mercoledì 3 novembre 2021

MI SPAVENTA UN' ETERNITA' SIA PURE DI ETERNA BEATITUDINE

Ammettiamo che esista l'eternità dell'anima umana. E perché solo dell'anima umana se unica è l'origine di tutte le forme di vita? In che cosa consisterebbe una eterna beatitudine? Non vi sarebbe alcuna progettualità. Mi immagino un disoccupato eterno che non sa che cosa fare perché nulla può fare. Come si è domandato Ludwig Büchner (Forza e materia), è più tremendo il pensiero che dopo la morte vi è il nulla o non è più tremendo il pensiero che dopo morti, divenenendo immortali, non possiamo più morire? Ed io aggiungo: siamo condannati alla noia dell'immortalità. Che cosa preferite? Il nulla o la condanna alla noia dell'immortalità senza sapere in che cosa possa consistere la beatitudine?

L'Islam si è espanso tanto perché ha dato una seducente rappresentazione del paradiso, dove non vi sono anime ma corpi con tante belle donne con cui giacersi tra fiumi di miele e vino purissimo. Ma queste donne rimanevano poi incinte in paradiso? Le farneticazioni del Corano hanno evitato di considerare tutte le conseguenze assurde. Si può persino immaginare che ci siano delle orge perché le anime di quelli che morirono martiri hanno il diritto di giacersi con due vergini distese a fianco dell'eroe. Il Corano fu dettato da un analfabeta (Maometto) che si portava dietro uno scriba per dettargli le frasi che gli avrebbe dettato a sua volta Allah tramite l'arcangelo Gabriele. Ma anche il paradiso coranico dopo tutto è anch'esso una noia eterna perché alla fine anche il sesso portato alla sazietà è una noia eterna. Anche i piaceri solo materiali portano alla sazietà e alla noia. Tuttavia la mancata considerazione di ciò è stata la base del successo del Corano. Non vi è traccia alcuna di progettualità dell'esistenza nell'eternità. La progettualità ha bisogno del tempo. Dove non vi è tempo vi può essere alla fine solo disperazione nel rimpianto di una vita terrena. Quando si è mortali si è liberi. Se si diventa immortali si perde anche la libertà. Non ci si può sottrarre all'eternità. A me tutto ciò appare sconvolgente. 

Forse per ovviare a questa tremenda eternità Platone (Repubblica, L. X) espone il mito di Er, che racconta di essersi svegliato dalla morte e di avere assistito alla reincarnzazione delle anime. Per non tediare il lettore esponendo questo mito, mi limito a dire che per Platone - come sarà per i neoplatonici, soprattutto per il massimo neoplatonico Plotino - l'anima è increata e i genitori sono solo un mezzo incolpevole della nascita di un figlio, che può essere una rinascita. Ogni anima prima di reincarnarsi dopo mille anni, ha la possibilità di scegliere un modello di vita facendo tesoro dell'esperienza della vita precedente.  

Alcuni anni fa mi venne regalato da un'amica un libro di Roberto Giacobbo (L'aldilà. La vità continua?) ove si racconta di bambini capaci di discrivere esattamente luoghi dove non erano mai stati ma in cui sarebbero stati in una precedente vita. Poi questi ricordi vengono persi durante la crescita. Che credito bisogna dare a questi racconti? Mio padre ateo agnostico citava spesso alcuni versi del Carducci (Idillio maremmano): "Meglio era sposar te bionda Maria, meglio oprando obliar, senza indagarlo, questo enorme mister dell'universo"                

11 commenti:

Sergio ha detto...

