martedì 31 luglio 2018

SONO GIUSCATTIVISTA. GIUSCATTIVISTI E MORALBUONISTI

E' una distinzione fondamentale per capire la distinzione tra morale e diritto. La morale riguarda la vita privata e non può essere confusa con la vita pubblica. E' in questa confusione che cadono i moralbuonisti, che sono coloro che fanno prendere dal sentimento (poveretti qui e poveretti là). In natura non esiste la morale. Esiste un diritto che si identifica con il diritto naturale, da intendere come diritto all'auto-conservazione. Quell'auto è assai importante perché non significa che uno debba farsi responsabile della vita degli altri. Chi danneggia la vita degli altri per migliorare la propria senza che la vita di uno sia causa di danno per la vita di un altro è un moralbuonista. Gli invasori dall'Africa raccolgono consensi dai moralbuonisti che pretendono che la mia vita venga peggiorata per migliorare quella degli invasori. Il diritto naturale non richiede di fare del bene, ma non di fare del male, inteso come danno sul piano del diritto e non della morale. Le immagini dei morti affogati mi lasciano indifferente perché si tratta di invasori che pretendono di invadere il territorio altrui. Allo stesso modo in cui nessuno può pretendere di infilarsi in casa degli altri se non è stato invitato. In natura esiste il principio di difesa del proprio territorio. La catena preda-predatore non è in contrasto con il diritto naturale perché il predatore è costretto per natura ad uccidere per sopravvivere, non per crudeltà. Oltre al diritto naturale esistono i diritti convenzionali derivanti da un contratto sociale, di cui possono usufruire solo quelli che ne fanno parte, cioè i cittadini. Ma tali diritti non possono essere in contrasto con il diritto naturale. Gli invasori non possono pretendere di far parte di un contratto sociale. 
Faccio un esempio. Gli invasori raccolti nei cosiddetti centri di accoglienza costano (si dice) 5 miliardi di euro ogni anno. Ebbene, in questo periodo si sta pensando di ridurre le pensioni che vadano oltre i 5 mila euro netti. A parte il fatto che questa riduzione sarebbe anticostituzionale (e giudici della Corte Costituzionale sarebbero interessati personalmente con i loro lauti di stipendi lordi di 260.000 euro l'anno) perché violerebbe un diritto acquisito in base ad un precedente contratto sulla base del quale fu calcolata la pensione, per cui una legge non può avere valore retroattivo, anche se quel contratto viene poi considerato ingiusto, si è calcolato che una revisione di tutte le pensioni che superano i 5 mila euro porterebbe ad un risparmio di un miliardo l'anno. Risparmio che dovrebbe andare a vantaggio delle pensioni minime. BRICIOLE. Con cui non si migliorerebbero affatto le condizioni di vita di quelli che hanno una pensione minima. Si immagini invece che quei 5 miliardi buttati per mantenere dei nullafacenti e fancazzisti (a parte l'aumento della criminalità, con 100 nuovi carcerati stranieri ogni mese che si fanno mantenere nelle carceri) fossero impiegati per migliorare le pensioni minime. Non basta. Si immagini che l'Italia non dovesse più buttare soldi nei fondi comunitari a favore di altri Stati dell'Unione Europea (una vera disgrazia). Si risparmierebbero almeno 8 miliardi ogni anno. Allora vi sarebbero i soldi per aumentare le pensioni minime. Come si vede la morale è all'origine dei danni che fa la politica, che butta soldi per mantenere invasori e aiutare Stati europei (dell'Europa post comunista).               
La Corte europea dei diritti dell'uomo di diritti non capisce un cazzo.      

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