La più grande bufala della storia. Gesù risorto e assunto in cielo. Vi è da pisciarsi dal ridere. Dove sarebbe il cielo? E poi si legge nei Vangeli (non tutti) che sarebbe asceso in cielo con tutto il corpo dopo la resurrezione e dopo aver mangiato del pesce per dimostrare agli apostoli che era resuscitato con il corpo. E disse a Tomaso di mettergli un dito nel costato per dimostrare che era vero. E mi domandai sempre: poiché subito dopo ascese in cielo deve avere avuto un digestione e successivamente una defecazione. Dunque Gesù cagò dal cielo. E fu la sua ultima cagata. Dopo di che il suo corpo si spiritualizzò e non ebbe più bisogno di mangiare? Mi si dica pure che sono blasfemo ma solo per coloro che non vogliono ammettere la logica rispondendo ai miei interrogativi. La resurrezione di Gesù fu un'invenzione di Saulo (divenuto dopo la conversione S.Paolo). Tutte le Epistole di Paolo furono scritte prima della stesura dei Vangeli. A Paolo non interessavano i racconti dei miracoli di Gesù che certamente circolavano già prima della stesura dei Vangeli. Gli interessava l'unico grande miracolo: la resurrezione, senza la quale, egli scrisse, "vana è la vostra fede"(I Lettera ai Corinzi, 14).
Dopo circa 2000 anni ancora si festeggia la grande bufala inventata da Paolo. Nietzsche nell'Anticristo spiega il motivo per cui Paolo avrebbe inventato questa grande bufala. Egli non se la prende affatto con Gesù (per cui il titolo è sbagliato) ma con Paolo, che egli considera un impostore, un miserabile (ciandàla) per essersi inventato la resurrezione elevando Gesù a figlio di Dio con lo scopo di vendicare la sua morte in croce. Egli voleva diffondere l'ebraismo (pur sotto nuova forma) e "appiccare un grande incendio a Roma" (parole di Nietzsche). Incendio consistente nel rovinare l'impero romano e provocarne la fine con l'inizio del cristianesimo. Da notare che la pasqua ebraica non ha alcunché di comune con la pasqua cristiana, che vuole festeggiare la resurrezione. Per gli ebrei con la pasqua si festeggia l'esodo degli ebrei dall'Egitto, dove - racconto puramente romanzesco - gli ebrei sarebbero stati ridotti in schiavitù.
Odio la pasqua di sangue con cui si ripete anche il rito dell'agnello sacrificale dell'ultima cena. Perché l'ultima cena fu una cena pasquale secondo la tradizione ebraica. Altro che dire che essa fu a base di pane e di vino. Altra bufala. Come dimostrò la teologa Uta Ranke-Heinemann nel suo documentatissimo libro Così non sia. Introduzione al dubbio di fede.
Siano maledetti tutti coloro che "festeggiano" la pasqua mangiando cadaveri di agnelli. Meriterebbero di morire tutti di coronavirus.
Si avvicina la festa dei corvi
Ricevo da ANIMALISTI ITALIANI QUANTO SEGUE
AGNELLI COSTRETTI TRE GIORNI NEI MATTATOI
IN ATTESA DELLA MORTE - IL RICHIAMO DELLA FORESTA - BLOG - REPUBBLICA.IT
Mentre continua il lockdown e l’Italia si
ferma a causa del coronavirus, proseguono invece i viaggi da incubo
degli agnelli provenienti anche da molti Paesi d’Europa e diretti
verso i macelli italiani dopo trasferte estenuanti.
Animalisti Italiani ha contattato direttamente il
Ministero della Salute nella persona del Dr. Silvio Borrello,
firmatario del documento che riguarda la modifica delle disposizioni previste
dal Reg. 1266/2007, chiedendo l’annullamento del provvedimento.
Tale
assurda disposizione, oggetto poi di successivi chiarimenti, protrae a 72
ore il tempo di attesa che gli agnellini dovranno trascorrere all’interno dei
camion prima di entrare nei macelli per poi essere sgozzati. Le misure
anti-COVID19 in pratica si ripercuotono negativamente anche su coloro che fanno
“la fila” per andare a morire. Sembra un film dell’orrore ma è la realtà; il
titolo potrebbe essere “72 ore di agonia”.
Settantadue
maledette ore, quelle trascorse da cuccioli terrorizzati perché già strappati
all’amore e al calore delle loro madri e che il dipartimento del ministero
giustifica asserendo che si sta tutelando il “benessere animale”, adottando al
contempo, misure idonee al contenimento della “Blue tongue”, null’altro che il
“virus” della febbre catarrale degli ovini.
