Che non mi rompano più le scatole i pederasti. Ho già scritto che l'omosessualità è un errore della natura dovuta ad errori di trascrizione del DNA nell'RNA e a disfunzioni ormonali (tanto è vero che il cervello degli omosessuali "maschi" risulta più piccolo e più simile a quello delle donne). Leggere in proposito Che cos'è l'uomo del biologo Jean Didier-Vincent (Garzanti). Ora finalmente lo psichiatra Francesco Bruno riconosce (troppo tardi) che l'omosessualità è una anormalità, anche se non direi che è una malattia.
Ma ho anche scritto che la Chiesa, piuttosto che prendersela con gli omosessuali, nati tali e non per libera scelta, dovrebbe prendersela con Dio per avere creato una natura così mal fatta, piena di errori e di malattie. Omosessuali si nasce, non si diventa. Ma non per questo si giustifica l'arroganza di pederasti e lesbiche che pretendono di essere normali. Debbono smetterla con le loro pagliacciate pubbliche e con il cosiddetto "orgoglio omosessuale". Orgoglio di che? Di incularsi pretendendo di cancellare la distinzione naturale tra il culo e la vagina? Ma che la smettano questi disonesti. E' la loro disonestà che è la cosa più insopportabile oltre allo schifo.
Ma ho anche scritto che la Chiesa, piuttosto che prendersela con gli omosessuali, nati tali e non per libera scelta, dovrebbe prendersela con Dio per avere creato una natura così mal fatta, piena di errori e di malattie. Omosessuali si nasce, non si diventa. Ma non per questo si giustifica l'arroganza di pederasti e lesbiche che pretendono di essere normali. Debbono smetterla con le loro pagliacciate pubbliche e con il cosiddetto "orgoglio omosessuale". Orgoglio di che? Di incularsi pretendendo di cancellare la distinzione naturale tra il culo e la vagina? Ma che la smettano questi disonesti. E' la loro disonestà che è la cosa più insopportabile oltre allo schifo.
IL CASO
I gay secondo lo psichiatra Bruno
"Sono malati, persone non normali"
Il professore - ospite abituale dei salotti televisivi - contesta l'Oms. E sui genitori dei ragazzi omosessuali dice: "Sono traumatizzati, mentono se dicono di accettare la diversità dei loro figli" di MARCO PASQUA
ROMA - I gay come malati da curare, individui "non normali", assimilabili alle persone disabili. Francesco Bruno, criminologo, psichiatra e docente universitario (a Salerno e alla Sapienza di Roma), torna ad offendere le persone omosessuali. A nulla è valsa una denuncia all'Ordine dei Medici, due anni fa, da parte di Arcigay, relativamente ad alcune affermazioni in cui contestava la depatologizzazione dell'omosessualità decisa, nel 1990, dall'Organizzazione mondiale della Sanità.
Il medico 63enne, ospite dei salotti televisivi per commentare i casi di cronaca nera, scende in campo a fianco dell'ormai ex assessore alla Mobilità del Comune di Lecce, Giuseppe Ripa, dimessosi dopo aver insultato il governatore della Puglia, Nichi Vendola. Lo fa dalle pagine virtuali di Pontifex, blog che ospita spesso dichiarazioni omofobiche nei confronti di gay, lesbiche e transgender. Punto di ritrovo degli ultracattolici, si tratti di vescovi emeriti o di politici. Come Domenico Scilipoti, anche lui sceso in campo, in queste ore, per difendere Ripa, definendo "l'omosessualità una cosa anormale".
Bruno, intervistato dal curatore del sito, afferma: "L'organizzazione mondiale della Sanità ha deciso che non si debba parlare di malattia, a proposito dell'omosessualità, e sappiamo con quali criteri ha scelto. Io rimango della mia idea e le denunce dei gay non mi fanno paura". L'omosessualità è "anormalità", sentenzia: "Siamo nel campo, quando la omosessualità non viene scelta volutamente, di anormalità funzionali essendo il sesso volto naturalmente alla procreazione. L'omosessuale nato lo è per un disturbo di personalità legato, probabilmente, ad una errata assimilazione dei ruoli dei genitori, o anche a cause organiche che sarebbe complicatissimo spiegare. Tuttavia, è nella stessa situazione, dal punto di vista concettuale, di chi è handicappato, sordo o cieco. Per queste categorie, con una certa ipocrisia si dice diversamente abili, non vedenti e simili. Il gay è diversamente orientato per la sessualità e quel diversamente la dice lunga sulla normalità".
