Circa 65 milioni di anni fa un meteorite cadde nella penisola dello Yucatan (Messico). Aveva un diametro di 20 km. Sappiamo quasi tutti che cosa accadde. Il pulviscolo sollevato oscurò il sole e causò una glaciazione che fece scomparire i grandi rettili, che, non avendo una termoregolazione, come i mammiferi, scomparvero dalla Terra. Da allora i piccoli mammiferi, che vivevano infrattati per sottrarsi alla predazione dei dinosauri (ma ve ne erano anche di erbivori) diedero luogo all'evoluzione dei mammiferi stessi. Vi è da riflettere in tutti i sensi sulle conseguenze del meteorite. Se non fosse caduto sulla Terra questa sarebbe abitata ancora dai grandi rettili e non vi sarebbe stata l'evoluzione dei mammiferi. Conseguentemente l'evoluzione, passando attraverso la nascita dei primati, non avrebbe dato luogo alla biforcazione, all'interno dei primati, tra scimmie e australopitheci, da cui discesero in ordine l'homo abilis, l'homo erectus e l'homo sapiens. Dunque la specie umana è il risultato di una pura casualità. Senza quel meteorite non starei a scrivere di queste cose. Ma un teologo, a questo punto, per salvare le credenze religiose, dovrebbe dire che fu Dio a lanciare il meteorite sulla Terra. Visto che l'evoluzione non si decideva a favorire la formazione delle varie specie di mammiferi, Dio sarebbe intervenuto spazzando via i grossi rettili. E' evidente che questa spiegazione sa tanto di barzelletta. Ma attenzione, è soltanto sulla base di questa barzelletta che si può spiegare l'origine divina dell'uomo, anche mettendo da parte la favola biblica di Adamo ed Eva ed accettando (come la Chiesa ha accettato dal 1996) l'evoluzione biologica, da essa però interpretata finalisticamente (e perciò antiscientificamente) come indirizzata verso la formazione dell'uomo. A questo punto i teologi dovrebbero spiegare soprattutto quando durante l'evoluzione dall'autralopithecus all'homo sarebbe sorta l'anima immortale. Sono costretti ad arrampicarsi sugli specchi.
Ciò premesso veniamo al meteorite che nel 2036 dovrebbe colpire la Terra riproducendo una glaciazione che potrebbe anche avere conseguenze maggiori rispetto al meteorite di 65 milioni di anni fa. Potrebbe addirittura sparire la vita sulla Terra. Probabilmente sopravvivrebbero solo gli insetti, che furono i primi colonizzatori delle terre emerse. Margherita Hack ha detto oggi che, dati i mezzi che si possiedono, si potrebbe distruggere il meteorite con una bomba atomica (ma con ricaduta delle radiazioni sulla Terra) oppure deviarne il corso bombardando il meteorite da un'astronave. Io mi domando: perché andare contro il meteorite? Lasciamolo fare. Nel 2036 quasi certamente non ci sarò più. E dunque me ne posso fregare. Ma che senso ha fare guerra al meteorite? I teologici dovrebbero essere i primi ad opporsi. Se per essi il meteorite di 65 milioni di anni fa faceva parte di un progetto divino della natura perché il meteorite del 2036 non dovrebbe far parte dello stesso progetto con la fine del mondo prevista dall'Apocalisse? Agli atei-agnostici, invece, dico: la vita sulla Terra è destinata a scomparire, fosse pure tra qualche milione di anni. E allora che differenza fa che scompaia nel 2036 o dopo qualche milione di anni (dipendendo la vita sulla Terra soprattutto dal sole, la cui energia è destinata ogni giorno ad esaurirsi)? Che senso ha la vita? E' nata casualmente sulla Terra. Perché altrettanto casualmente non dovrebbe scomparire? Che ci stiamo a fare sulla Terra? Non rimarrà comunque memoria della vita umana in altre parti dell'universo. Dal sistema solare non si potrà mai uscire. Siamo tutti in una prigione senza senso e senza certezze. Se gli uomini riflettessero su ciò non darebbero importanza a tutte quelle cose per cui si sono scannati, e continuano a scannarsi, fra loro per ambizione, per potere, per danaro. Il meteorite vuole che essi prendano coscienza della mancanza di senso della loro vita, di tutto ciò a cui essi hanno dato importanza. Mi dispiace solo per gli animali non umani perché solo per essi la vita ha un senso non potendo porsi la domanda "che senso ha la vita?". Ben venga il meteorite sulla Terra per privare l'umanità del non senso della sua esistenza.
