sabato 10 aprile 2021

IL DDL ZAN: PROIBITO ANCHE DIRE L'OMOSESSUALITA' E' ANORMALE?

I cosiddetti progressisti vogliono sdoganare la differenza tra normali e anormali. Non è necessario aggravare il reato di aggressione nei confronti degli omosessuali come se essi fossero assurdamente una categoria privilegiata. L'aggressione è un reato e basta. Aggiungere il reato di omofobia è assurdo. Si vuole persino negare la libertà di sostenere che l'omosessualità è ANORMALE? Si vuole forse negare la libertà di provare schifo al pensiero di ciò che fanno fisicamente? Nonostante la scienza dimostri che l'omosessualità è un errore della natura dipendente da un'errata duplicazione del DNA o da disfunzioni ormonali. Traggo ciò che segue principalmente dal libro del biologo francese Jean-Didier Vincent, autore con Luc Ferry del libro Che cos'è l'uomo. Che ho esposto in un mio libro.

Che cos'è l'uomo? Sui fondamenti della biologia e della filosofia è un libro di Luc Ferry , Jean-Didier Vincent pubblicato da Garzanti nella collana Saggi: ...

La natura, dopo circa 3 miliardi di anni dalla comparsa delle prime cellule procariotiche (cioè dei batteri e delle alghe monocellulari che hanno prodotto l’ossigeno nell’atmosfera, che si riproducevano per gemmazione), ha dato forma alla cellula eucariotica tramite l’unione casuale di due cellule procaritiche, i cui residui sono presenti nel DNA mitocondriale della cellula eucariotica, senza la quale non vi sarebbe stata la differenziazione sessuale, che ha permesso il rimescolamento dei geni, con la conseguente possibilità di mutazioni che hanno dato origine a tutta l’evoluzione biologica, che ha realizzato per selezione naturale un meccanismo di riproduzione sessuale molto imperfetto. Infatti il cromosoma maschile Y (che fa parte del gene SRY) genera un abbozzo di gonadi sotto l’azione dell’ormone MIS, che permette la contemporanea regressione dell’abbozzo dell’apparato femminile, anch’esso presente in ogni feto. Il sesso femminile (con le ovaie) si forma in assenza  del gene SRY. Ma non basta la sola presenza del gene SRY a determinare il sesso maschile.[1] Questo gene interviene sul cromosoma maschile X tramite i geni SOX3 e SOX9. La femmina si forma quando SOX3 inibisce SOX9, mentre il maschio si forma quando SRY inibisce SOX3 permettendo la formazione delle gonadi. Dato questo complesso meccanismo, si capisce come sia facilmente possibile che accadano delle ambiguità e delle confusioni sessuali. Ma non basta che il sesso sia fisicamente precisato. Bisogna anche che le funzioni sessuali si manifestino in comportamenti distinti, maschile e femminile, che dipendono dalla costruzione dei circuiti cerebrali, su cui agiscono gli ormoni del feto e della madre. Perché si manifesti un comportamento maschile è necessario che il testosterone (ormone maschile) sia convertito in estradiolo (ormone femminile) nel cervello. Il comportamento femminile, a sua volta, è garantito dal progesterone (ormone femminile), che invece ha un effetto inibitore sul comportamento maschile. Da tutto ciò consegue che l’omosessualità è il risultato degli errori dovuti al complesso meccanismo della differenziazione sessuale, che non ha funzionato come normalmente avrebbe dovuto funzionare. Vi è stato anche uno studio che ha evidenziato l’esistenza di un legame tra una specifica sequenza di geni e l’omosessualità. Un’altra ricerca che studia le caratteristiche di una particolare area del cervello sembra avvalorare la tesi secondo cui determinati fattori prenatali potrebbero influenzare le preferenze sessuali. Lo studio condotto nel 1991 negli Stati Uniti è ritenuto la ricerca più importante sino ad oggi sugli orientamenti sessuali. Edward Lewis ha esaminato il cervello di alcuni uomini omosessuali e eterosessuali e quello di alcune donne eterosessuali. Ha analizzato una parte del cervello che è nota perché negli uomini e nelle donne presentano caratteristiche differenti. Tale area si trova nell’ipotalamo. Lewis l’ha chiamata INH3. L’INH3 degli uomini omosessuali sembra simile a quello delle donne e l’INH3 di entrambi i gruppi risulta essere più piccolo di quello degli  uomini eterosessuali.[2]  Dal punto di vista scientifico è dunque innegabile che gli omosessuali sono degli anormali, incolpevoli risultati di errori del sistema riproduttivo

Una certa morale, ignorando le conoscenze scientifiche sull’argomento, vorrebbe ignorare la natura, sostituendola con la cultura dell’eguaglianza,  che, cancellando la differenza tra normale e anormale, vuole riconoscere agli omosessuali diritti che sono contro natura, come la pretesa del riconoscimento legale di coppia o il diritto all’adozione, producendo dei seri danni psicologici nello sfortunato che venisse adottato, che crescerebbe sopportando innocentemente l’egoismo di chi pretende di essere considerato normale, nella paradossale affermazione che il comportamento sessuale sia soltanto frutto di una preferenza soggettiva.  Gli omosessuali hanno soltanto il diritto di vivere liberamente la loro sessualità, riguardando unicamente la loro vita privata, ma non possono pretendere di essere considerati normali e di essere equiparati agli eterosessuali, per avere riconosciuti gli stessi diritti di coppia degli eterosessuali, che sarebbero costretti a farsi carico con le tasse di una pretesa normalità e dei pretesi diritti di coppia degli omosessuali, i quali possono sostituire l’istituzione pubblica della pensione di reversibilità con il sistema dei contributi versati ad una società di assicurazioni, nonché fare testamento l’uno a favore dell’altro.


[1]  Si sono presentati casi anormali di uomini che presentavano il doppio cromosoma XX  e  di donne che presentavano i cromosomi maschili XY. Ma è stato verificato che sia i primi che le seconde erano sterili. Evidentemente tali errori non venivano accettati dal resto dei geni. E’ stato verificato che il cromosoma X ha in comune con quello Y il 98, 8%  dei geni.  E’ dunque il restante segmento dei geni che fa la differenza sessuale.

[2] Si può aggiungere che un altro studio ha cercato di individuare una correlazione tra la lunghezza dell’indice della mano e l’anulare, che negli eterosessuali è più lungo dell’indice. Nelle donne eterosessuali l’indice e l’anulare hanno in genere la stessa lunghezza. Ciò non vale tuttavia nelle donne omosessuali, per cui il rapporto indice-anulare è risultato esattamente intermedio tra quello osservato negli uomini eterosessuali e quello osservato nelle donne eterosessuali. Il che significa che alcune delle donne che manifestano tendenze omosessuali  sono state esposte a livello più elevato di testosterone (ormone maschile) nell’utero rispetto alla gran parte delle donne eterosessuali.  

"La legge Zan non va"

 

Nessun commento: