giovedì 22 agosto 2013

RISPOSTA AD UN COMMENTO SULLE INVASIONI

Ripeto qui (aggiungendo altro) la risposta data al commento all'articolo precedente  da parte di chi mi ha scritto:
Salve a tutti, ovviamente concordo su tutta la linea.
Stavo cercando un contatto del prof. Melis prima di tutto per fargli i miei complimenti, in secondo luogo per chiedergli perché non fondi un partito/movimento politico: forse sarò un po’ ingenuo o idealista ma penso che con le sue idee prenderebbe molti voti e potrebbe avere l’occasione di salvarci dal diventare una provincia dell’impero islamico.
Qualcuno sa come possa contattarlo?
Già nel 1989 fondai la lista elettorale in Sardegna chiamata "Difesa del lavoro contro le immigrazioni clandestine". Utilizzavo il titolo dell'allora legge Craxi. Mi piovvero addosso da tutta la stampa, locale e nazionale, accuse di razzismo da una massa di deficienti. Il popolo bue non capì e il risultato fu lo 0,4% dei voti. Capendo di non poter fare da solo fondai la Lega Sarda (con statuto certificato da un notaio) e chiesi il collegamento con la Lega Lombarda, poi Lega Nord. Ma Bossi, che accettò, impose come simbolo nei manifesti quello della Lega Nord con Alberto da Giussano. Gli feci presente che in Sardegna non era possibile presentarsi con il simbolo della Lega Nord e che sarebbe stato conveniente conservare il simbolo della Lega Sarda (albero stilizzato del Giudicato d'Arborea del XIV secolo). Si sarebbe potuto aggiungere in piccolo, come occhiello in basso, il simbolo della Lega Nord per evitare di dover raccogliere firme. Ma non mi diede ascolto nonostante gli avessi fatto presente che il simbolo della Lega Nord avrebbe dato l'impressione che la Lega Nord volesse colonizzare e sfruttare elettoralmente la Sardegna. Aggiunsi, parlando con Mario Borghezio, segretario della Lega Nord Piemonte, che tramite la Lega Nord Piemonte si sarebbe potuta giustificare un'alleanza economica della Sardegna con il Piemonte rinverdendo il ricordo del regno sardo-piemontese. E Borghezio ne rimase entusiasta. Ma purtroppo i sardi, parassiti abituati ad essere mantenuti dal governo centrale, ebbero paura del federalismo, che vedevano come il fumo negli occhi. E il simbolo della Lega Nord accentuava la paura che con il federalismo venissero a mancare i soldi provenienti da Roma per mantenere anche una casta di politici sardi ignoranti e incapaci (80 consiglieri regionali per una popolazione di appena un milione e 600 mila abitanti) che intendevano l'autonomia regionale come diritto di mangiare autonomamente con i soldi degli altri, cioè del nord. Alle elezioni politiche del 1992 la lista Lega Sarda-Lega Nord (ma purtroppo con il simbolo della Lega Nord nei manifesti) ottenne lo 0,qualcosa. Io a Cagliari, come candidato al Senato, ebbi appena 500 voti. Nelle successive amministrative la Lega Sarda-Lega Nord (sempre con il simbolo della Lega Nord nei manifesti) ebbe l'1,1% a Quartu Sant'Elena (la terza città della Sardegna per popolazione) con un massimo del 3,3 in un paese della provincia di Cagliari. Spesi di tasca mia una ventina di milioni di lire per finanziare la Lega Sarda, che non aveva contributi dalla Lega Nord. Solo manifesti ci inviavano. Questa mia esperienza politica ebbe fine nel 1994 quando Bossi rinunciò ad espandersi nel centro sud, visto il risultato negativo. Da allora smisi di votare per sempre. Appartengo ormai al partito di maggioranza relativa che è quello dei non votanti. Che per me dovrebbe significare ridurre il numero delle poltrone in proporzione al numero dei non votanti o votanti scheda bianca (fatta salva una soglia fisiologicsa del 15-20% di non votanti). Ma per questo bisognerebbe modificare la Costituzione introducendo il referendum propositivo. In effetti io non son mai stato un convinto federalista. E tanto meno lo sono oggi. Anzi, oggi ritengo che, oltre che le province, anche le Regioni (intendo per esse i Consigli Regionali) dovrebbero essere abolite, pur ritenendo sia giusto che una Regione ricca del Nord abbia il diritto di tenersi i soldi in casa propria senza doverli regalare ad altre Regioni (e i Consigli Regionali dovrebbero essere sostituiti da rappresentanti del governo centrale). Si risparmierebbero molti miliardi chiudendo i centri regionali del parassitismo politico. A me, preveggente, interessava l'alleanza con la Lega Nord solo al fine di contrastare l'invasione che stava già avvenendo dall'Africa e dall'Asia. Ma nemmeno la Lega Nord è riuscita a combinare qualcosa di concreto. Forse a causa dell'impedimento che veniva da altri partiti della stessa coalizione, a cominciare da Casini e dal traditore Fini(to). Io ho già fatto la mia parte, anche scrivendo su questo argomento nei  miei ultimi libri. Anche nell'ultimo intitolato E GIUSTIZIA INFINE FU FATTA. SETTE GIUDICI UCCISI IN SETTE GIORNI. Sta per essere annunciato dai distributori nazionali (ancora in ferie) ma è già annunciato nella catena delle librerie Feltrinelli. Appena apparirà nei distributori nazionali (a cominciare da IBS) ne riporterò notizia dettagliata nel mio blog. Alla mia età non si possono più avere l'entusiasmo e l'energia necessarie per ricominciare da capo combattendo contro i mulini a vento. Si muovano anche sulle piazze i giovani, che hanno interesse a non essere sopraffatti dagli invasori. Io a questo punto, essendo ormai in pensione come prof. univ., me ne posso anche fregare. La mia parte l'ho già fatta. Le giovani generazioni debbono sapere solo che, se da incoscienti masochiste votano per la falsa sinistra, votano contro se stesse. Saranno vittime sacrificali del mito disonesto della società multiculturale e multirazziale, che viene presentato come se fosse un destino ineluttabile, mentre è solo il disegno folle e disonesto della falsa sinistra. E saranno ancor più responsabili di un futuro peggiore. Di un'Europa preda oltre tutto dell'invasione islamica e del ricatto del terrorismo islamico. Maometto è stato la peggiore disgrazia della storia.  Non si può non prendere atto del fatto che oggi ci sarebbe pace in tutta la Terra  se non esistesse l'islamismo, da cui provengono tutti i focolai di guerra. 
Sento adesso al TGRai3 regionale sardo che si vuole promuovere la conoscenza della lingua e della "cultura" araba. Quale cultura? Me lo si dica. Siamo alla follia. Questo sarebbe il metodo di integrazione. Sì, integrazione al contrario: integrazione degli italiani dentro l'islamismo.                       