"La fine dell'umanità non sarebbe una tragedia, ma la fine di una tragedia" (Peter Wessel Zapffe, Sul tragico)
Ciò premesso veniamo al meteorite che nel 2036 dovrebbe colpire la Terra riproducendo una glaciazione che potrebbe anche avere conseguenze maggiori rispetto al meteorite di 65 milioni di anni fa. Potrebbe addirittura sparire la vita sulla Terra. Probabilmente sopravvivrebbero solo gli insetti, che furono i primi colonizzatori delle terre emerse. Margherita Hack ha detto oggi che, dati i mezzi che si possiedono, si potrebbe distruggere il meteorite con una bomba atomica (ma con ricaduta delle radiazioni sulla Terra) oppure deviarne il corso bombardando il meteorite da un'astronave. Io mi domando: perché andare contro il meteorite? Lasciamolo fare. Nel 2036 quasi certamente non ci sarò più. E dunque me ne posso fregare. Ma che senso ha fare guerra al meteorite? I teologici dovrebbero essere i primi ad opporsi. Se per essi il meteorite di 65 milioni di anni fa faceva parte di un progetto divino della natura perché il meteorite del 2036 non dovrebbe far parte dello stesso progetto con la fine del mondo prevista dall'Apocalisse? Agli atei-agnostici, invece, dico: la vita sulla Terra è destinata a scomparire, fosse pure tra qualche milione di anni. E allora che differenza fa che scompaia nel 2036 o dopo qualche milione di anni (dipendendo la vita sulla Terra soprattutto dal sole, la cui energia è destinata ogni giorno ad esaurirsi)? Che senso ha la vita? E' nata casualmente sulla Terra. Perché altrettanto casualmente non dovrebbe scomparire? Che ci stiamo a fare sulla Terra? Non rimarrà comunque memoria della vita umana in altre parti dell'universo. Dal sistema solare non si potrà mai uscire. Siamo tutti in una prigione senza senso e senza certezze. Se gli uomini riflettessero su ciò non darebbero importanza a tutte quelle cose per cui si sono scannati, e continuano a scannarsi, fra loro per ambizione, per potere, per danaro. Il meteorite vuole che essi prendano coscienza della mancanza di senso della loro vita, di tutto ciò a cui essi hanno dato importanza. Mi dispiace solo per gli animali non umani perché solo per essi la vita ha un senso non potendo porsi la domanda "che senso ha la vita?". Ben venga il meteorite sulla Terra per privare l'umanità del non senso della sua esistenza.
"La fine dell'umanità non sarebbe una tragedia, ma la fine di una tragedia" (Peter Wessel Zapffe, Sul tragico)
5 commenti:
Non capisco questo insistere sul non senso della vita. Non senso ha qualcosa di negativo, tanto che se la sensazione di non senso si acuisce ci si suicida pure. Invece la stragrande maggioranza dei mortali al suicidio non ci pensa per nulla, anche se la vita è grama o fa schifo. Dunque, senso o non senso, una volta che ci siamo a questo mondo ci restiamo attaccati con tutte le fibre. Perché? Perché malgrado tutto questa vita continua a piacerci almeno un po' e speriamo di vivere o rivivere dei bei momenti.
Un altro errore nostro è forse di pensare al "senso ultimo" delle cose e del mondo. Questo ci sfugge e non lo conosceremo mai. Ma il senso prossimo e immediato possiamo riconoscerlo e trovare un attimo pace e piacere in esso. È pur sempre qualcosa. Il titanismo è un errore e porta al fallimento. Coltivare il giardinetto invece dà delle soddisfazioni. Modeste, d'accordo, da piccolo borghese e verme direbbero i titani.
Colonizzeremo Marte, come dice la Hack, per sfuggire al riscaldamento solare che ucciderà la vita sulla terra? Forse è possibile, ma è un'impresa titanica. E uscire dal sistema solare appare al momento davvero impossibile (alcune sonde però hanno lasciato il sistema solare). La vita non avrà senso, ma tende ciecamente a conservarsi (ci ha insegnato Schopenhauer).
