venerdì 13 novembre 2020

IL LARDOSO VISSANI SI LAMENTA DEL SUO RISTORANTE CHIUSO

 Ormai appare spesso nelle trasmissioni TV lamentando il fatto di avere dovuto lasciare senza stipendio i suoi dipendenti che ancora non hanno ricevuto la cassa integrazione. Una donna gli ha domandato: perché non l'ha anticipata lei? E perché avrei dovuto farlo io? ha risposto. Ma non si vergogna questo grassone obeso di apparire in TV essendo la peggiore pubblicità per i ristoranti? Sono tutti inessenziali, improduttivi. Gente che ha sbagliato mestiere.

 

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8 commenti:

marcorighi1979@gmail.com ha detto...

sora Lella ne aveva fatto una ragione di vita, di sussistenza diciamo. senza il suo ristorante forse non avremmo mai conosciuto la grande Elena Fabrizi. detto ciò è vero che il mestiere di ristoratore è sempre stato, almeno qui in Italia, il mestiere di chi non voleva o non poteva studiare. pertanto è vergognoso il vantarsi degli chef stellati quando non sono nemmeno laureati. però..viva sora Lella !

RIC ha detto...

marcorighi1979 : l' ultima cosa che mi aspetto da uno " chef" e' che sia laureato, anzi..lo vedo come ostacolo alla sua funzione.Ho passato 28 anni a mangiare fuori casa al ristorante per 5 giorni alla settimana e le garantisco che la vera cucina e' quella semplice senza tante lauree appiccicate alla parte del ristorante e tante spruzzate o pennellate di schifezze sul fondo del piatto. Se poi il prezzo e' un parametro indicativo tanto in voga per darne un giudizio tipo i" 4 ristoranti " del capellone Alessandro , allora mi vanto di dire che la vera cucina la si riconosce
economicamente parlando in italia fra i 15 /25 euro vini esclusi .Poi se qualcuno ama essere preso per i fondelli e' libero di frequentare quei ristoranti che ti mettono un secondo in fondo ad un barattolo e devi raccattarlo con la forchetta , bevendo in un calice stretto e alto 30 cm... gia' problematico per un pellicano...se poi parliamo di pizze ormai va di moda la gourmet... alta dieci cm. cruda e gommosa che sembra un panettone ..

Pietro Melis ha detto...

In questa situazione meglio evitare i ristoranti. Chi per ragioni di lavoro non può mangiare in casa è meglio che si porti qualcosa da casa. Non si sa mai dell'igiene delle cucine dei ristoranti. Ed evitare di aggiungere il sale nell'acqua di cottura. Il sale è veleno per le arterie e per il cuore. Il sale è già presente in tutti gli alimenti. Regola buona è digiunare una volta alla settimana per far riposare l'intestino. Solo acqua per lavare l'intestino

Mauro b. ha detto...

Gli chef sono adulatori del palato. Usano anche ingredienti, condimenti, arricchitori di sapore sconosciuti ai più. Non si preoccupano eccessivamente della salute degli avventori. Professione destinata a sparire, con il lavoro da remoto. Destinata a ridimensionarsi, quanto meno. Anche i rappresentanti, i piazzisti, si ridurranno di numero. Niente sarà come prima, ce lo dicono in tutte le salse.

Le cenette intime al lume di candela. La quaglia a lungo ustolata alfine è uscita con te. Tubino nero, calza arrazzosa, tacco alto, spalle scoperte. Non vedi l'ora che arrivi il conto, per uscire e pilotarla nell'appartamentino che ti ha prestato Ugo, il tuo collega. Ma un improvviso mal di testa.... Botta alle coronarie, all'amor proprio,ruggisce il ragù super indigesto che va su e giù nello stomaco. Noi maschi siamo soggetti a rischio infarto, non solo per la pessima cucina.... Sarà per la prossima volta..... Meglio non seguirla di nascosto. Forse va veramente a casa. Forse no.

Pietro Melis ha detto...

"La quaglia a lungo ustolata alfine è uscita con te. Tubino nero, calza arrazzosa, tacco alto, spalle scoperte".
Che significano questi termini? Da dove sono tratti? Che significa "spalle scoperte"?

Mauro b. ha detto...

Termini usciti dalla mia mente. Associazione di idee, la cena intesa come mezzo di conquista. Non sempre riesce.... Usanze e modi comportamentali che, forse, non torneranno più. Nel bene e nel male.

ambrogio negri ha detto...

Prof. Melis, lei è troppo serio. A me Mauro b. sembra piuttosto spiritoso. Ha descritto in modo ironico una possibile situazione imbarazzante.
Cordiali saluti

Anonimo ha detto...

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