5 commenti:

Unknown ha detto...

Sono felice che mi abbia risposto cosi presto. Condivido le Sue idee al 100%, serbando una vaga indecisione solo sul punto secessione, in quanto, vivendo in Alto Adige, la Lega nord qui di fatto è molto depotenziata a causa di partiti tedeschi con programmi sovrapponibili (fra tutti Freiheitlichen), e purtroppo, qui ancora non hanno capito che gli italiani sono il problema minore, se ne accorgeranno fra un po’.. Ma queste sono questioni interne con le quali non voglio tediarla.
Da sempre (anche quando ancora non era un vero e proprio problema in Alto Adige) sento il problema immigrazione come preponderante rispetto ad altri punti dei programmi dei vari partiti, sentimento esacerbato alla luce dell’invasione sempre più pressante in atto e dell’idiozia, inettitudine e amore per l’invasore da parte in primis dei comunisti del PD, ma che si può ormai dire generalizzata, quasi a livello di follia collettiva o di lavaggio del cervello di massa. Tutti gli altri problemi della politica di posso risolvere anche DOPO, mente una volta che questi avranno raggiunto una quantità sufficiente comanderanno loro, e questo è inaccettabile.
Alla luce della recente condanna di Berlusconi e del suo probabile annientamento politico ho pensato che l’elettorato di destra e centro destra probabilmente si sposterà su 5 stelle, lega nord, casapound, forza nuova e altri partiti di destra vera, in nessun caso (spero) PD, la mia idea è quella di unire tutti quelli che non ne possono più di questo buonismo, negrismo o come lo vogliamo chiamare (comunismo lo trovo inappropriato, visto che in unione sovietica uno schifo del genere non sarebbe mai stato concepibile) in un unico partito (o forse, più realisticamente in un’unione di partiti, paragonabile alla Casa delle libertà, ma accomunata dalla linea dura nei confronti dell’immigrazione). Penso che con l’attuale stato delle cose, scegliendo la giusta propaganda e comunicazione, sia realistico riunire dal 15% al 25% degli elettori. Ritiene che una cosa del genere sia fattibile o sto solo sognando?

Grazie e cordiali saluti

Anonimo ha detto...

