giovedì 23 aprile 2020

L'IMPOSTURA DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA



La Giornata mondiale della Terra, che ricorre il 22 aprile da 50 anni, vorrebbe essere la più grande manifestazione ambientale del pianeta, l'unico momento in cui i cittadini del mondo si uniscono per celebrare la Terra e promuoverne la salvaguardia. Che impostura! Ecco quanto già nel 2010  avevo scritto in un capitolo del mio libro Io non volevo nascere. Un mondo senza certezze e senza giustizia.  

Il rimedio non può consistere nel migliorare il livello alimentare ponendo a disposizione una maggiore quantità di proteine ricavandole dalla carne.  
 
Nemmeno nella Conferenza  dell'Onu (Copenaghen, 7-18 dicembre 2009) organizzata per contrastare le cause dei mutamenti climatici si è fatto riferimento alla causa principale dell'immissione nell'atmosfera, e perciò sulla terra, dei gas serra, tra cui, principalmente l'anidride carbonica, non avvertendo che la causa principale è data dagli allevamenti intensivi di morte, che con le flatulenze degli animali producono il 18% dei gas inquinanti (tra cui il metano, l'ammoniaca e  l'anidride carbonica), superiore all'inquinamento causato da tutta la viabilità mondiale, pari al 14%. Mangiare una bistecca equivale a percorrere con una automobile di media cilindrata circa 50 km.[1]   

“Quattro aziende producono oggi il 60% dei maiali in USA”. Dove ogni americano si ingroppa 127 chili di escrementi di maiali della Smithfield, che produce 31 milioni di suini anno. “Gli animali allevati in USA producono 130 volte i rifiuti organici di tutta la popolazione umana del Paese: 40 tonnellate  al secondo”. Non esistono impianti di trattamento dei rifiuti organici per gli animali d'allevamento. Quindi tutti quegli escrementi dove vanno a finire? E da che cosa sono composti? “Ammoniaca, metano, acido solfidrico, monossido  di carbonio, cianuro, fosforo, nitrati e metalli pesanti. In più i liquami nutrono più di cento micro patogeni che possono provocare malattie nell'uomo , tra cui  salmonella, cryptosporidium, streptococchi e giardia. I bambini che crescono nel comprensorio di una porcilaia industriale hanno tassi di asma superiori del 50%”. I campi non sono in grado di assorbire tutto questo. “I liquami vengono pompati in grossissimi lagoni (con una estensione di più di un ettaro e profondi 9 metri) accanto alle porcilaie, e possono essere numerosi, un centinaio o più”.
“Il deflusso si insinua nei corsi d'acqua, e i gas velenosi come ammoniaca e acido solforico evaporano nell'aria. Quando quei pozzi neri grandi come campi di calcio sono sul punto di traboccare vengono irrorati i liquami sui campi. Talvolta li spruzzano dritti in aria, un geyser di escrementi che spande un aerosol di feci creando vortici gassosi capaci di provocare gravi danni neurologici. Studi anno dimostrato che i lagoni emettono sostanze chimiche tossiche nell'aria e che possono provocare problemi infiammatori, immunitari, flogistici e neurochimici negli esseri umani”. I fatturati delle aziende però crescono e i costi di bonifica vengono posti a carico della comunità. La distruzione del paesaggio si sa è un crimine, uno dei più efferati, perché viene compromesso tutto il sistema di vita. Gli allevamenti intensivi sono un'assurdità e prima o poi dovranno cessare di esistere. Ogni stabilimento di salumi produce una filiera del benessere del consumatore. Un cretino che non ha consapevolezza, che non sa e non vuol saperne della sofferenza che vi è nel suo piatto. Siamo tutti responsabili di ciò che non facciamo. E' la violenza portata a sistema che trasforma in un affettato cibo morto....La carne etica non esiste. E' una falsità. E' solo un feroce sterminio industrializzato.[2]       

  Per alcuni secoli l'umanità ha sfruttato il carbone come fonte maggiore di energia e nel XX secolo si è aggiunto il petrolio. Ma né il carbone né il petrolio sono stati causa dell'inquinamento atmosferico sino alla metà del XX secolo, al cui inizio la popolazione umana era di circa un miliardo e mezzo. Nell'arco di mezzo secolo è passata a circa sette miliardi. E' dunque l'antropizzazione della Terra la causa principale dei mutamenti climatici, giacché le piante, con la pazzesca deforestazione dell'Amazzonia, polmone verde della Terra - e sacrificata negli ultimi decenni a vantaggio degli allevamenti di morte delle industrie dell'hamburger degli USA - non riescono più ad assorbire l'eccesso di anidride carbonica in rispetto dei normali tempi biologici. Sulla Terra vi sono almeno cinque miliardi in più di individui che non dovrebbero esistere. Ma di ciò nessuno parla  nelle varie conferenze dell'ONU, che si preoccupa, tramite la FAO, del  problema alimentare sapendo soltanto rincorrere scelleratamente l'aumento della popolazione.   

