mercoledì 31 agosto 2022

NON BRINDO ALLA MORTE DI GORBACIOV, MA EBBE MOLTE COLPE

Marco Rizzo, segretario di un Partito Comunista praticamente inesistente, ha dichiarato che stava aspettando dal 1991 di stappare una bottiglia per brindare alla morte di Gorbacev. Ma che cosa intende per comunismo? Rizzo non ha capito i motivi del fallimento della politica di Gorbaciov (si scrive Gorbacev). Il suo fallimento è dovuto all'aver favorito la sostituzione del comunismo con l'inizio della proprietà privata che poi portò ad un liberismo sfrenato con l'ubriacone alcolizzato Boris Elsin che lo scalzò dal potere quando Gorbaciov se ne stava tranquillo in vacanza in Crimea. E dico Crimea per far notare che era una terra russa, al contrario delle pretese odierne su di essa da parte dell'Ucraina. In politica estera la sua maggiore colpa fu l'ordine di ritiro delle truppe ancora sovietiche dall'Afghanistan con le conseguenze gravi di cui soffre la popolazione afghana sotto la pazzia dei talebani. Penso che, avendo iniziato ad avere rapporti di distensione con gli USA di Ronand Regan, avrebbe dovuto fare capire a costui che anche nell'interesse degli USA era conveniente combattere insieme contro il fanatismo islamico. Invece gli USA commisero il grave errore di sostenere la ribellione contro il governo filosovietico e laico che era un bastione di difesa contro l'islamismo, rivelatosi nemico comune della Russia e degli USA, come dimostrò la lotta statunitense contro il fanatismo islamico di Bin Laden e il terrorismo islamico che portò nel settembre del 2001  alla distruzione delle torri gemelle. Eguale grave errore quello commesso dagli USA nel fare guerra con Bush padre e Bush figlio all'Iraq di Saddam Hussein, il cui governo era un baluardo contro il fanatismo islamico, tenendo anche conto che il vice primo ministro e ministro degli esteri di Saddam Hussein era il cattolico di rito caldeo Tarq Aziz. Ma torniamo alla politica interna che fu la causa maggiore della fine politica di Gobaciov. Il suo dare luogo alla privatizzazione portata agli estremi da un individuo che deve essere il principale responsabile dell'anarchia politica ed economica della ex URSS, l'alcolizzato Elsin, fu l'inizio della sua fine politica. Non era possibile passare improvvisamente dal rigore del comunismo al liberismo sfrenato promosso dal vero colpevole della anarchia russa subito dopo Gorbaciov. E' vero che il comunismo non poteva competere con l'Occidente liberista in fatto di economia e pertanto in fatto di produzione di beni di consumo. Ma vi è da considerare che se nell'URSS mancavano tali beni, per lo più non essenziali, tuttavia non vi erano poveri abbandonati a se stessi e senza casa, come avvenne subito dopo con l'improvviso liberismo sfrenato che portò al grande arricchimento di pochi che con pochi soldi comprarono le industrie di Stato. Vi era una soluzione che potesse mediare la proprietà privata con lo statalismo? Sì, vi era, ma Gorbaciov e tanto più quella grande disgrazia che fu Elsin non lo capirono. E pertanto ancora una volta ribadisco che l'opposizione storica non deve essere vista tra fascismo e comunismo, ma tra comunismo e liberismo, considerando che sia il fascismo che il nazismo ebbero successo e un consenso popolare in Italia e in Germania perché controllarono l'industria privata sottraendola al solo interesse privato per indirizzarla a finalità sociali, e aggiungendo ad essa anche industrie di Stato. Il comunista Nicola Bombacci, cofondatore con Gramsci del partito comunista, delegato dal partito ai funerali di Lenin a Mosca, lo capì bene, e per questo aderì al fascismo, che seguì nella sia pure inutile Repubblica Sociale Italiana divenendo ideatore della socializzazione delle imprese che prevedeva la partecipazione degli operai agli utili dell'impresa. Ma non lo capirono i vigliacchi comunisti che lo fucilarono a Dongo con alcuni gerarchi fascisti. Bombacci entrava nelle fabbriche chiamando compagni e non camerati gli operai. Morì gridando: viva il socialismo, viva l'Italia. Questo avrebbe dovuto considerare Marco Rizzo, che dovrebbe spiegare in che cosa consista la sua idea di comunismo.           Questo articolo è stato riportato come commento in

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La Stampa
Gorbaciov è morto, Marco Rizzo (Partito comunista) brinda: “Dal 26
dicembre ‘91 aspetto di stappare la mia mi…

1 commento:

Mauro b. ha detto...

Riconosco a Marco Rizzo il pregio della coerenza. Non ha mai rivoltato la giubba, mi pare. Peraltro il paradiso dei lavoratori forse accessibile post mortem, non prima. Chi gode già di privilegi paradisiaci in terra è molto egoista e geloso.....