sabato 23 agosto 2014

SOLUZIONE FINALE DA CONSIGLIARE A ISRAELE CONTRO HAMAS

La striscia di Gaza ha come confine a nord lo Staro di Israele e a sud l'Egitto (regione di Gaza chiamata Rafah). Di fatto si tratta di un territorio che può essere considerato un grande lager. Io mi sono sempre domandato: da chi riceve le armi Hamas? Certamente non possono passare a nord perché confina con Israele. Dunque dovrebbero passare a sud (attraverso la regione di Rafah). In questo caso basterebbe occupare la regione di Rafah (confinante con l'Egitto) per impedire qualsiasi passaggio di merci e di armi. Tranne che le armi arrivino via mare. Ma qui la soluzione è ancora più semplice. Basta fare uno sbarramento di navi israeliane per impedire qualsiasi sbarco di merci e di armi. La striscia di Gaza non ha alcuna rappresentanza internazionale perché anche in sede ONU è riconosciuto solo il governo palestinese della Cisgiordania di Abu Mazen. Da considerare che la striscia di Gaza si separò dal governo di Abu Mazen quando Hamas risultò avere una rappresentanza del 44% contro il 41% del partito Al Fatah di Abu Mazen. Ma solo a causa della maggioranza assoluta di Hamas nella striscia di Gaza. Hamas ha nel suo statuto la distruzione dello Stato di Israele. Posta questa premessa non è possibile trattare con i pazzi di Hamas, che riceve aiuti finanziari da molte televisioni arabe. Ma questi aiuti servirebbero a nulla se la striscia di Gaza fosse trasformata in un lager impedendo anche il rifornimento di merci via terra e via mare da parte di Israele.   E non si dica che la popolazione di Gaza è innocente. FALSO. Essa ha votato per Hamas e merita di essere ritenuta una popolazione di terroristi, da estirpare non tanto con le armi, ma portandoli alla morte per fame. Anche impedendo a questi subanimali di vivere di pesca con lo sbarramento navale di fronte alla costa. Perché non meritano di più. Chiusi gli imbocchi delle gallerie che Hamas ha costruito per avere sbocchi sul territorio di Israele, da cui lanciani i missili (chi glieli ha dati?) questi fanatici criminali non avrebbero più salvezza. Che cosa accadrebbe allora?  Di fronte alla prospettiva della morte per fame questi criminali dovrebbero arrendersi o preferire la morte. E non si dica che vi andrebbero di mezzo anche i bambini. Questi bisogna considerarli già adulti, perché chi nasce con il Corano in testa, avendolo succhiato sin dal latte materno, non è recuparabile alla ragione. Perciò bando ai sentimantalismi e imparino gli israeliani a mettere in atto l'esperienza nazista dei lager, ma senza nemmeno acqua e cibo.