   Lovelock, il noto scienziato autore del libro Gaia (1979) aveva considerato la Terra come un organismo vivente capace di autoregolarsi per mantenere le condizioni di vita. Ma dopo 27 anni si ricredette scrivendo La rivolta di Gaia (2006). Egli, non essendo più ottimista come lo era stato, prevede la fine dell'uomo nell'arco di un secolo. Il quadro di allarme è di quelli destinati a far paura per le previsioni inquietanti. I rimedi sono possibili, ma pressoché inesistenti. Secondo Lovelock il riscaldamento della Terra avrebbe raggiunto il punto di non ritorno, e l'umanità avrebbe di fronte a sé meno di un secolo. L'impatto dei condizionamenti climatici nel giro di 50 anni sarebbe tale da permettere la vita solo in una ristretta porzione di artico, condannando a morte certa miliardi di persone. La previsione arriva ad un approccio che osserva l'insieme dei fattori di pressione sull'atmosfera, in luogo dei semplici elementi indicativi dei cambiamenti climatici. Lo scioglimento dei poli avrà come effetto un innalzamento della temperatura degli oceani perché i ghiacci non rifletteranno più i raggi solari.

  Il progresso tecnologico, aggiungo io, quando sia indirizzato unicamente verso un maggiore benessere materiale, funzionale alla ricerca spasmodica del profitto, o sia teso ad un più alto livello di vita delle popolazioni povere prescindendo dalla necessità di una diminuzione della popolazione umana, è la causa maggiore della rivolta di Gaia.

  D'altronde la vita umana non ha senso quando si ponga la domanda “che senso ha la vita?”. Ma la follia umana, che, antropizzando la Terra, sta ponendo in crisi le condizioni di vita sul pianeta, sta contrastando il principio della tendenza naturale di ogni forma di vita alla sua autoconservazione. Le ultime forme di vita che sopravvivrebbero sarebbero gli insetti, che furono i primi colonizzatori della terre emerse. Se scomparisse soltanto la vita umana scomparirebbe soltanto il non senso della vita, perché gli animali non umani, non potendo porsi la domanda “che senso ha la vita?” si sottraggono allo stesso non senso di essa e si libererebbero del peggiore predatore della Terra, che è l'uomo, per cui vale l'espressione che lo storico Tacito aveva dato dei Romani definendoli raptores mundi (predatori del mondo). Gli animali non umani hanno il diritto naturale di sottrarsi alla follia umana – che ha radici culturali - al non senso della sua esistenza, se non si voglia considerare la specie umana solo come animalità, che, come tale, però, non dovrebbe potersi sottrarre alla selezione naturale, a cui, invece, oggi più che nel passato, essa si è sottratta, soprattutto con l'apporto della medicina. Questa follia umana, predatrice della Terra, sarebbe l'ingiusta causa della scomparsa delle altre forme di vita. Non vi sarebbe da dolersi nemmeno della scomparsa di quella ristretta minoranza dell'umanità che si batte contro la follia, se non ha mai avuto il coraggio di combattere con tutti i mezzi, anche violenti, la follia della grande maggioranza. Le rivoluzioni sono partite sempre da una minoranza. Il mio odio contro questa umanità è per me fonte di energia vitale. L'unica che mi tenga in vita. Odio, dunque esisto.        

  Dobshansky,[3] ritenuto il maggiore genetista sperimentale del XX secolo, ha scritto che la medicina, contrastando la selezione naturale, ha permesso il mantenimento in vita di soggetti portatori di malattie di origine genetica, permettendo ad essi di riprodursi e di continuare a trasmettere tali malattie. Dobshansky ha aggiunto che la stupidità sulla Terra è destinata ad aumentare giacché, normalmente, sono gli stupidi che fanno più figli.  “Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi” (Einstein). Paradossalmente oggi la medicina ha posto in essere la maggiore causa dell'inquinamento della Terra, cioè la sua antropizzazione.          

  La follia politica si commisura all’ignoranza dei dati che documentano la follia economica del destinare a mangime per animali da allevamento (di morte) un ettaro di terreno che potrebbe produrre in un anno 2500 kg di proteine vegetali per uomini, mentre, destinato a mangime, produce solo 250 kg di proteine animali, con un consumo di acqua 70 volte maggiore. Si va predicando moralmente contro la fame nel mondo e contro lo spreco delle risorse d’acqua perché non si rispettano le condizioni di vita conformi al rispetto del diritto naturale, facendo del palato, e non delle reali necessità dell’organismo, la base delle tradizioni alimentari. Ma, variando di una parola un noto proverbio, si può dire che “ ne uccide più il palato che la spada”.[4] Gli allevamenti intensivi avvengono in spazi chiusi e per evitare epidemie viene aggiunto dell'antibiotico per uso veterinario, cosicché chi consuma carni ingerisce ogni volta lo stesso antibiotico. La natura si vendica con l'aumento di decessi per cancro. 

