venerdì 24 dicembre 2021

DRAGHI OVVERO UN INSIPIENTE TOTALE PIENO SOLO DI DEMERITI

Gli si attribuisce il merito di avere acquistato come presidente della BCE i titoli di Stato italiani (BPT) per evitare che fossero declassati e si innalzassero i tassi di interesse da pagare agli investitori aumentando il debito pubblico. FALSO. Ho sempre scritto che il debito pubblico è un falso debito perché gli interessi pagati agli investitori rientrano nel circuito virtuoso dell'economia in quanto aumentano la ricchezza nazionale. Infatti gli interessi pagati dallo Stato si riversano nella maggiore capacità di acquisto che a sua volta favorisce la produzione e conseguentemente l'occupazione. Il Giappone ha un debito pubblico che è il doppio rispetto a quello italiano e tuttavia l'economia giapponese è florida perché i titoli di Stato sono posseduti dai cittadini, mentre quelli italiani sono in buona parte posseduti da stranieri. Questo governo è nato innaturalmente perché è una accozzaglia di partiti promossa da quella sciagura nazionale che è stato Mattarella che l'ha chiamato al governo come salvatore della patria. Draghi è stato sempre esponenente dell'economia finanziaria. Il suo passato come banchiere ha delle fosche tinte. Dica dove ha fatto sparire i soldi incamerati come consulente di varie banche americane. Ha fatto parte della Commissione che ha voluto salvare dalla bancarotta la banca Goldman Sachs perché banca ebraica. E Draghi ne era anche azionista. Dunque ha voluto salvare anche se stesso.

Fanatico sostenitore del liberismo più sfrenato ha demolito le residue industrie di Stato. Nel 1992 Draghi presentò le linee guida delle privatizzazioni tenendo un discorso a numerosi rappresentanti della comunità finanziaria internazionale, radunati per un evento privato a bordo del Britannia, panfilo della famiglia reale britannica. L'intervento, da alcuni giudicato inopportuno, produsse polemiche e fu oggetto di interrogazioni parlamentari.

Il giudizio sulla campagna di privatizzazioni, attuata in ossequio alle teorie economiche maggiormente in auge agli inizi degli anni novanta oltreché ai nuovi vincoli richiesti ai propri Stati membri dalla nascente Unione europea fu ritenuto negativo. Secondo alcune stime, lo Stato italiano ne avrebbe ricavato all'incirca 182.000 miliardi di lire, riuscendo a portare il rapporto debito pubblico/PIL dal 125% del 1991 al 115% del 2001. Nel 2008 il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga espresse un parere negativo sul ruolo svolto da Draghi nel processo delle privatizzazioni, dicendosi contrario all'eventualità di vederlo diventare presidente del Consiglio dopo la fine del secondo governo Prodi. Cossiga vide bene quanto non valesse Draghi. 

Come capo del governo non ha fatto alcunché di positivo. Ha sempre abbaiato alla luna chiedendo che gli Stati dell'UE si facessero carico della distribuzione dei cosiddetti migranti. Mai come quest'anno vi è stata una invasione dall'Africa essendo giunti a circa 100.000 gli invasori. Sbarchi che avvengono sempre con donne incinte. E' come se una intera città si fosse trasferita in Italia dall'Africa. E che fine faranno questi invasori non potendo trovare qui alcun lavoro? Un governo che non è stato capace di pagare le forze libiche per impedire che continuassero a partire dalle coste della Libia gommoni e barconi facendo il gioco sporco delle ONG battenti bandiera straniera e dunque prive del diritto di attraccare in porti italiani essendo le navi ONG territorio di quello Stato di cui battono bandiera. Basti questo per dimostrare la totale inefficienza di questa arlechinatta di governo. La Lega dovrà pagare caro alle elezioni l'avere accettato di intrupparsi in questo sporco governo. Coerente è rimasto solo il partito Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, che ha sempre richiesto uno sbarramento di fronte alle coste della Libia. Ormai siamo alle scommesse per quanto riguarda l'elezione del presidente della Repubblica. Ho già scritto che la soluzione migliore consisterebbe nel tenere al Quirinale per un anno il grigio Mattarella eletto capo dello Stato senza avere mai avuto alcuna qualità: un "uomo senza qualità" per usare il titolo del famoso romanzo di Robert Musil. Se il grigio Mattarella rimanesse un altro anno al Quirinale prima di tutto si eviterebbe di inviare INDECENTEMENTE al Quirinale il banchiere Draghi e poi sarebbe il nuovo parlamento con le elezioni del 2023 ad eleggere il nuovo capo dello Stato evitando che l'attuale falsa maggioranza - dove permane un ormai inesistente 33% di voti di 5S, che alle prossime elezioni cesserebbe di esistere - possa eleggere il nuovo presidente della Repubblica. Proporre Berlusconi come capo dello Stato mi sembra una pura fantasia ma sarebbe certamente un male minore rispetto ad un Draghi al Quirinale. 