Walter
Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani, che ha parlato in prima persona
con il Dr. Borrello, dichiara: “Le misure restrittive adottate in molti
settori e le deroghe per il trasporto di animali nonché, in questi giorni, per
la macellazione degli agnelli ci lasciano attoniti, come se il governo volesse
favorire la categoria dei macellatori. Ho chiesto l’annullamento del
provvedimento.
Dopo
l’adozione delle misure da parte della Commissione Europea per evitare
restrizioni al trasporto di animali vivi a causa dell’emergenza Covid-19, la
Circolare del Ministero della Salute introduce una grave deroga alle
disposizioni di legge, consentendo la sosta degli agnelli fino a 3
giorni nei piazzali del macello. Prendiamo atto di quanto dichiarato da
Borrello ma allo stesso tempo pretendiamo che venga fornita all’opinione
pubblica una lista dei controlli effettuati dalle autorità preposte; invochiamo
la stessa “efficienza” che lo stato sta dimostrando nei confronti degli esseri
umani in materia di “restrizioni”.
Quest’anno
chi ancora si ostini ad osservare questa sanguinaria tradizione, che nulla ha a
che vedere con la resurrezione di Gesù Cristo, è in un certo senso ancora più
colpevole degli altri anni, anche e soprattutto in virtù del periodo drammatico
che tutti stiamo vivendo.
La
pandemia non è forse motivo più che sufficiente per cambiare
i comportamenti rischiosi per la salute pubblica? Perché non
riflettiamo sul crimine efferato rappresentato dall’uccisione di chi ha appena
3/4 settimane di vita per soddisfare un nostro capriccio? Ogni vita è
preziosa”.
Prosegue Riccardo
Manca, Vice Presidente:“Su quei camion ci sono dei neonati. Questo dovrebbe
bastare per rendersi conto del misfatto che stiamo compiendo.In questa surreale
situazione che ci ha travolto, è lecito affermare che l’indifferenza nei
confronti della sacralità della vita non può certamente
portare nulla di positivo alla collettività. Arrivare a spezzare l’amore più
grande che esista al mondo, quello tra una madre e il suo cucciolo, in
barba a qualsiasi tipo di pìetas o di compassione, non consentirà mai alcun
tipo di ‘vera evoluzione’. Nessuna vera tradizione potrà mai
legittimare il sangue di milioni di neonati incolpevoli e innocenti.”
Nel 2019,
infatti, sono stati macellati in Italia quasi 2 milioni e mezzo tra agnelli e
capretti, moltissimi dei quali per celebrare la Pasqua; malgrado il trend
degli ultimi anni registri un cambiamento di rotta nelle scelte alimentari
degli italiani, resta comunque ancora da debellare la piaga relativa alla
strage degli agnelli.
Animalisti
Italiani anche per quest’anno prosegue la sua battaglia per celebrare la
sacralità di ogni vita tramite la campagna #Savethelamb2020.
Dal
2014, organizziamo annualmente la campagna ‘Salva l’Agnello’ per sensibilizzare
l’opinione pubblica sull’abbandono della orribile tradizione
pasquale di cucinare l’agnello.
Ogni
anno in tutta Italia, moltissimi nostri volontari si sono impegnati in un
volantinaggio cruelty-free davanti alle chiese e piazze di numerosissime città
per lanciare un messaggio di pietà e di amore verso tutti gli esseri viventi.
Quest’anno
a causa del coronavirus tutto questo non sarà possibile; tuttavia non ci siamo
persi d’animo e ci stiamo mobilitando ugualmente attraverso la comunicazione
via web e un ciclo di post social ad alto impatto visivo con cui suscitare una
riflessione sull’importanza delle nostre scelte alimentari. Ringraziamo in
modo particolare il notissimo attore Tullio Solenghi che con
un accorato appello ha chiesto agli italiani di risparmiare la vita degli
innocenti agnellini supportandoci in questo importantissimo progetto.
Al suo
fianco anche la moglie, la nota chef veg Laura Fiandra che insieme alla
stimata collega Marina Pucello di ‘Naturalmente Crudo’ e a Carmine De
Nuzzo Membro del Direttivo degli Animalisti Italiani offriranno
a tutti le loro ricette pensate per un appetitoso menù pasquale vegano.
Un menù pieno di Amore.
Le ricette sono scaricabili direttamente dal sito www.animalisti.it oppure cliccando
qui
Link pagina Nazionale
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