 “Nulla darà la possibilità di sopravvivenza sulla terra quanto l'evoluzione verso una dieta vegetariana” (Einstein).

  Inoltre, perché debbo commuovermi delle sofferenze di coloro che mangiano carne, ignorando da ipocriti da quante inenarrabili sofferenze è prodotta la bistecca che mangiano? Avrebbero il coraggio di andare almeno una volta a ricavarsela da sé in un mattatoio? Non ho mai avuto  il coraggio di guardare in un video su Internet (OK NO. Macellazione dei bovini, durata 12 minuti) le scene terribili di un mattatoio. Mi è bastata la descrizione. Capita che anche previo stordimento - magari male operato per la fretta dai macellatori, operanti in una sorta di catena di montaggio per lo smontaggio degli animali - il povero animale conservi ancora un po' di coscienza, quanto gli basta per cercare di fuggire, mentre i suoi compagni, posti in fila in attesa del loro turno, non sottratti alla vista dell'abbattimento del compagno, si terrorizzino e cerchino di scappare per rifugiarsi nel recinto dove prima si trovavano. Chi ha coraggio  di assistere a simile crudeltà vada a vedersi lo “spettacolo” sul citato sito. Se ne ha il coraggio e rimane insensibile non può pretendere che si abbia sensibilità per la sofferenza di individui come lui. Se non ne ha il coraggio e mangia carne è un'ipocrita degno di disprezzo, ed anche in tal caso non merita alcuna sensibilità. In ogni bambino vedo un fruitore della crudeltà sugli animali. A causa degli adulti che non sanno educare i figli al rispetto della vita sono stato sempre un pedofobo. I bambini nascono e crescono crudeli se non interviene una giusta educazione. Mi da fastidio la vista di bambini che si divertono correndo scompostamente e gridando. Passando di fronte ad un asilo le mie orecchie non sopportano il fastidio del loro stridulo vociare. Se di bambini ne nascessero meno vi sarebbero meno animali da macellare. Perciò me ne importa proprio nulla del bambino che si dice muoia di fame e di malattie ogni tre secondi sulla Terra. Che muoia pure. Anzi, ne godo. Vi saranno meno animali da macellare per lui.

   Se l'umanità avesse tratto insegnamento, non dall'esecranda Bibbia, ma  da filosofi antichi come Pitagora, Eraclito, Empedocle, Platone, Apollonio di Tiana, Plutarco, Porfirio (che citerò alla fine del libro), nell'età moderna da Leonardo e in quella contemporanea da Ghandi e da Schweitzer, non vi sarebbero state le “civiltà” della crudeltà sugli animali, gli unici innocenti della Terra.                   
  



[1]“Si calcola che per produrre un solo hamburger vengono prodotti 3 chili di anidride carbonica, senza contare che, come abbiamo modo di vedere nello studio Livestock and Climate Change, oltre la metà dei gas serra prodotto oggi dall'uomo sono emessi dagli allevamenti industriali di bestiame” (www.greenme.it).
[2]Dal sito www.luigiboschi.it (voce “animali”).L'articolo del sito trae spunto dall'inaugurazione di un nuovo stabilimento (di morte) della Parmacotto su 72.000 mq, con annuncio di un nuovo lager di morte negli USA. Ho tralasciato la descrizione delle terribili crudeltà a cui sono sottoposti i maiali in questi lager. Sarebbe inutile per chi sia indifferente ad esse e sia interessato solo al proprio palato o sia preoccupato solo della propria salute. Le frasi tra virgolette sono tratte dal libro di Jonathan Safran Foer (di origine ebraica) Se niente importa. Perchè mangiamo gli animali?, Guanda 2010.  
[3]Theodosius Dobshansky, L'evoluzione della specie umana, Einaudi 1965, pp. 330-40.
[4]E’ risaputo ormai che la carne favorisce il sorgere di diverse specie di tumori. Il noto oncologo Umberto Veronesi (vegetariano) ha dichiarato che essa favorisce in particolar modo i tumori al pancreas, all’intestino e al colon. Attualmente un milione e mezzo di italiani sta combattendo contro un tumore, aggravando le spese sanitarie per tutti.  Si sa che gli animali erbivori non sono soggetti a tumori. Ma pare che questi argomenti  non servano contro il potere del  palato e dell’economia.

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