giovedì 29 luglio 2021

DE DONNO VITTIMA DELLA MAFIA DEI MEDICI PERSONAGGI DELLA TV

Prima che venissero inventati i vaccini aveva inventato lui un rimedio per prevenire il Covid o curarare i malati di Covid. Si trattava di iniettare il plasma di sangue preso dai guariti di Covid che si erano salvati perché avevano sviluppato degli anticorpi. Tutti i suoi pazienti ammalati di Covid (si dice che fossero 58) erano guariti. Ma fu ritenuto il suo un metodo privo di fondamento scientifico. E il famoso Burioni gli mandò i NAS in ospedale provocandone il tracollo psicologico. E invece si sarebbero risparmiate tante morti se il suo metodo fosse stato ritenuto valido. Osteggiato nel suo stesso ospedale dimostrò di avere un carattere fragile che gli impedì di continuare la sua attività in ospedale, dove era primario nel reparto di pneumologia. Diede le dimissioni e con tristezza volle ridursi a fare il medico di base. Ma la sua fragilità fisica gli provocò uno stato di depressione. Si è suicidato all'età di 54 anni impiccandosi in casa. Dovrebbero essere accusati di istigazione al suicidio tutti i sapientoni che ora predicano continuamente a favore della vaccinazione di massa senza essere stati capaci di preparare una cura alternativa a quella di De Donno e non avendo partecipato ad alcuno studio per la preparazione di un vaccino in Italia. I vari vaccini sono stati comprati all'estero non avendo alcuna della grandi case farmaceutiche italiane o alcuno istituto di ricerca italiano saputo approntare un vaccino. Ci dia una spiegazione il famoso Silvio Garattini fondatore e direttore onorario del famoso Istituto Mario Negri. Egli pontifica dalle TV senza dare alcuna spiegazione della assoluta incapacità del suo Istituto di preparare un vaccino.         

1 giorno fa — Il dottore aveva dichiarato: "Io salvo le vite e mi arrivano i Nas in ospedale". Ora la Lega vuole chiarezza: "Fuori il nome, ... 

Suicidio di De Donno, ora scattano le indagini: la procura apre ...

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2 giorni fa — La procura di Mantova ha aperto un'inchiesta: ora si vuole capire se possano esserci responsabilità di terzi per il gesto estremo.
 

3 commenti:

ambrogio negri ha detto...

Dico, anche in questo caso, quello che ho capito io, premettendo che seguo con un certo distacco tutto il clamore lanciato da ogni mezzo di “informazione” in pasto ai 60 milioni di esperti di ogni cosa che siamo diventati noi italiani.
La cura con il plasma iperimmune consente di guarire un malato con il sangue di due ristabiliti che abbiano sviluppato un certo titolo di anticorpi. La logistica di prelievo, il controllo del plasma raccolto, lo stoccaggio, la distribuzione delle sacche raccolte e l'infusione del plasma iperimmune non sono processi semplici, né troppo economici o privi di rischi.
Anche senza particolari doti di analisi, viene da sé che un vaccino, che induce lo sviluppo degli anticorpi con un prezzo trascurabile, se posto a confronto con il costo della produzione del plasma sommato al ricovero ospedaliero di parecchi giorni, è di gran lunga più conveniente.
Cosa sia successo a De Donno, che ha trovato con facilità 116 donatori per curarne 58, non me lo spiego e mi spiace per lui. Però credo altamente improbabile trovare milioni di donatori per curare milioni di malati, ammesso che il tempo per farlo sia più spedito.
Dunque per me “VIVA IL VACCINO” e correte a farvelo somministrare senza preoccuparvi di diventare sterili a 100 anni. Che poi sarebbe un vantaggio per il contenimento della sovrappopolazione e una salvaguardia per il futuro della vita sul pianeta.
Cordiali saluti

Pietro Melis ha detto...

Quando De Donno impiegò il plasma non esistevano i vaccini. Il plasma è stato impiegato con successo. Io penso che De Donno abbia suscitato l'invidia dei caporioni infettivologi, immunologi, virologi etc. Hanno saputo solo diventare personaggi delle TV ma non hanno mai fatto parte di un gruppo di studio per la preparazione di un vaccino. Mi riferisco soprattutto a Bassetti. Grande parlatore e buono a nulla nella ricerca. Ho saputo da un medico che fu Burioni a mandargli i NAS in ospedale. E comunque rimane il fatto che le case farmaceutiche italiane debbono essere colpevolizzate per incapacità avendo costretto l'Italia a comprare dall'estero i diversi vaccini.

ambrogio negri ha detto...

Come ho già detto, io riferisco quello che ho capito. Se crede, a questo link: https://www.aifa.gov.it/-/covid-19-studio-tsunami-il-plasma-non-riduce-il-rischio-di-peggioramento-respiratorio-o-morte, può trovare il comunicato stampa, non di Burioni o altre prime donne, che annuncia che la sperimentazione con il plasma NON FUNZIONA.
Ovviamente io non ho i requisiti per giudicarne la veridicità, posso solo dire che si trova su un organo governativo ufficiale.
Cordiali saluti