Prendo in considerazione l'ultimo caso. Una donna di 58 anni inizia una relazione con un 27enne. Fu un inizio del tuttto anormale. Voleva ...carne giovane. Infatti su che cosa poteva basarsi l'inizio della relazione se non su interesse unicamente sessuale? Non poteva certamente la relazione avere una prospettiva di durata non esistendo la possibilità di dividere insieme la vita. Anche dal punto di vista economico perché lei aveva un lavoro e lui ne era privo. Ma ammettiamo che all'inizio vi fosse stato da parte di lei un innamoramento oltre il sesso. E' proprio la fase dell'innamoramento che fa perdere la ragione. Molti anni fa alla fine di una conferenza tenuta a Cagliari dal famoso Francesco Alberoni dopo avere pubblicato il libro intitolato Innamoramento e amore gli domandai: come è possibile che una donna si innamori anche di un delinquente o comunque di un individuo violento? Mi rispose che la donna, avendo per natura una sensibilità materna, si convince di poter cambiare il carattere dell'individuo di cui si era innamorata nella fase dell'innamoramento. Evidentemente Alberoni era convinto, giustamente, che ciò fosse impossibile. A conferma di ciò feci riferimento a Schopenhauer, che in un libretto sull'amore scrisse che credere di poter cambiare il carattere di una persona è come credere di poter cambiare la natura di un serpente velenoso togliendogli il veleno. Ciò è impossibile perché il veleno si riforma. L'educazione, aggiunge Schopenhauer, può solo limare il carattere ma non cambiarlo del tutto. Tutti i femminicidi accadono anche per colpa della donna incapace di valutare la natura dell'individuo con cui inizia la relazione. Io penso che un individuo può mascherare solo per poco tempo il suo varo carattere e che basterrebbero pochi giorni (se non poche ore) per scoprirne la natura. Ma per questo bisognerebbe saper usare anche la ragione oltre che il sentimento, che nella fase dell'innamoramento oscura la ragione. Riprendendo in esame l'ultimo episodio vengo a conoscenza che la donna, anche dopo averlo denunciato perché ormai la relazione era finita e nonostante ciò lui continuava a perseguitarla, aveva accettato un ulteriore incontro credendo che così potesse calmarlo. Fu un errore fatale, mortale. Colpa anche dei giudici che in questi casi, essendo l'individuo recidivo da molti mesi, avrebbero dovuto imporre l'allontanamento del futuro assassino applicandogli un bracialetto elettronico per controllarne le località in cui si muoveva. Una volta controllata la sua vicinanza alla casa della donna sarebbero dovuti intervenire prontamente e l'assassinio non sarebbe avvenuto. E vista l'ostinazione di quell'individuo nel rifiutare di tenersi lontano dalla donna un carcere forse l'avrebbe costretto a calmarsi e a non proseguire nella sua ostinazione. L'articolo 612-bis del Codice penale punisce (con la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi) il reato di stalking. In alternativa, come minimo, sarebbe necessario un ricovero coatto in psichiatria (Trattamento Sanitario Obbligatorio). In conclusione, si può dire che le donne in molti casi vanno a cercarsela.
sabato 27 agosto 2022
RIFLESSIONI SUL FEMMINICIDIO
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1 commento:
Voglia di eterna giovinezza, il look, la ricerca di amanti più giovani, di gigolò quasi imberbi, a volte col cervello bacato. Prerogativa esclusiva degli uomini, un tempo, farsela con la carne fresca, adesso anche delle donne. E comunque la sventurata signora di mezza età ha pagato fin troppo caro il suo capriccio. RIP.
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