sabato 20 giugno 2015

IL VOLO: TRE "TENORINI" LEGGERI LEGGERI. BRUNO VESPA IL TALLEYRAND DELLA RAI

Li chiamano "tenorini" (ma uno è baritono). Guastati dalla musica leggera perché non sono stati invitati a studiare seriamente canto. Non hanno mai seguito una scuola di canto. Un tenore non ha bisogno di  microfono in teatro perché la sua voce è di petto e non di gola come il canto dei cantanti di musica leggera, che in teatro, dovendo cantare senza microfono, farebbero una figura meschina apparendo senza voce. Rimarranno dei tenorini, impossibilitati a fare il salto nella musica lirica. Il migliore rappresentante della TV di regime Bruno Vespa* è andato con essi a New York facendo loro visitare il teatro Metropolitan, vuoto per l'occasione. Ha convinto uno dei due, recalcitrante, a cantare l'aria "mamma quel vino è generoso" dalla Cavalleria rusticana" di Mascagni. Ne è uscita una voce che faceva pietà, un ibrido che non sapeva né di leggero né di lirico. Sono tre cretini vittime volontarie dello sfruttamento commerciale. Un cantante lirico non si sarebbe mai presentato al baraccone del festival di Sanremo.   
* Bruno Vespa è il Talleyrand della Rai. E' sopravvissuto ad ogni cambiamento di regime. Talleyrand, vescovo apostata divenuto anticlericale, fu monarchico durante il regno di Luigi XVI, rivoluzionario durante la rivoluzione francese, ministro degli esteri di Napoleone, rappresentante della Francia monarchica al Congresso di Vienna dopo la caduta di Napoleone, che, nonostante avesse bisogno di lui per la sua arte diplomatica da doppio giochista, lo definì "una merda in una calza di seta". 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro professore,

non so se crede che la definizione di Talleyrand da parte di Napoleone calzi benissimo anche per Vespa. Certo che quest'uomo profondamente cattolico (almeno così lui si presenta) è davvero inossidabile e li ha sotterrati tutti (Berlinguer, Craxi, Andreotti).
"Un uomo per tutte le stagioni". Ma ricordo che un suo libro aveva riscosso persino il plauso e l'ammirazione di uno come Lucio Colletti che non era, a parer mio, proprio uno sprovveduto e un venduto. Anzi, ha saputo emanciparsi dal marxismo quando questo era ancora in auge. Certo si è messo con Berlusconi, ma proprio obtorto collo (di Berlusconi diceva: è quello che è, cioè non proprio gran cosa).
Ma tornando a Vespa. Si è arricchito in modo inaudito e vergognoso con le sue comparsate. Ma forse dirà che grazie a lui la televisione ha fatto audience e soprattutto un mucchio di soldi. Il denaro per il nostro Talleyrand apparentemente non olet, anzi più ne ha in cassa meglio è. Invidia? No, ma certi emolumenti sono semplicemente un'indecenza. Ma chissà, forse farà anche lui la carità, promuoverà iniziative lodevoli. Facile con tutti i soldi che ha fregato agli Italiani e continua a fregare.
Ma se avesse lo stesso qualità e meriti? Intanto riesce a galleggiare sempre, inaffondabile come un sughero.