martedì 20 luglio 2021

NON SI TRATTA DI NEGARE IL VACCINO MA DELLA PAURA DEL VACCINO

Non si tratta di un vero vaccino il cui termine ha origine dal virus che colpiva i bovini da cui fu tratto da Jenner il vaccino contro il vaiolo. I cosiddetti vaccini sono stati sempre inoculati nell'età infantile contro la difterite, la poliomelite, la tubercolesi. Una sola volta nella vita e basta. Il (falso) vaccino contro il Covid è del tutto sperimentale e non si conoscono gli effetti che esso possa causare nel futuro. Da qui la legittima paura di coloro, come me, che non sono affatto contrari al (falso) vaccino contro il Covid e che sperano,anzi, che vi sia il maggior numero dei vaccinati. "Per vedere l'effetto che fa" (Enzo Jannacci). Il noto Locatelli (trasmissione IN ONDA del 20 luglio) ha detto che non si sa quale sia il periodo di immunizzazione dopo aver fatto il doppio vaccino contro il Covid e che è possibile che si debba fare un terzo (falso) vaccino. Costui non ha spiegato quando si dovrebbe fare il terzo vaccino. Quando uno si è già ammalato di Covid? In tal caso servirebbe a nulla il terzo vaccino perché il (falso) vaccino serve a prevenire la malattia per Covid non a curarlo. E' evidente che il (falso) vaccino contro il Covid è in via ancora sperimentale. In sostanza: spero che quasi tutta la popolazione si vaccini. Spero soprattutto che venga imposto il vaccino a quella scriteriata e bruciata gioventù che non sa rinunciare agli assembramenti, e da pazzi senza mascherina, divenendo il maggiore veicolo del Covid trasmettendolo nella casa dei genitori. O si vaccinino o si precludano per essi tutti i luoghi da essi frequentati con assembramenti, come le discoteche. Quintuplicati a Roma i contagi a causa dei giovinastri assiepati nelle strade per vedere l'autobus con gli "eroi" vincitori delle europee. E tutti senza mascherine. Via dalla pazza folla! Meglio tornare alle zone rosse per liberarci di questi folli.             

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22 mag 2020 — La storia insegna, infatti, che le vaccinazioni hanno avuto un ... e la riuscita del suo vaccino lo rese ancora più famoso in tutto in modo.
La scoperta della tecnica della Vaccinazione come metodo per sconfiggere le ... di origine polacca, famoso per le sue scoperte sul virus della Poliomielite.

2 commenti:

RIC ha detto...

Quello che mi fa inorridire di fronte alla scienza , a quella congrega di incompetenti che entrano nelle universita' e poi ne ne escono piu' mettendosi la divisa da " ricercatori " a quegli pseudo studiosi ben foraggiati dalle case farmaceutiche che da decenni si presentano come depositari della verita' scientifica, questi beceri personaggi, di fronte alle malattie e in questo caso a delle infezioni collettive , hanno sempre cercato di porre rimedio al danno con la toppa ricucita. Nessuno MAI ha cercato di eliminare le cause delle malattie. Nessuno ha mai accusato a spada tratta l' indebolimento del corpo umano di fronte a cibi "industriali" a porcherie che gli imprenditori di MERDA producono con l' agricoltura intensiva sotto le serre,
per non parlare degli allevamenti. Una sana alimentazione consente ad un corpo di trarre il meglio dai cibi genuini che la natura offre se non violentata.Un corpo nutrito a porcherie avra' sempre maggior necessita' di essere sostenuto artificilamente con palliativi e surrogati. Da quando quei bastardi di industriali hanno visto " affari enormi " nella alimentazione il vero contadino e' scomparso e i danni si vedono .

ambrogio negri ha detto...

Dal primo censimento della popolazione italiana del 1861, dati ISTAT: “ …. I risultati contano 22.182.377 residenti (che salgono a circa 26 milioni, considerando le zone non ancora annesse), con un 51% di maschi. L’età media è di 27 anni, mentre la percentuale degli ultrasettantenni è ridottissima. Una popolazione molto più giovane di quella attuale, con un alto tasso di natalità (i bambini con meno di 10 anni rappresentano il 24% del totale) e nuclei familiari numerosi (con 4 componenti in media). …”
In quel mondo idilliaco, secondo RIC, l’età media era di 27 anni, ovviamente tutti super robusti, visto che era riusciti ad arrivare a quella veneranda età.
Ai giovani scriteriati, che si ammassano senza mascherina, l’obiezione che si può opporre è che non mostrano un minimo di generosità per evitare che il virus, diffondendosi, possa variare in forme più aggressive che potrebbero diventare letali anche per loro che oggi non si ammalano se non in piccolissima percentuale, ma di sicuro non gli si può imputare la responsabilità del rischio che corrono i soggetti più fragili che esitano ad assumere il (falso) vaccino per prevenire la malattia.
Cordiali saluti