.1 della UNCLOS e del Cap. V, Reg. 33 della SOLAS).
Così gli ho risposto.
Ignorante rimane lei. La Convenzione di Londra del 1974 e quella dell'ONU del 1982 furono scritte quando non si era ancora manifestato il fenomeno dell'invasione. L'obbligo di ricerca e soccorso riguarda le navi o natanti di qualsiasi tipo ma presuppone che si tratti di natanti regolari, ISCRITTI IN REGISTRI NAVALI, non di barconi che debbono essere considerati fuori legge per più di un motivo. Non battono bandiera di alcuno Stato e per di più sono l'ultimo anello di una filiera di criminali trafficanti. Inoltre, per navigare occorre che il responsabile della barca abbia una patente nautica. Altrimenti incorre nel sequestro della barca e in una pesante multa. Gli scafisti sono dei fuori legge anche sotto questo aspetto. E coloro che si affidano agli scafisti sono loro complici. Anch'essi fuori legge. Coloro che si mettono nei barconi non sono i più poveri dei loro Paesi, perché vengono qui giovani e ben robusti. Altrimenti non avrebbrero potuto attraversare tutta l'Africa occidentale subsahariana. Con i soldi che hanno pagato ai trafficanti avrebbero potuto prendere un aereo pagando molto meno. Perché non lo fanno? Perché i buonisti ignoranti come lei (che sono una sciagura) non hanno abbastanza cervello per capire che a questi invasori non conviene arrivare qui come turisti. Non potrebbero poi accampare la richiesta di essere mantenuti come falsi rifugiati mangiando a sbaffo dei coglioni come lei che non si ribellano. Due miei amici, che spesso mi invitavano nelle loro barche a vela e a motore, naturalmente registrate, mi dicevano che, se si fossero trovati in difficoltà in alto mare, il soccorritore aveva il diritto di richiedere metà del valore della barca salvata, altrimenti non era obbligato al soccorso. Controlli anche questo. E adesso mi faccia il favore di sparire. Perché a individui come lei è inutile replicare. Non pubblicherò altre sue fesserie buoniste.
Un idiota mi ha scritto:
Mi spiace di constatare che l'ignorante (colui che non sa, che non conosce) è Lei: la Convenzione per la salvaguardia della vita umana in mare (SOLAS- Safety of Life at Sea, Londra, 1974), la Convenzione sulla ricerca ed il salvataggio marittimo, (SAR- International Convention on Maritime Search and Rescue, Amburgo, 1979) e la Convenzione ONU sul Diritto del Mare (UNCLOS – United Nations Convention on the Law of the Sea, Montego Bay, 1982) dicono ben altra cosa.
Da tali norme emerge che l'OBBLIGO di prestare soccorso a CHIUNQUE sia trovato in mare (o di cui sia abbia avuto informazione) in pericolo è in capo sia ai comandanti di navi sia agli stessi stati (atteenzione: le convenzioni esplicitano che tale soccorso vada fatto CON TUTTA RAPIDITA' (cito, tra gli altri, gli art. 98.1 della UNCLOS e del Cap. V, Reg. 33 della SOLAS).
Così gli ho risposto.
Ignorante rimane lei. La Convenzione di Londra del 1974 e quella dell'ONU del 1982 furono scritte quando non si era ancora manifestato il fenomeno dell'invasione. L'obbligo di ricerca e soccorso riguarda le navi o natanti di qualsiasi tipo ma presuppone che si tratti di natanti regolari, ISCRITTI IN REGISTRI NAVALI, non di barconi che debbono essere considerati fuori legge per più di un motivo. Non battono bandiera di alcuno Stato e per di più sono l'ultimo anello di una filiera di criminali trafficanti. Inoltre, per navigare occorre che il responsabile della barca abbia una patente nautica. Altrimenti incorre nel sequestro della barca e in una pesante multa. Gli scafisti sono dei fuori legge anche sotto questo aspetto. E coloro che si affidano agli scafisti sono loro complici. Anch'essi fuori legge. Coloro che si mettono nei barconi non sono i più poveri dei loro Paesi, perché vengono qui giovani e ben robusti. Altrimenti non avrebbrero potuto attraversare tutta l'Africa occidentale subsahariana. Con i soldi che hanno pagato ai trafficanti avrebbero potuto prendere un aereo pagando molto meno. Perché non lo fanno? Perché i buonisti ignoranti come lei (che sono una sciagura) non hanno abbastanza cervello per capire che a questi invasori non conviene arrivare qui come turisti. Non potrebbero poi accampare la richiesta di essere mantenuti come falsi rifugiati mangiando a sbaffo dei coglioni come lei che non si ribellano. Due miei amici, che spesso mi invitavano nelle loro barche a vela e a motore, naturalmente registrate, mi dicevano che, se si fossero trovati in difficoltà in alto mare, il soccorritore aveva il diritto di richiedere metà del valore della barca salvata, altrimenti non era obbligato al soccorso. Controlli anche questo. E adesso mi faccia il favore di sparire. Perché a individui come lei è inutile replicare. Non pubblicherò altre sue fesserie buoniste.
Nessun commento:
Posta un commento