Questo papa, un "sepolcro imbiancato" (così viene definito l'impostore in Matteo, 23,27), ha sbagliato Francesco prendendo il nome da quel carnivoro che fu Francesco d'Assisi. Leggere le terribili parole (qui sotto riportate) che il "poverello" pronunciò un giorno di natale secondo la biografia di Tomaso da Celano. E in onore di quello di Assisi l'attuale papa scrisse l'enciclica Laudato si'. Una falsa difesa del creato da cui è esclusa la vita degli animali. Continua il suo complice silenzio sulle stragi di agnelli in occasione del natale e della pasqua. Il sangue degli innocenti ricada sui loro assassini. Ma si dovrebbe anche dire: il sangue degli assassini ricada sugli innocenti. E i mandanti (tra cui l'attuale papa) sono colpevoli quanto gli assassini. Non poteva di certo prendere il nome da San Francesco da Paola, che, vegano e protettore dei vegani, visse 91, mentre quello di Assisi visse solo 44 anni.
Da notare come le associazioni animalistiche (come la LAV) si siano illuse con l'avvento di questo papa. Ma dopo la grande disillusione vigliaccamente hanno evitato di promuovere dimostrazioni contro di lui.
Animalisti accecati dall'ideologia
Da notare come le associazioni animalistiche (come la LAV) si siano illuse con l'avvento di questo papa. Ma dopo la grande disillusione vigliaccamente hanno evitato di promuovere dimostrazioni contro di lui.
Io sono nato per
odiare, non per amare. Perché "se si ha il diritto di amare si ha anche il
diritto di odiare" (Oriana Fallaci). E soltanto odiando con tutte le forze
un mondo di violenza, di ingiustizie contro i più deboli, gli indifesi, soltanto
odiando i vigliacchi malati di antropocentrismo, le menzogne delle religioni
propagatrici di violenza, soltanto odiando una umanità fatta di impostori, di
gente che vive per far danaro, anche sfruttando a morte la vita animale, si può
veramente amare un ideale di vita migliore, fondata, non sulla morale, sempre
soggetta al relativismo delle tradizioni culturali, anche le più aberranti, ma
sul diritto naturale, metaculturale. Odio coloro che amano i piaceri della
gastronomia preparata dai "pasticceri di cadaveri" (Plutarco). Odio
gli impostori che mangiano carne ma non sarebbero mai capaci una volta nella
vita di ricavarsi da sé la bistecca in un mattatoio uccidendo, dissanguando,
spellando e squartando l'animale di cui si cibano. Credono di avere le mani
monde di sangue, mentre, da mandanti, le hanno più sporche di quelle dei
macellatori che se le sporcano per gli impostori. Ma ne uccide più il palato
che la spada. Troppo facile amare il bene senza agire per combattere il male. A
causa di quasi tutta l'umanità sono stato reso indifferente alle sofferenze
umane.
Animalisti accecati dall'ideologia
Quando
l’ideologia suona, la musica della verità tace. L’ideologia animalista ha
colpito Papa Francesco ed il Santo di Assisi. Gira da qualche giorno su
facebook una notizia: “FINALMENTE UN PAPA L’HA DETTO! A PASQUA
NON MANGIATE AGNELLO E CAPRETTI”. Ed anche su altri siti il messaggio che suona
è quello: “Il Papa: a Pasqua non mangiate agnelli a capretti”, per citarne uno
dei tanti. Peccato solo che il Papa non abbia mai detto quello che gli si
attribuisce. Tutto parte forse da un post dal titolo un po’ equivoco della lega
anti-vivisezione, “Grazie al Papa e no alla strage degli agnelli per Pasqua”.
E da lì si sa come girano le informazioni. Quindi il Papa non ha invitato
nessuno a non mangiare l’agnello. È vero invece che gli animalisti, appena
eletto il Papa, si erano messi subito in moto, chiedendo di fermare “la strage
delle migliaia di agnelli che ogni anno vengono sacrificati”, come avanzato da
Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu. “Jorge Mario Bergoglio”, ha detto
invece Massimo Pradella, presidente internazionale Oipa, l’organizzazione
internazionale protezione animali, “eletto ieri come nuovo Papa della Chiesa
cattolica ha scelto per la prima volta nella storia il nome Francesco. Ci
auguriamo che questa scelta sia motivata anche dalla sensibilità e dal rispetto
per gli animali che contraddistingue il frate Francesco, poi diventato santo, e
che si rifletta sulle scelte che opererà”.
Al Papa allora l’invito a “rompere
con alcune anacronistiche e crudeli tradizioni”. “Appena ho sentito il nome
`Francesco´ ho sperato subito che la scelta fosse stata ispirata al santo di
Assisi’’, dice il presidente della Lega anti vivisezione (Lav) Gianluca
Felicetti. “Questo Papa ha un’arma formidabile da utilizzare subito – continua
il presidente della Lav – elevando una sua parola in occasione della prossima
Pasqua, per evitare la strage delle migliaia di agnelli che ogni anno vengono
sacrificati’’. Sarebbe “un segnale di discontinuità con i suoi predecessori”
che dimostrerebbe “compassione per tutti i viventi, animali compresi, facendo
così della festa una Pasqua di resurrezione e quindi di vita. Ci auguriamo che
sia un uomo di pace, che applichi il rispetto per tutti gli esseri viventi a
360 gradi proprio nello spirito di San Francesco”.
La vulgata è dunque che San
Francesco sarebbe stato una sorta di animalista dell’era antica, un uomo che,
come loro, equipara in qualche modo la vita umana a quella animale, tanto,
magari, da fare di lui un vegetariano. E questo lo può pensare solo chi,
accecato dall’ideologia animalista, non conosce la figura di San Francesco.
Basta leggere le Fonti Francescane: “Un giorno i frati discutevano assieme se
rimaneva l’obbligo di non mangiare carne, dato che il Natale quell’anno cadeva
in venerdì. Francesco rispose a frate Morico: «Tu pecchi, fratello, a chiamare
venerdì il giorno in cui è nato per noi il Bambino. Voglio che in un giorno
come questo anche i muri mangino carne, e se questo non è possibile, almeno ne
siano spalmati all’esterno”. (Vita seconda di Tommaso da Celano). Insomma,
non solo il Papa non ha detto di non mangiare l’agnello pasquale. Ma l’idea
stessa che il suo nome e la tradizione francescana facciano di lui un
animalista può essere figlia solo di un cieco approccio ideologico.
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