Caro Sergio
la ringrazio per il suo commento che non è in contrasto con ciò che penso e scrivo. Infatti l'istinto animale della conservazione della vita riesce a vincere (ma non sempre nell'uomo) il non senso della vita. Distrarsi per coltivare degli interessi è ciò che fanno tutti. Quando qualcuno non riesce più a distrarsi per una serie di cause esterne o interne non riesce più a trovare interesse e può giungere al suicidio. A questo punto mi soccorre il filosofo e logico matematico Wittgenstein che nel Tractatus logico-philosophicus scrive che "se un valore vi è questo deve stare fuori del divenire, cioè del mondo. Ma fuori del mondo vi è il nulla". Dunque il valore della vita sta nel nulla. Più logico di così! Il mistico Wittgenstein a questo punto cercò di trovare un senso dell'esistenza del mondo fuori del mondo, fuori della logica. Ma fuori della logica del mondo vi è l'ineffabile, di cui non si può nemmeno scrivere o parlare. Infatti il Tractatus conclude con la frase "di ciò di cui non si può parlare bisogna tacere". Si ha così un salto nel misticismo per trovare un senso del mondo e della vita. Dunque sul piano razionale la vita non ha senso. "il mistico è che il mondo esista invece che il nulla" dice Wittgenstein.Potrei aggiungere Sarte che ne L'essere e il nulla dice che i valori sono fondati sulla coscienza, non sull'essere del mondo. Ma la coscienza è un vuoto di essere, un nulla. Dunque i valori sono fondati sul nulla. E per concludere con Schopenhauer mi pare che proprio il mio amato Schopenhauer la pensasse allo stesso modo vedendo nella vita solo l'espressione di una volontà di vivere che è alla radice della sofferenza. Ma non per questo predicava il suicidio. Diceva che bisognava annullare la volontà di vivere stando nel vivere per non soffrire e raggiungere uno stato di Nirvana. Tutt ciò considerato ne ricavo che è meglio non nascere per evitare di vivere aspettando l'esecuzione della condanna a morte a cui siamo tutti soggetti in un mondo senza certezze.
paura legittima, scetticismo reale e ragionamenti forzati.
tutto ciò che riguarda l'asteroide del 2036 non lo conosciamo, possiamo solo parlarne,e aggiungerei inutilmente.
di una cosa sono sicura, quì non c'entra nè storia, nè evoluzione, ne filosofi con i loro problemi....è che chi conosce la Verità non è angustiato dalla "fine del mondo" perchè tanto il suo scopo nella vita l'ha già raggiunto. e io tra 26 anni , se ci sarò ancora, aspetterò che il progetto di Dio si compia contenta di averci creduto e di aver vissuto una vita "piena di senso".
non voglio far polemiche ma la "strage di agnelli" a Pasqua se la poteva risparmiare. spero solo che almeno per quello che sostiene, sia come minimo vegetariano. e se sta lì a puntare il dito sulla chiesa, sulla religione cristiana deduco che non ha molto di meglio da fare. e aggiungo, caro professore, che non ci risolve niente. forse un pò di soldi incassati per le sue pobblicazioni, ma niente di più.è una battaglia persa perchè senza valide argomentazioni.
cordialmente.
sara
All'anonimo del 2 aprile (che credo sia la Sara del commento successivo)
non so che mestiere lei faccia. Ma certo lei non è una persona colta se scrive quì (orrore) con l'accento e nè con l'accento grave invece che acuto (né). Queste piccole cose tradiscono il livello intellettuale. E da ignoranti simili non posso prendere lezioni. Perciò mi rivolgo ad altri che leggano il presente commento. Chi presume di conoscere la Verità (con la V maiuscola) è soltanto un fanatico. Si tenga la pseudo Verità per sé senza pretendere di offrirla agli altri. Può offrire solo la sua ignoranza.
Quanto alla Chiesa, essa è destinata a suicidarsi lentamente se non cambierà indirizzo ponendo il diritto naturale (che essa assegna solo all'uomo) con l'evoluzione biologica da una comune origine di tutte le forme di vita.I vegetariani (negli ultimi anni sono diventato tendenzialmente vegano)sono saliti in Italia a circa 7 milioni. Essi non si sentono rappresentati da una Chiesa che è indifferente al tema dei diritti degli animali (con alcune rare eccezioni, come lo fu don Canciani parroco della basilica di via Giulia a Roma, dove faceva entrare animali di ogni specie, e come pare lo sia Enzo Bianchi, che crede senza spiegarlo nell'immortalità di tutti gli animali) e le chiese continueranno a svuotarsi sempre di più, rimanendo frequentate sempre di più solo da anziani.Non ho diritti d'autore perché devoluti ad una associazione animalistica. Chi vuole ripulirsi il cervello da tutte le false certezze delle religioni legga il mio ADDIO A DIO. Troverà una sinossi nei distributori on line e la quarta di copertina nel mio post di qualche giorno fa.
Posta un commento