Lo psichiatra spiega anche di aver assistito molti genitori di ragazzi e ragazze omosessuali. A suo dire tutti traumatizzati dall'orientamento sessuale del figlio o della figlia: "Chi dice che padre e madre sono contenti o accettano la diversità del figlio, mentono sapendo di mentire. Per due genitori, sapere che il proprio figlio ha questa orientazione, è un trauma anche grande. Magari lo superano o riescono ad elaborarlo, ma il colpo è molto forte. Questo fatto denota che anche a livello di comune sentire, e non è roba da poco, la omosessualità va considerata anormalità". Commenti tutt'altro che isolati, come dimostra una sommaria ricerca nell'archivio del sito degli ultracattolici. "Io ho il diabete. Non mi offendo se qualcuno mi dice che sono malato, è la realtà. Bene, per quale motivo gli omosessuali si offendono se qualcuno, correttamente, parla di patologia?", ha sostenuto Bruno in un'altra intervista. Per il docente è anche sbagliato essere eccessivamente tolleranti: "Una eccessiva tolleranza verso stati di anormalità, e l'omosessualità tale va considerata, ci porta alla conclusione che la gente si confonda e non capisca più cosa è il bene e che cosa è il male".
Da medico e docente universitario (secondo il curriculum pubblicato on-line è professore straordinario presso l'Università degli Studi di Salerno e docente di psicopatologia forense e criminologia presso la "Sapienza" di Roma) non si fa neanche troppi problemi quando si tratta di attaccare l'OMS: "Quando i colleghi americani hanno sdoganato l'omosessualità dalle patologie, hanno fatto un grave danno e io sono contrario a quanto sostiene l'Organizzazione Mondiale della sanità. L'omosessuale, al quale va dato ogni rispetto, è clinicamente un malato, ovvero soffre di un disturbo patologico che lo altera. Inutile che questi signori vogliano convincerci che i normali siano loro. Ma sono sostenuti, parlo fuor di metafora, da lobbies potenti e forti". Posizioni legittime, secondo l'Ordine dei medici, che, di fatto, ha respinto la denuncia presentata, nel 2009, da Arcigay.
La replica. Lo psichiatra, dopo le polemiche, precisa e si difende: "Io ho sempre detto che ho il massimo e assoluto rispetto per chi compie scelte di altro tipo rispetto al mio e naturalmente questo non implica nessuna malattia, ma secondo me è una condizione di diversità". "Lungi da me - aggiunge - giudizi discriminatori o l'omofobia, ma contesto al mondo gay il tentativo di impedirmi di dire quello che penso".
Il medico 63enne, ospite dei salotti televisivi per commentare i casi di cronaca nera, scende in campo a fianco dell'ormai ex assessore alla Mobilità del Comune di Lecce, Giuseppe Ripa, dimessosi dopo aver insultato il governatore della Puglia, Nichi Vendola. Lo fa dalle pagine virtuali di Pontifex, blog che ospita spesso dichiarazioni omofobiche nei confronti di gay, lesbiche e transgender. Punto di ritrovo degli ultracattolici, si tratti di vescovi emeriti o di politici. Come Domenico Scilipoti, anche lui sceso in campo, in queste ore, per difendere Ripa, definendo "l'omosessualità una cosa anormale".
Bruno, intervistato dal curatore del sito, afferma: "L'organizzazione mondiale della Sanità ha deciso che non si debba parlare di malattia, a proposito dell'omosessualità, e sappiamo con quali criteri ha scelto. Io rimango della mia idea e le denunce dei gay non mi fanno paura". L'omosessualità è "anormalità", sentenzia: "Siamo nel campo, quando la omosessualità non viene scelta volutamente, di anormalità funzionali essendo il sesso volto naturalmente alla procreazione. L'omosessuale nato lo è per un disturbo di personalità legato, probabilmente, ad una errata assimilazione dei ruoli dei genitori, o anche a cause organiche che sarebbe complicatissimo spiegare. Tuttavia, è nella stessa situazione, dal punto di vista concettuale, di chi è handicappato, sordo o cieco. Per queste categorie, con una certa ipocrisia si dice diversamente abili, non vedenti e simili. Il gay è diversamente orientato per la sessualità e quel diversamente la dice lunga sulla normalità".
