mercoledì 26 gennaio 2022

LOTTE TRA PARTITI: OCCORRE L' ELEZIONE POPOLARE DEL CAPO DELLO STATO

E' saltato fuori nel centro destra il nome di Sabino Cassese, di cui avevo fatto il nome in un precedente post. Contro di lui ha l'età essendo nato nel 1935. Finirebbe il mandato a 96 anni. Sembra che stia prendendo piede il nome del senza mestiere Pierferdinando Casini che internazionalmente vale meno del due di picche essendo un perfetto sconosciuto. E' un trasmigratore essendo da vecchio democristano passato da Forza Italia ad un suo partito l'UDC, per poi passare finalmente a sinistra con il PD. Un vero e proprio trasformista nell'unica cosa che sa fare: sopravvivere a tutti i mutamenti per salvarsi la poltrona essendo uno che fuori della politica sarebbe rimasto senza mestiere e avrebbe dovuto chiedere un sussidio. Uno così lo votereste? Affaccio un'ipotesi: il banchiere Draghi non viene eletto capo dello Stato ed egli fa il gran dispetto di dimettersi da capo del governo. Un impiego meglio retribuito non gli mancherebbe di certo. A questo punto avviene il caos con elezioni anticipate, tranne che - cosa più probabile -  per spirito di sopravvivenza delle poltrone facciano un governo con PD e 5S più i partitini ad essi collegati. Tutto questo verrebbe evitato se il grigio Mattarella venisse invocato nell'ipotesi in cui i partiti non riuscissero ad eleggere uno che fosse capace di avere il minimo dei voti (505). A questo punto potrebbe esserci un quasi unanime correre verso Mattarella per uscire dal vicolo cieco. Ma la sinistra sarebbe svantaggiata perché certamente Mattarella durerebbe non più di due anni e nel frattempo vi sarebbero le elezioni politiche del 2023 che potrebbero vedere la vittoria del centro destra in contrasto con l'affiliazione di Mattarella alla falsa sinistra.  

Con l'elezione popolare del presidente della Repubblica tutto verrebbe semplificato perché anche un Pinco Pallino qualsiasi potrebbe candidarsi anche se candidato ad essere ignorato. Ma finalmente potremmo avere come capo dello Stato uno che non è vissuto solo di politica. Potremmo avere nel Quirinale un noto scienziato arrivato alla fine della sua carriera o un noto giurista. Ammesso che costoro accettassero di avere il compito di presiedere alle cerimonie portando, per esempio, una corona di fiori al Vittoriano (Altare della Patria). Sarebbe eletto colui che avesse vinto nel ballottaggio tra i primi due votati. Riducendo il mandato a 5 anni. Come in Francia, senza con questo trasformare la Repubblica in una Repubblica presidenziale aggiungendo poteri a quelli che l'attuale Costituzione gli riconosce.               

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