Sono felice che mi abbia risposto cosi presto. Condivido le Sue idee al 100%, serbando una vaga indecisione solo sul punto secessione, in quanto, vivendo in Alto Adige, la Lega nord qui di fatto è molto depotenziata a causa di partiti tedeschi con programmi sovrapponibili (fra tutti Freiheitlichen), e purtroppo, qui ancora non hanno capito che gli italiani sono il problema minore, se ne accorgeranno fra un po’.. Ma queste sono questioni interne con le quali non voglio tediarla.
Da sempre (anche quando ancora non era un vero e proprio problema in Alto Adige) sento il problema immigrazione come preponderante rispetto ad altri punti dei programmi dei vari partiti, sentimento esacerbato alla luce dell’invasione sempre più pressante in atto e dell’idiozia, inettitudine e amore per l’invasore da parte in primis dei comunisti del PD, ma che si può ormai dire generalizzata, quasi a livello di follia collettiva o di lavaggio del cervello di massa. Tutti gli altri problemi della politica di posso risolvere anche DOPO, mente una volta che questi avranno raggiunto una quantità sufficiente comanderanno loro, e questo è inaccettabile.
Alla luce della recente condanna di Berlusconi e del suo probabile annientamento politico ho pensato che l’elettorato di destra e centro destra probabilmente si sposterà su 5 stelle, lega nord, casapound, forza nuova e altri partiti di destra vera, in nessun caso (spero) PD, la mia idea è quella di unire tutti quelli che non ne possono più di questo buonismo, negrismo o come lo vogliamo chiamare (comunismo lo trovo inappropriato, visto che in unione sovietica uno schifo del genere non sarebbe mai stato concepibile) in un unico partito (o forse, più realisticamente in un’unione di partiti, paragonabile alla Casa delle libertà, ma accomunata dalla linea dura nei confronti dell’immigrazione). Penso che con l’attuale stato delle cose, scegliendo la giusta propaganda e comunicazione, sia realistico riunire dal 15% al 25% degli elettori. Ritiene che una cosa del genere sia fattibile o sto solo sognando?

Grazie e cordiali saluti

Unknown ha detto...

Grazie della risposta.
La informo del fatto che sia io che un mio conoscente abbiamo avuto serie difficoltà a postare (il post viene salvato solo dopo numerosi tentativi) sul Suo blog, ritengo che ciò sia dovuto a malfunzionamenti provocati ad arte da suoi detrattori. Questo potrebbe essere uno dei motivi della scarsa partecipazione.

Ho sintetizzato i punti del programma di un partito politico che vorrei fondare, questa è solo la parte attinente alla politica dell’immigrazione, Gradirei conoscere la Sua opinione in merito ed eventuali suggerimenti.

I nostri obiettivi:

- Eliminazione del Ministero per l’Integrazione
- NO ius soli, NO ricongiungimento familiare
- Divieto di finanziamento con denaro pubblico di organizzazioni, strutture, associazioni, comunque denominate, che perseguono o comunque forniscono aiuti diretti o indiretti a clandestini e cittadini di paesi extraUE
- tolleranza zero contro l´immigrazione clandestina, reimpatrio coattivo immediato, estensione dei controlli già in mare aperto, blocchi navali, eventuale richiesta di intervento all’agenzia europea FRONTEX e dell’esercito per tali compiti.
- aggravamento del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a 20 anni di carcere, confisca obbligatoria dell’imbarcazione
- introduzione del reato di permanenza clandestina sul suolo italiano
- Disapplicazione unilaterale delle norme di diritto internazionale su rifugiati politici e profughi, abrogazione del diritto di asilo per tali motivi.
- Permesso di soggiorno concedibile esclusivamente dietro presentazione di copia di contratto di lavoro. Obbligo di espatrio entro 7gg. dalla scadenza o risoluzione del contratto.
- Cittadinanza dopo 20 anni di residenza ininterrotta e solo in assenza totale di reati, anche qualora prescritti, condonati ecc. e dopo superamento di un esame di lingua italiana.
- Introduzione del principio di reciprocità in materia di luoghi ed esercizio di culto: ammessa la costruzione esclusivamente dei centri di culto da parte di religioni che riconoscono pari diritti alla religione cristiana.
- Eliminazione di qualsiasi sussidio, sia diretto che indiretto, compresa l’assistenza sanitaria, a chi non ha la cittadinanza italiana. Assistenza sanitaria solo ai lavoratori stranieri che pagano regolarmente i contributi.
- Introduzione di posti di controllo militari in quartieri con tasso di criminalità particolarmente elevato
- Introduzione di una tassa del 20% sulla busta paga a chi assume (con qualsiasi tipo di contratto) lavoratori di paesi extraeuropei, i proventi serviranno a costituire un fondo di aiuto ai disoccupati di cittadinanza italiana e per le imprese in cui lavora più del 90% di cittadini italiani (e padri divorziati).
- Equiparazione dell´assunzione di cittadini extraUE in nero al reato di favoreggiamento nel reato di permanenza clandestina sul suolo italiano (20 anni).

Anonimo ha detto...

Grazie della risposta.
La informo del fatto che sia io che un mio conoscente abbiamo avuto serie difficoltà a postare (il post viene salvato solo dopo numerosi tentativi) sul Suo blog, ritengo che ciò sia dovuto a malfunzionamenti provocati ad arte da suoi detrattori. Questo potrebbe essere uno dei motivi della scarsa partecipazione.