Ma che razza di democrazia è quella che demanda agli sporchi giochi di potere tra i partiti l'elezione del presidente della Repubblica e permette che questi rimanga in carica ben 7 anni? Non credo che vi sia in Europa un presidente della Repubblica che duri in carica 7 anni. In Francia con la riforma istituzionale voluta da De Gaulle il presidente della Repubblica veniva eletto per 7 anni ma dal popolo. Poi il suo mandato è stato ridotto a 5 anni. Perché il centro destra non ha mai pensato di riformare la Costituzione facendo eleggere il presidente della Repubblica dal popolo e per una durata di 5 anni facendo coincidere la sua elezione con le elezioni politiche?

19 ore faOra, davvero, nella partita per il Quirinale non manca più nessuno. L'assenza delle procure s' iniziava a notare, perché per cer...
Berlusconi ha governato per otto anni. Perché non ha mai riformato la magistratura per ridurla al silenzio impedendole di fare politica?            

Caro Babbo Natale, uccidi nonno Mario! (così facciamo prima)

Benvenuti al circo Italia!

 

2 commenti:

Pippo ha detto...

Non commetta l'errore di salvare la Meloni. Per cortesia!Quella fa parte anche lei della cricca governativa, è responsabile in solido pure lei dello sfascio attuale, della distruzione programmata dell'Italia e della sua economia, come e più di tutti gli altri.Gli hanno solo ordinato di recitare per benino la parte della "opposizione"; che è assolutamente fittizia,a tratti grottesca, recitata col precipuo scopo di far fessi tutti quegli elettori scontenti, indecisi, confusi e frastornati, per indurli a votare per lei e il suo partito. Ma votare per lei è lo stesso che votare per Draghi o per il PD.I partiti non esistono più oramai; si nutrono tutti nella stessa mangiatoia parlamentare, come da buoni compari, tutti d'accordo per infinocchiarci a dovere.Mentre i fessi, che siamo noi, li costringono con ogni mezzo, pure coi ricatti in stile mafioso a vaccinarsi e conseguentemente a crepare di trombosi, emorragie cerebrali ecc..ecc.. Tanto alla Meloni e agli altri che gliene frega di noi?Mica per caso la si vede sempre su tutte le TV 24h/24h.Se realmente la Meloni facesse vera opposizione al governo, la cancellerebbero istantaneamente da tutte le TV, la oscurerebbero subitaneamente, finirebbe nell'oblio mediatico più totale.

Pietro Melis ha detto...

Lei confonde le cose tirando in ballo la Meloni sui vaccini. La Meloni appare spesso perché le TV altrimenti verrebbero accusate di essere sfacciatamente governative. Si ricordi che nel simbolo del partito è stato conservata la fiamma del M.S.I. La Meloni è stata attaccata sempre per aver chiesto lo sbarramento di fronte alle coste della Libia. Le è stato obiettato dai disonesti che lo sbarramento sarebbe un atto di guerra. Contro chi? Maledetti disonesti. Lo sbarramento potrebbe essere fatto anche dentro le acque territoriali della Libia d'accordo con il fatiscente governo libico. Basta pagare e si ottiene la collaborazione libica. Quanto otterrebbe il governo libico costerebbe assai meno di quanto ci costa l'invasione dall'Africa. In questo governaccio siede al ministero dell'interno una totale deficiente che risponde al nome di Lamorgese che inutilmente è andata negli Stati da cui proviene l'invasione dal'Africa. Alle prossime elezioni Fratelli d'Italia dovrebbe risultare il partito maggiormente votato per la sua corenza data una opposizione al governo che non è finta.