Lo psichiatra spiega anche di aver assistito molti genitori di ragazzi e ragazze omosessuali. A suo dire tutti traumatizzati dall'orientamento sessuale del figlio o della figlia: "Chi dice che padre e madre sono contenti o accettano la diversità del figlio, mentono sapendo di mentire. Per due genitori, sapere che il proprio figlio ha questa orientazione, è un trauma anche grande. Magari lo superano o riescono ad elaborarlo, ma il colpo è molto forte. Questo fatto denota che anche a livello di comune sentire, e non è roba da poco, la omosessualità va considerata anormalità". Commenti tutt'altro che isolati, come dimostra una sommaria ricerca nell'archivio del sito degli ultracattolici. "Io ho il diabete. Non mi offendo se qualcuno mi dice che sono malato, è la realtà. Bene, per quale motivo gli omosessuali si offendono se qualcuno, correttamente, parla di patologia?", ha sostenuto Bruno in un'altra intervista. Per il docente è anche sbagliato essere eccessivamente tolleranti: "Una eccessiva tolleranza verso stati di anormalità, e l'omosessualità tale va considerata, ci porta alla conclusione che la gente si confonda e non capisca più cosa è il bene e che cosa è il male".
Da medico e docente universitario (secondo il curriculum pubblicato on-line è professore straordinario presso l'Università degli Studi di Salerno e docente di psicopatologia forense e criminologia presso la "Sapienza" di Roma) non si fa neanche troppi problemi quando si tratta di attaccare l'OMS: "Quando i colleghi americani hanno sdoganato l'omosessualità dalle patologie, hanno fatto un grave danno e io sono contrario a quanto sostiene l'Organizzazione Mondiale della sanità. L'omosessuale, al quale va dato ogni rispetto, è clinicamente un malato, ovvero soffre di un disturbo patologico che lo altera. Inutile che questi signori vogliano convincerci che i normali siano loro. Ma sono sostenuti, parlo fuor di metafora, da lobbies potenti e forti". Posizioni legittime, secondo l'Ordine dei medici, che, di fatto, ha respinto la denuncia presentata, nel 2009, da Arcigay.
La replica. Lo psichiatra, dopo le polemiche, precisa e si difende: "Io ho sempre detto che ho il massimo e assoluto rispetto per chi compie scelte di altro tipo rispetto al mio e naturalmente questo non implica nessuna malattia, ma secondo me è una condizione di diversità". "Lungi da me - aggiunge - giudizi discriminatori o l'omofobia, ma contesto al mondo gay il tentativo di impedirmi di dire quello che penso".
(10 gennaio 2012)
9 commenti:
L'omosessualità potrebbe essere una "strategia della natura" per contenere la popolazione. Perché no?
Più che di malattia, parlerei di anormalità.
Il fatto è che la sessualità umana è diretta solo in minima parte alla procreazione, è più un modo di relazionarsi e di procurarsi piacere o anche di instaurare rapporti di forza e debolezza. In sostanza è più una questione di "io" che di cazzo culo o figa. In questo senso l'omosessualità cessa di essere una "grave" anormalità e diventa una "possibilità" come tante.
condizioni che uguali non sono.
E' però inaccettabile che una persona venga discriminata perché omosessuale. Questo è quanto avvenuto nei secoli passati.
Speriamo solo che non salti fuori qualcuno a dire che la pelle nera o gli occhi a mandorla sono "anormali" ... questo sarebbe inaccettabile.
Per il resto sono d'accordo con le osservazioni del prof. Bruno.
Dire che l'omosessualità è una condizione di anormalità significa toccare un tabù colossale della nostra epoca.
C'è anche da aggiungere che questa "anormlità" sta dilagando ...
Il che mi riporta a quanto detto all'inizio. E se fosse una "strategia" naturale per contenere la popolazione?
D'accordo (forse).
Si tratta della tesi espressa da Fernando Liggio nel libro "Il fondamento biofisiologico dell'omosessualità" (edizione Aracne).
Aggiungo che la tesi di Fernando Liggio appare contraddetta dal fatto che la popolazione umana dall'inizio del XX secolo (quando era di un miliardo e mezzo) è passata in poco più di un secolo a 7 miliardi. Allora per contenere la popolazione umana gli omosessuali dovebbero essere almeno il 50%.
Però Bruno non può dire che la sessualità umana è volta principalmente alla procreazione, perché palesemente non è così.
E' per questo che la "devianza" omosessuale non può essere vista esattamente come una patologia.
Gli omosessuali hanno subito discriminazioni e torture orrende nel corso dei secoli. L'origine stessa del terine "finocchio" deriva dall'uso che si faceva della pianta di finocchio per coprire l'odore della carne bruciata nei roghi cattolici.
Le persone "affette" da omosessualità hanno lottato per non essere discriminati nella società e direi che hanno realizzato i loro obbiettivi a tal punto che criticare la pretesa normalità dell'omosessualità è toccare un tabù. Mentre un cieco o uno storpio o uno schizofrenico sono visibilmente non sani, un omosessuale può godere di una integrità psicofisica perfetta. E' improprio dunque definirli malati.