Ho sintetizzato i punti del programma di un partito politico che vorrei fondare, questa è solo la parte attinente alla politica dell’immigrazione, Gradirei conoscere la Sua opinione in merito ed eventuali suggerimenti.

I nostri obiettivi:

- Eliminazione del Ministero per l’Integrazione
- NO ius soli, NO ricongiungimento familiare
- Divieto di finanziamento con denaro pubblico di organizzazioni, strutture, associazioni, comunque denominate, che perseguono o comunque forniscono aiuti diretti o indiretti a clandestini e cittadini di paesi extraUE
- tolleranza zero contro l´immigrazione clandestina, reimpatrio coattivo immediato, estensione dei controlli già in mare aperto, blocchi navali, eventuale richiesta di intervento all’agenzia europea FRONTEX e dell’esercito per tali compiti.
- aggravamento del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina a 20 anni di carcere, confisca obbligatoria dell’imbarcazione
- introduzione del reato di permanenza clandestina sul suolo italiano
- Disapplicazione unilaterale delle norme di diritto internazionale su rifugiati politici e profughi, abrogazione del diritto di asilo per tali motivi.
- Permesso di soggiorno concedibile esclusivamente dietro presentazione di copia di contratto di lavoro. Obbligo di espatrio entro 7gg. dalla scadenza o risoluzione del contratto.
- Cittadinanza dopo 20 anni di residenza ininterrotta e solo in assenza totale di reati, anche qualora prescritti, condonati ecc. e dopo superamento di un esame di lingua italiana.
- Introduzione del principio di reciprocità in materia di luoghi ed esercizio di culto: ammessa la costruzione esclusivamente dei centri di culto da parte di religioni che riconoscono pari diritti alla religione cristiana.
- Eliminazione di qualsiasi sussidio, sia diretto che indiretto, compresa l’assistenza sanitaria, a chi non ha la cittadinanza italiana. Assistenza sanitaria solo ai lavoratori stranieri che pagano regolarmente i contributi.
- Introduzione di posti di controllo militari in quartieri con tasso di criminalità particolarmente elevato
- Introduzione di una tassa del 20% sulla busta paga a chi assume (con qualsiasi tipo di contratto) lavoratori di paesi extraeuropei, i proventi serviranno a costituire un fondo di aiuto ai disoccupati di cittadinanza italiana e per le imprese in cui lavora più del 90% di cittadini italiani (e padri divorziati).
- Equiparazione dell´assunzione di cittadini extraUE in nero al reato di favoreggiamento nel reato di permanenza clandestina sul suolo italiano (20 anni).

Pietro Melis ha detto...

Caro Kay
probabilmente vi è un errore da parte sua nell'impostare il commento. L'avviso del commento mi appare nella posta una sola volta e poi l'avviso mi riappare quando clicco in posta sulla voce "pubblica". Alcuni non li pubblico quando contengono insulti. Il suo commento sotto la voce Kay mi è apparso invece quattro volte tra le 18,19 e 18,20. Poi una sola volta,invece, quando l'ha rinviato sotto la voce anonimo. E infatti in tutti gli altri casi ricevo l'avviso una sola volta. Come nel caso di Federica (per fare un ultimo esempio) che mi ha lasciato un commento breve all'ultimo articolo L'ARROGANZA DELL'OCCIDENTE..
Comunque, è da tempo che ho intenzione di rivolgermi ad un tecnico (perché sono un semianalfabeta in fatto di impostazione di computer)perché mi semplifichi tutto. Ma voglio anche che si impedisca di lasciare un commento sotto la voce anonimo. Quando io lascio un commento in altri blog normalmente (se non si tratta di quotidiani) mi viene richiesto nome e indirizo email. Così vorreo fosse anche per me. Questo serve anche perché i vigliacchi non si nascondano dietro l'anonimato per vomitare insulti. Accetto benissimo di essere contrastato ma non di essere insultato, e per di più da gente ignorante che, non avendo argomenti, insulta. Non pubblico i commenti che contengono insulti alla mia persona.Io ho il diritto di insultare noti personaggi, non escluso il presidente della Repubblica, e se commetto un reato sono affari miei. Ad alcuni noti personaggi, specialmente della politica, conoscendo il loro indirizzo email ho inviato un articolo dove usavo parole pesanti nei loro confronti. Se non replicano e non mi querelano oserei dire: peggio per loro. Ma ho il diritto di non essere insultato da chi non è stato insultato da me.
P.S. Quando scrivo io un commento nel mio computer, come adesso, mi appare sotto la scritta "SCEGLI UN'IDENTITA'" il mio indirizzo email. Vorrei sapere se il mio indirizzo appaia anche a chi lascia un commento