La Palestina è terra ebraica, e chi ritiene che sia degli arabi sta dicendo che il diritto di proprietà sulla terra deriva dal diritto della forza, cioè dall'invasione. Gli ebrei hanno avuto in Palestina un regno che durava da 1000 anni e di cui furono espropriati sin dall'epoca romana. Gli ebrei sono dunque da considerare l'unica popolazione autoctona sopravvissuta della Palestina tra tutte le antiche popolazioni che l'abitavano. Come mai sono sopravvissuti solo gli ebrei, mentre gli arabi sino al 650 sono vissuti "in una tana chiamata Arabia" (Henri Pirenne, Maometto e Carlomagno), da cui sono usciti disgraziatamente per invadere mezzo mondo sino all'Asia centrale? Perché gli ebrei si erano inventati furbescamente un dio, chiamato con vari nomi (tra cui principalmente Jahweh) e hanno anonimamente scritto un libro pallosissimo chiamato Bibbia (Antico Testamento), scritto, si badi bene, non per fare proselitismo, come, al contrario, in diversi modi, hanno fatto il cristianesimo e l'islamismo. Agli antichi ebrei degli altri popoli gliene fregava nulla. Anzi, erano (e sono tuttora) così gelosi del loro dio che preferirono sempre, in tutta la loro storia, tenerselo solo per sé, in modo da potersi considerare come "popolo eletto". Oggi solo i fanatici ebrei ortodossi in Palestina e quelli delle sinagoghe nel resto del mondo (osservanti delle regole mosaiche, cioè di un personaggio, Mosè, che l'esegesi biblica ha dimostrato non essere mai esistito) credono ancora di essere il popolo eletto. Ma si tratta di un fanatismo tranquillo, proprio perché rifiuta di fare proselitismo. La religione ebraica si identifica con la razza ebraica, e gli ebrei credenti non desiderano conversioni. Buon per essi e per tutti noi. Ma come è possibile credere in un dio creatore del mondo e non pretendere che altri popoli credano nell'unico dio vero per gli ebrei? Inutile cercare la logica. Tutto l'Antico Testamento è l'esempio massimo di un testo religioso completamente fuori della logica anche in tutti i racconti, che tuttavia si dice siano stati voluti da Jahweh, che in origine era uno degli dèi del pantheon delle divinità pagane ebraiche, e il suo maggiore concorrente era il dio Baal. Gli antichi ebrei passarono dal paganesimo alla monolatria con la riforma del re Giosia (VII secolo). Monolatria significa adorare un solo dio pur riconoscendo l'esistenza di altri dèi. Perciò Davide (che, regnante dal 1020 al 960, costruì il regno unito di Israele a nord, con capitale Samaria, e di Giuda a sud, con capitale Gerusalemme) e Salomone (che costruì il primo tempio-mattatoio sulla base dei disegni lasciati da David, ma che a causa delle tasse imposte per costruirlo provocò la scissione del regno di Israele da quello di Giuda) erano ancora pagani. Solo dopo la distruzione di Gerusaleme ad opera di Nabucodonosor (587) gli ebrei deportati in Babilonia cominciarono a pensare che il disastro fosse dovuto ad una punizione di Jahweh, che non era stato mai riconosciuto come unico dio. A quell'epoca risale la prima stesura scritta del Pentateuco (i primi cinque libri della Bibbia) facendo riferimento ad una tradizione orale. I loro discendenti portarono in Palestina il monoteismo quando Ciro il Grande, re di Persia, che aveva incluso senza colpo ferire il regno di Babilonia in quello persiano, nel 539 con un editto speciale permise agli ebrei di Babilonia di tornare in Palestina (ma non tutti vi tornarono, anzi, vi andarono, trattandosi dei discendenti dei deportati). Da qui il passaggio successivo dalla monolatria al monoteismo. 
Da notare inoltre che nel Genesi in effetti non si dice che Jahweh (che nel Genesi appare ancora con il nome di Elohim- El in ebraico significa Potente) creò il mondo dal nulla. In ebraico vi è un termine che letteralmente deve essere tradotto, non con "creò" ma con "fece", nel senso di "ordinò". Perché gli ebrei ripresero dai miti mesopotamici il racconto della "creazione" del mondo. Ma nell'antichità, anche greca, non apparve mai il "concetto" di creazione dal nulla. Il Demiurgo di Platone (Timeo) non crea la materia, ma la ordina perché la materia è coeterna con il Demiurgo. La creazione dal nulla era concepita una aberrazione sul piano razionale. L'immagine della creazione del mondo dal nulla appare per la prima volta con l'ebreo eretico, perché neoplatonico, Filone di Alessandria (20 a.C.-45 d.C), che nacque, appunto, in Alessandria d'Egitto e non conobbe mai la Palestina. Il cristianesimo poi si appropriò dell'invenzione di Filone. 
Chi crede che gli ebrei credenti abbiano interesse a convertire gli altri alla religione ebraica si sbagliano di grosso. L'Antico Testamento fu scritto con un unico scopo: quello di giustificare la proprietà della Palestina con l'assegnazione agli ebrei di quel fazzoletto di terra da parte di Jahweh. In fondo Jahweh, "creatore" del mondo, si accontentava di poco. La cosa fa anche ridere.