E' anzi normale che gli omosessuali si integrino perfettamente in una società non più basata sulla famiglia vecchio stampo, ma su un feroce individualismo.
E' apprezzabile che ci sia qualcuno che chiami le cose con il loro nome, come fa il prof. Bruno.
E' meno apprezzabile che ci sia una vomitevole istituzione chiamata Chiesa Cattolica, che non vede l'ora di cogliere tutte le occasioni per dire ve l'avevo detto, l'omosessualità è un peccato. Sono pure stupidi, perché l'omosessualità, casomai, è proprio il segno che il Dio di cui cianciano non esiste.
Cordiali saluti e complimenti per il suo mai banale blog
Bene. Francesco Bruno ha il coraggio di dire le cose come stanno. In fin dei conti quanti psichiatri americani parteciparono veramente a quel referendum che organizzò l'APA per capire se fosse opportuno rimuovere il disturbo dell'omosessualità dal DSM? Che sia al tramonto una certa fase politica in cui si è preferito non guardare la realtà? Omofobia? La 'phobia' è paura. Il termine in alcuni casi di reazione potrebbe essere appropriato ma non possiamo parlare anche di "omoschifo", "omorifiuto" o anche "omopaura"? No ... perché la manipolazione politica ci obbliga ad usare questo termine. La parola "fobia" poi suscita un'associazione con qualcosa di scientifico o ufficiale. Se parlassimo di "omopaura", si potrebbe pensare che la paura in alcuni casi sia lecita. No, dev'essere "omofobia". Tutti dobbiamo accettare la realtà del pervertito come una normaltà od anche come una scelta. E' davvero curioso. Ma poi, basta pensare all'incidenza ... la condizione è più rara del disturbo di personalità se ho capito bene ...
Perdonami ma la comunità scientifica non riconosce la teoria che hai accennato nè v'è accordo - per quanto ne sappia - sulla questione se omosessuali si nasca oppure si diventi. Come spiegare le lesbiche? E i bisessuali? Ma comprendo che in fondo ti stanno un po' antipatiche queste personcine che non puoi bollare come farebbe un cattolico argomentando un giusnaturalismo tutto pro o contro natura (uso improprio del concetto di bivalenza in un contesto realista). Tuttavia non mi è chiaro il discorsino che segue l'appassionata tua apologia scientifica:"Ma non per questo si giustifica l'arroganza di pederasti e lesbiche che pretendono di essere normali. Debbono smetterla con le loro pagliacciate pubbliche e con il cosiddetto "orgoglio omosessuale". Orgoglio di che? Di incularsi pretendendo di cancellare la distinzione naturale tra il culo e la vagina? Ma che la smettano questi disonesti. E' la loro disonestà che è la cosa più insopportabile oltre allo schifo."
E in cosa dovrebbe consistere questa pretesa di normalità? E da quando lesbiche e gay pretendono di cancellare la distinzione tra culo e vagina? (alla natura di tale distinzione non frega alcunché visto che proprio nel mondo animale esistono casi di omosessualità ma questa è altra storia)
Perché non dichiari semplicemente sulla base di una tua personalissima filosofia morale il disgusto (fascista ma non solo; l'omofobia è trasversale in italia) per certi comportamenti? Vorresti citare il solito psicologo nicolosi? Le sue teorie non sono accettate come ben sai e in italia l'ordine degli psicologi non promuove alcuna terapia "riparativa" se infine questo vuoi sgamellare. Il tuo amico benito avrebbe tagliato corto: i froci danno fastidio. il suo amichetto disturbato adolf fece anche peggio diciamo in linea con il tuo giusnaturalismo del taglione come espresso nel tuo post pro pena di morte.
Se vuoi essere fascista difendi fino in fondo le tue posizioni. Poche seghe mentali e fine del problema.
Ma scusatemi tanto!!! Ma secondo voi e' una cosa normale che un maschio peloso e puzzolente si sposi con altro maschio depravato puzzolente col culo rotto e poi allevi anche un bambino? questo bambino la sera vedra' osservera' in cularsi a vicenda e cosa pensera????
Se non sono malati psicofisici i frocioni ditemi voi il perche' questa depravazione non deve esser considerata uno dei peggiori mali dell0umanita'0 anche pericolosi alla societa' guardate e leggete la cronaca cosa sono capaci questi depravati recchioni frocioni di merda.
Pieno di frocetti
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