D'accordo con quel che scrive. Ma le assurdità cominciano già con la definizione di Dio, Atto puro, Essere perfetto, Totalità dell'essere ecc. ecc. Onnipotenza, onniscienza, bontà infinita ecc. ecc. E poi la superpalla del peccato originale (quando, dove? Dov'era l'Eden?). Il sapiens sapiens sembra che esista da circa 50'000 anni, il parente prossimo - il Neanderthaler - aveva un cervello di massa superiore al sapiens sapiens (che però probabilmente ha sviluppato la corteccia). Gesù ha riscattato anche il Neanderthaler, molto simile a noi? Il famoso Dio, di bontà infinita, per "redimere" l'umanità ha sacrificato il figlio, seconda persona della Trinità, che però grazie a Dio è risuscitato tertia die (uno spettacolo da Bagaglino: mo' mi faccio crocifiggere, ma poi risuscito e vi faccio un mazzo così). Un cumulo d'idiozie e assurdità. A cui nemmeno il papocchio argentino crede più, anche se non lo può dire (Bergoglio ha di fatto abiurato il cristianesimo - ha detto che "Dio non è cattolico" (dunque non è trino) e che le religioni, tutte le religioni o almeno quelle che si dicono "grandi", sono volute da Dio). Fra parentesi Bergoglio ha abolito anche l'inferno, era ora, l'inferno era uno scandalo, una vergogna. Il Giudizio Universale di Michelangelo fa schifo.
Ma per tornare all'argomento del giorno: già, che faremo nell'aldilà? Secondo il catechismo e il Suo Ravasi: godremo della visione di Dio, saremo appagati e felici per sempre. Ma che significa? Boh! Il cardinale Biffi credeva in Dio "perché voleva rivedere sua madre". Uta Ranke-Heinemann (per altro simpaticissima) non credeva in Dio perché per lei Dio era un'evidenza e ciò che è evidente non deve essere creduto. Però anche Uta aveva un grande desiderio: rivedere suo marito che l'aveva preceduta nell'aldilà. Che simpatici e umani questi cattolici, Biffi e Uta: uno voleva rivedere la mamma, e l'altra suo marito, apparentemente più importanti di Dio.
La visione cristiana dell'aldilà è astratta e poco seducente (ah, la mistica Rosa!). Più concreti islamici e indiani d'America. Gli indiani immaginavano di cacciare nelle praterie eterne, essendo per loro la caccia il massimo. Gli islamici andranno a letto con settanta vergini (secondo me una tortura).
Però, caro Melis, qualcosa «è», non può negarlo. L'universo e il multiverso esistono, in continua espansione e evoluzione. E «siamo» anche noi, seppure per poco ancora.

"Il tempo passa e corre via come sabbia che scivola tra le dita. Ci si alza all'alba, ci si lava, ci si veste, si mangia qualcosa, si fa una passeggiata, e la mattina è già finita. Come il pomeriggio. Così se ne va un giorno dopo l'altro. Come strappare un po' di gioia a questo tempo che fugge?" (Vittorio Saltini, Il primo libro di Li Po).

P.S. Saltini era docente di filosofia a Cagliari. L'ha conosciuto? Scriveva recensioni letterarie nell'Espresso, era innamorato dei Russi, specie Puskin e Tolstoi.

Mauro b. ha detto...

Pezzo eccellente professore, detto senza piaggeria, tema egregiamente sviscerato.
Roba che dura annoia le mura, diceva mia nonna, constato che aveva ragione da vendere.

Le tre infami religioni monoteiste ci propongono una eternità insopportabile, con o senza vergini, latte, miele eccetera. Forse le dottrine orientali, religioni del Menga, identificano nell'annullamento dell'essere, della coscienza, il vero paradiso, l'ineffabile nirvana. Sonno profondo, senza sogni, scevro da ogni minimo sentore di esistenza, da ogni inquietante timore di risveglio.

Pietro Melis ha detto...

A Sergio
non ho mai conosciuto Vittorio Saltini perché ha insegnato a Sassari e non a Cagliari.

Sergio ha detto...

Leggo nel Giornale di oggi una recensione al libro del cardinale Ravasi, una biografia di Gesù (la milionesima e probabilmente non l'ultima):

https://www.ilgiornale.it/news/spettacoli/mani-viso-carne-mistero-unico-ges-1986398.html

Lei, Melis, apprezza Ravasi e l'avrebbe visto bene come papa (certamente è più preparato e colto di Bergoglio). Ma i pensieri di Ravasi riportati nell'articolo suddetto non mi dicono assolutamente nulla. Io non sono affatto prevenuto e sono disposto ad imparare da chiunque, anche da un Ravasi o un Rocco Buttiglione. Ma francamente non so che farmene di questi farfugliamenti di Ravasi che si fondano sul nulla. La storicità di Cristo è accettata da quasi tutti gli studiosi, ma tutto quello che sappiamo è contenuto nelle storielle dei vangeli, ben poca cosa. Il personaggio di Gesù poi non è nemmeno attraente, dice e fa tra l'altro cose strane o ridicole. Se questo è un Dio!

ambrogio negri ha detto...

Un’anima bussa alla porta del paradiso e San Pietro, dopo attento esame, lo accoglie.