Quei pochi idioti non ebrei che vogliono convertirsi vengono guardati con sospetto, e debbono subire una prova lunga anni prima di essere accolti nei registri delle sinagoghe. L'unica cosa che putroppo unisce ebrei osservanti ed islamici è la crudele farneticazione della macellazione rituale (dedotta dal romanzesco, mai esistito, Mosè), con cui si pretende di considerare impuro l'animale che venga privato dei sensi  prima di essere ucciso nei mattatoi. Deve morire cosciente tra enormi sofferenze mentre legato a terra cerca di liberarsi sino a quando, perdendo le forze, si arrende alla morte lenta per dissanguamento. E poiché in un saggio del 2004 (pubblicato negli Annali della Facoltà in cui insegnavo) mi battei contro questa farneticazione, aggiungendo per provocazione (tanto per avere pubblicità riguardo a questa farneticazione) che IN QUESTO SENSO mi dichiaravo antisemita e antislamico, mi buscai una condanna ad una multa sotto condono (sino alla Cassazione) da parte di giudici che non ebbero il coraggio di porsi contro gli ebrei delle sinagoghe e contro le loro farneticazioni. Saggio sequestrato con l'irruzione della polizia nella Facoltà. Ma molti colleghi ne avevano già avuto copia e non la consegnarono. Mi furono sequestrati in casa gli estratti. Ma ne conservai alcune copie. Non valse l'aggiunta che distinguevo tra ebrei osservanti della macellazione rituale ed ebrei non osservanti. Nelle sentenze si tacque completamente del fatto che accomunavo ebrei osservanti ed islamici. A questi disonesti giudici degli islamici non gliene importava un cazzo. Ma guai a toccare gli ebrei, a causa della solita storia della shoah. Come se fossero l'ombelico dell'universo. Non valse nemmeno il fatto che nello stesso saggio avessi riempito un'intera pagina di nomi di ebrei non credenti (partendo da Spinoza e da Marx per arrivare a Freud) per dimostrare che gli ebrei, se non credenti, appartengono alla migliore intelligenza del mondo, avendo dato alti contributi nella scienza e nell'arte dopo il processo di secolarizzazione dell'ebraismo a partire dall'800. Dovetti sopportare la scellerata accusa di antisemitismo da parte dei giudici disonesti (che non vollero opporsi all'azione giudiziaria promossa contro di me dal rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, autore del farneticante libro Guida alle regole alimentari ebraiche, Lamed 2000). Questo saggio, sequestrato, fu da me successivamente incluso nel libro Scontro tra culture e metacultura scientifica). 
Io avevo domandato al P.M., tanto per sfidarlo, che per lo stesso motivo per cui si chiedeva la mia condanna (istigazione all'odio religioso) fosse sequestrato anche il Corano. E accompagnai la mia richiesta con il mio florilegio del Corano. Ma i giudici disonesti archiviarono il mio esposto perché certamente non avrebbero mai avuto il coraggio di sequestrare il Corano su tutto il territorio nazionale. Non potevano porsi contro più di un miliardo di farneticanti, anche se predicanti l'odio religioso.  Mentre io ero solo, abbandonato anche dalle vigliacche associazioni animaliste. Questa è la giustizia dei caccasotto della società multiculturale e multirazziale. MALA TEMPORA CURRUNT. 
Di che si lamenta dunque l'Occidente se ritiene che il più odioso testo pseudo religioso, il Corano, possa essere la base della propaganda islamica, cioè della peggiore malattia mentale che esista sulla Terra?     
Peggio dell'alzheimer, perché gli sfortunati che hanno questa malattia non ragionano ma non sono violenti. Gli islamici aggiungono la violenza all'alzheimer di cui soffrono a causa del Corano. Sono dei subanimali.      
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