mercoledì 12 dicembre 2018

STRASBURGO: TUTTA COLPA DEL CORANO. MA NON LO SI VUOLE AMMETTERE

Ho sempre scritto che non può esistere un islam moderato perché non esiste un Corano moderato. E un deficiente (per di più italiano, ma convertitosi all'Islam, con un blog intitolato Civiltà Islamica)  mi ha denunciato per vilipendio della religione islamica in base all'art. 403 avendo scritto che il Corano è un libro di merda la cui predicazione dovrebbe essere vietata perché in contrasto con l'art. 8 della Costituzione e gli articoli 110 e 414 del Codice Penale. Ma la politica impone di distinguere falsamente tra islamici estremisti e islamici moderati, certamente perché si ha paura di ritorsioni terroristiche. Si arriva persino ad accettare, per quieto vivere,  la menzogna dell'Islam come religione di pace. Le moschee dovrebbero essere tutte chiuse perché predicano un libro che è una continua istigazione alla violenza sino all'omicidio di massa nei confronti degli infedeli, ebrei e cristiani compresi. A un islamico che viva in uno Stato islamico è proibito di convertirsi ad altra religione e tanto più di manifestare il suo ateismo, se non vuole andare incontro ad una fatwa, cioè ad una condanna a morte che gli viene lanciata contro dalle autorità "religiose". Sia di esempio il caso di Magdi Allam costretto da 10 anni a vivere sotto scorta dopo che in Italia si convertì al cristianesimo. 
Dopo l'ennesima strage di Strasburgo non vi sarà alcuna manifestazione pubblica di condanna da parte degli islamici falsamente ritenuti moderati. Il silenzio toglie loro la maschera dell'impostura che essi debbono imporsi in base alla legge coranica della Taqyya (impostura), che comanda agli islamici che vivono in Stati non islamici di far finta di essere obbedienti alle leggi dello Stato non islamico in attesa che monti il loro numero per poi dettare essi le loro leggi. Io mi domando perché sia proibito di fare propaganda per il Mein Kampf di Hitler mentre è permesso di fare propaganda per quel libro di merda chiamato Corano, assai peggiore del Mein Kampf di Hitler, che predicava l'antisemitismo, mentre il Corano predica odio per tutti coloro che non vogliano sottomettersi alle pazzie che si inventò un individuo analfabeta dettandole ad uno scriba dicendogli che gliele dettava Allah tramite dettatura dell'arcangelo Gabriele. Come può uno Stato riconoscere tutela giuridica a simili pazzie riconoscendo il reato di vilipendio di una religione? Premesso che lo Stato dovrebbe ignorare tutte le religioni e dunque dovrebbe abolire il reato di vilipendio di una religione perché, come scrisse Montesquieu (Lo spirito delle leggi), Dio non ha bisogno delle leggi degli uomini che si facciano avvocati di lui, tutti gli islamici che vivano in Stati non islamici dovrebbero dire se siano disposti a rinnegare tutte le frasi del Corano che predicano la violenza. In caso contrario essi, se stranieri, dovrebbero essere espulsi e ricacciati nello Stato di provenienza. Se invece sono cittadini di uno Stato non islamico convertitisi all'Islam, non potendo essere cacciati dovrebbero essere privati dei diritti civili e della possibilità di fare propaganda per il Corano, pena il carcere. Infatti un islamico non può modificare e tanto meno togliere una frase del Corano, che deve essere ritenuto, come prescrive lo stesso Corano, un libro eterno perché dettato direttamente da Allah, al contrario dell'Antico Testamento, che gli stessi ebrei ritengono ispirato, e non dettato, da Jahweh, e dunque da contestualizzare in un certo priodo storico. Gli ebrei credenti di Israele non pretendono che siano rispettate le norme del Levitico, dove si richiede la lapidazione degli adulteri, lo sterminio degli omosessuali e la condanna a morte di coloro che non rispettano il sabato astenendosi da qualsiasi attività lavorativa. Purtroppo da vigliacchi hanno conservato la macellazione kosher (senza previa rimozione della coscienza), e gli islamici l'hanno fatta propria nella corrispondente macellazione halal. E gli Stati non islamici, in questo caso per non opporsi soprattutto agli ebrei credenti, hanno ammesso per legge questa maggiore sofferenza imposta agli animali nei mattatoi. Un motivo in più perché lo Stato ignori tutte le religioni cancellando il reato di vilipendio di una religione.                             

Quelli che omettono
la matrice dell’attentato



Pietro Melis: Il terrorismo nel Corano


20 ott 2009 - Propongo che si insegni nelle scuole il Florilegio del Corano che qui riporto. Mi meraviglio del fatto che Magdi Allam, convertitosi al ...
 

1 commento:

Giancarlo MATTA ha detto...

Eccellente Professor Melis,
1] Non si preoccupi : i due rinnegati di “civiltà-islamica” [ guarda caso : prima erano “de-sinistra” (falsa) poi hanno cambiato parrocchia. Essenziale sia il constatare la loro continuità “dinastica” = portare il cervello all’ammasso… ] hanno tirato un sasso in aria e poi se lo sono ripreso sulla testa. Denunce archiviate. STOP
Ora, condivido quanto da Lei sapientemente esposto. Rimane da precisare che :
2] Nessun musulmano può interpretare ( ermeneutica ) il corano o gli altri “testi sacri” dell’Islam, pena la morte (Sura 18; Versetto 27). Questa è una delle principali cause della persistente ed irrimediabile arretratezza degli Stati dominati dallo “islam-vero”.
Le eccezioni ci sono ma sono rarissime e di pressoché nullo peso; caso mai ne riparleremo.
3] Quanto agli appartenenti al “Popolo Ebraico” ( cioè tutti gli ebrei = tali “ipso-facto” in quanto figli di ebrei ), ebbene da tempo in seno alle Comunità Ebraiche della Diaspora (per non riferire di quelle viventi attualmente in terra di Israele) il dibattito è (e fu) vivacissimo : vi furono e vi sono “ebrei” atei, agnostici, “non praticanti”, “osservanti”, “praticanti”, intransigenti, radicali, tradizionalisti, modernisti, indifferenti,….. Anche in questo, forse, sta la grandezza di quel “POPOLO” = avere compreso e consentito, anzi incoraggiato, la critica (cioè la discussione) finanche sui punti ritenuti più “sacri” delle loro “credenze” ancestrali. Tant’è che ebbero ed hanno tra le loro fila geni in tutti i campi delle attività umane (non ne cito perché sono troppi) i quali tutto facevano meno che “praticare” le assurdità primitive indicate ( prescritte ? … bah ! ) dalla “religione” dei loro antenati (mutilazione rituale compresa). Ciò non di meno, erano “ebrei” per forma-mentis nel senso della libertà intellettuale della quale godevano e si gloriavano.
Onore al loro Merito.
4] Per quanto riguarda oggi NOI italiani civili atei-agnostici, ci conforti l’assunto stoico che già nei secoli della Romana Civiltà asseriva = Le “religioni” = per il Saggio sono tutte FALSE; per lo stolto sono tutte vere, per il politicante sono tutte utili.
Cordiali Saluti da Torino. G M