Comincia la vita beata, fatta di preghiere, di adorazione di Dio, Sacra Famiglia e tutti gli altri Santi, interrotta solo dai momenti dedicati ai pasti (sì, anche le anime si nutrono) durante i quali, considerandolo un privilegio, a tavola ci sono soltanto l’anima e San Pietro, ma i pasti sono sempre costituiti da minestrina e vari latticini.

Un giorno, l’anima scopre uno spioncino che consente la vista sull’inferno. Così l’anima scopre che laggiù i pasti sono sempre banchetti di succulente e numerose portate, seguiti da feste e bagordi.

Dopo qualche giorno, l’anima si rivolge a San Pietro:

Anima: Mi perdoni San Pietro, ma come mai noi stiamo tutto il giorno a pregare, a adorare e mangiamo sempre minestrina e latticini, mentre quelli laggiù fanno scorpacciate e si divertono come matti?

San Pietro: hai ragione figlio mio, ma, sai, cucinare solo per due ne vale la pena? E per i bagordi io sono troppo vecchio.

Cordiali saluti

Pietro Melis ha detto...

Secondo la dottrina cattolica dopo la fine del mondovi sarà la resurrezione dei corpi. Mi domando: quando le anime riprendono i corpi riprenderanno anche a mangiare? E dunque riprenderanno anche a defecare a orinare? Perché la dottrina cristiana (ma anche quela islamica) non risponde a queste domande? Perché la renderebbe ridicola. Si racconta nei Vangeli che Gesù dopo la resurrezione per dimostrare che era risorto con il corpo si trattenne con alcuni discepoli e si mise a mangiare con essi del pesce e del pane. Poco tempo fu assunto in cielo.Mi sono sempre domandato: dove avvenne la digestione? In cielo? E dunque Gesù defecò dal cielo. E fu la sua ultima defecazione. Oppure anche le feci si spiritualizzarono insieme con il suo corpo che non ebbe più bisogno di mangiare? Ponete queste domande ai preti e aspettatevi curiose risposte per farli cadere in crisi.

Mauro b. ha detto...

Assunti in cielo, Lui è la Madre. Contratto a tempo indeterminato. Non si sono più fatti vedere... La madre per la verità ogni tanto appare, più che altro a zotici pastorelli, sulle alture bosniache, nei tinelli di Civitavecchia o Siracusa. Fiorisce il business: "bevi l'acqua senza scorie, dalle colline di Medjugorje..." Figuriamoci per il divin maestro, partorito da una vergine, un giochetto da ragazzi far sparire qualche deiezione. Prima di assurgere. Non dovrei fare ironia su certe cose, ma a volte è più forte di me. Me ne scuso e me ne pento, parzialmente.

GianCarlo Matta ha detto...

Mi permetto di proporre la lettura del testo "L'avvenire di un'illusione" di S. Freud :
«S'impone l'idea che la religione sia paragonabile a una nevrosi infantile; l'umanità, evolvendosi, supererà tale fase nevrotica così come, crescendo, molti bambini guariscono dalla loro nevrosi.» GM

Pietro Melis ha detto...

Avvisatemi subito quanto commetto gravi errori di battitura. Solo adesso mi sono accorto che avevo scritto all'inizio "amettiamo" con un una emme.

SDEI ha detto...

@Pietro MELIS,

il mio omonimo Sergio che NON sono Io, ha fatto il mio stesso ERRORE di inviare per 2 volte QUI un suo COMMENTO, pertanto come hai rimediato "giustamente" con Me, uno lo dovresti cancellare!

A fronte dei vostri sensati COMMENTI sorge una sola logica DOMANDA, visto che anche la SCIENZA "ufficiale" ci dice che: "NIENTE si crea e NIENTE si distrugge, ma tutto si TRASFORMA", mi e vi chiedo in CHE COSA dopo la ns. DIPARTITA, nel NULLA cosmico !?

SALUTI

SDEI/Sergio
(Il MESTRI-correttore)

RIC ha detto...

Unknown : buona questa !!! le baggianate del freund hanno mai fine !
prorio lui che apparteneva culoe camicia al B'nai B' rith..Massima setta religiosa ebraica a circolo chiuso...


https://www.researchgate.net/publication/350580951_FREUD_E_L'ORDINE_DEI_B'NAI_B'RITH_UN'APPARTENENZA_LUNGA_QUARANT'ANNI_ESTRATTO_da_PHYSIS_Rivista_Internazionale_di_Storia_della_Scienza_20191-2_a_54